La linea di Wallace è un confine immaginario che separa la regione asiatica da quella dell’Oceania, basato unicamente su elementi di tipo biologico.
Prende il nome dal naturalista gallese Alfred Russel Wallace, che per primo, durante i suoi viaggi nel XIX secolo, attraversando varie zone del sud-est asiatico, individuò una discontinuità naturale tra gli arcipelaghi a cavallo di quella che indicò come una linea ben definita.
Wallace notò l’esistenza di una notevole diversità tra le specie animali nelle zone separate dalla demarcazione che aveva individuato: ad ovest le specie sono quelle comuni all’Asia, come elefanti, tigri, leopardi, rinoceronti e lemuri, ad est si trovano invece quelle tipiche delle isole dell’Oceania, come per esempio i marsupiali.
La linea corre lungo l’arcipelago Malese, tra il Borneo e l’isola di Celebes e nel breve tratto di mare tra le isole di Bali e Lombok, in acque indonesiane.
Wallace intuì che, durante l’ultimo periodo glaciale, l’abbassamento del livello marino, corrispondente a circa 110 metri, permise la colonizzazione e l’omogeneizzazione della fauna fra isole rese comunicanti dalle terre emerse in quel momento. La linea di Wallace si sviluppa invece lungo un tratto di mare di profondità tale da non essersi mai prosciugato, agendo da barriera permanente contro il mescolamento faunistico e permettendo perciò la conservazione della biodiversità fra le due distinte regioni. Sebbene la distanza tra Bali e Lombok sia minima, più o meno 35 chilometri, la distribuzione di molte specie di uccelli, ad esempio, rispetta questa demarcazione, tanto che alcuni di essi addirittura non sorvolano mai questo tratto di mare. Si riscontra che alcune specie di pipistrelli sono distribuiti a cavallo della linea, ma gli uccelli che non coprono grandi distanze in volo, si trovano soltanto in una delle due parti.

E’ incredibile come, pur non conoscendo in passato questo aspetto biologico, scoperto solo nel 1863, l’uomo sembra aver “rispettato” da sempre la separazione. Le due isole appaiono infatti totalmente diverse, sia come preponderanza religiosa, poiché Bali è induista mentre Lombok è a prevalenza mussulmana, che come stile di vita: l’una è caotica ed affollata, mentre nell’altra regna una pace quasi irreale. A Bali anche la viabilità è sconnessa mentre Lombok è caratterizzata da un’urbanizzazione più ordinata, con grandi moschee bianche e regolari rotatorie in costruzione. Persino la vegetazione e le coltivazioni sono differenti: terrazze di riso e foresta equatoriale contro una sorta di macchia mediterranea con aree coltivate a grano.

La natura quindi crea in armonia le differenze e l’uomo non deve far altro che rispettarle.

Ivo Stelluti – Il Viaggiator Curioso