Il percorso della collettiva fotografica "Lo specchio del cielo", in corso presso Repetto Project a Milano, è dettato dal sottotitolo: da Adams a Sugimoto.

Partiamo da Sugimoto: una, fra le altre immagini del fotografo giapponese, appare particolarmente suggestiva; una luce radente percorre sino alla linea dell'infinito una distesa di acqua appena increspata, fondendosi con un cielo livido, in un tutt'uno metallico per un surreale gioco di doppi.

Naoki Ishikawa raffigura la punta del Fuji come un'isola fra nubi che paiono onde e si fondono con l'azzurro del cielo quasi ad assumere lo statuto di luogo fiabesco.

È un cielo costretto in uno spazio geometrico ben delineato, quello descritto nell'immagine di Edward Burtynsky, a costringerlo fra la regolarità di più angoli retti, le pareti di una cava dalle masse incombenti e percorse da tratti segnici che paiono tracciati da un bizzarro disegnatore.

Il regista iraniano Abbas Kiarostami ferma in due foto la pioggia sul vetro di un'automobile in movimento, mettendone in evidenza le trame irregolari tali da frammentare il plumbeo riflesso del cielo.

Altri notevoli lavori, fra Adams e Sugimoto, sono presenti in mostra come quelli di Gianfranco Gorgoni, Daniele Delonti, James Turrel, ma su tutti emerge il grande maestro statunitense con un'imponente immagine, in bianco e nero e dal taglio a tutt'oggi innovativo, della Sierra Nevada, scattata oltre settan'anni fa.


Lo specchio del cielo. Da Adams a Sugimoto

Milano, Repetto Project, Via Senato 24
Fino a metà luglio
Orario: da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00