La copertina del nuovo numero di PercorsiLa copertina del nuovo
numero di Percorsi

I tempi che cambiano – Il segno dei tempi è nelle pagine finali. In un numero a caso dei precedenti la rivista Percorsi, edita da anni dal Liceo Artistico Frattini di Varese, comparivano ben nove inserzionisti: nell'ultimo squillante numero, nessuno. Tre dei vecchi partner tecnici, addirittura non più esistenti, per cessata attività: le librerie varesine, Pontiggia, Veroni e la Carducci. Erano loro, insieme, ad un colorificio, al Villa, «fornitore del Liceo Artistico dalla sua Fondazione» – si leggeva nel box pubblicitario – alla Banca Popolare di Bergamo a sostenere l'impresa editoriale. Oggi che questa impresa riprende il suo corso, dopo un lungo periodo di stasi e di trasformazione, si trova ad affrontare a viso aperto condizioni e clima mutati. E consapevolmente anche la strategia cambia: si cerca una location importante per la presentazione ufficiale, in cima alla lista Villa Panza.

Novità e fedeltà – Si è rifatta l'abito nuovo la rivista: ha adeguato la grafica, si è annessa il colore, ma soprattutto si è data in pasto al mercato. Ha deciso di affrontare la distribuzione, nelle edicole – l'auspicio è quello di arrivare nelle librerie – ma la presenza oggi anche in altre città del nord Italia è già una realtà. E già sono arrivati i riconoscimenti per la qualità del prodotto: dalla Fondazione Ragghianti di Lucca, ad esempio, o dal  Kunsthistorisches Institut di Firenze. La rivista costa, questa l'altra novità. Quindici euro a numero, non poco, ma nemmeno tanto se, appunto, la nuova impresa nasce orfana dei suoi tradizionali supporti e urgono altri canali di sostentamento. Nell'essenza, la rivista dello storico liceo varesino rimane fedele a se stessa: un collaudato team di docenti, Alberto Bertoni, direttore di redazione, Sergio De Carli, direttore responsabile, Renata Castelli, vice direttore; la stessa Castelli, Rosangela Cervini, Massimo Conconi, Ermanno Morosi in redazione; il progetto grafico affidato alle mani esperte di Ermanno Cristini. Identica è l'anima, fatta di contributi che mescolano l'esperienza professionale dello studioso alle capacità, sorprendenti, degli studenti.

Uno scorcio del FrattiniUno scorcio del Frattini

Nel segno della didattica – Dunque si riparte di slancio: sono occorsi molti mesi per partorire il nuovo progetto. "La rivista vuole essere (…) interprete di una scuola colta nel suo dinamismo, cantiere di elaborazione, vero work in progress", viene spiegato nell'editoriale di presentazione. E proprio per confermare la dinamicità tipica della scuola d'arte e del Frattini in particolare "al centro di una progettualità complessa, su un territorio, come quello varesino, culturalmente non sempre stimolante ma di grande potenzialità" che la rivista rinasce nel segno della didattica, "quale capacità di progettare percorsi culturali innovativi, di sperimentare nuove modalità di approccio al reale".

Interconnetersi – Il desiderio è quello di allargarsi e riallacciare relazioni con il territorio: dalle Università, alle realtà museali locali e non. Interconnessioni è la nuova parola d'ordine. Non a caso il pezzo di apertura, proprio sulla "Didattica dell'arte" è affidato a Giacomo Rizzi, docente di architettura e titolare di un laboratorio di Metaprogetto al Politecnico di Milano; non a caso, ampio spazio è destinato all'intervento di Daniele Astrologo sul Museo Bodini a Gemonio di cui è direttore; e spazio è dedicato alla Gam di Gallarate, alla sua metodologia della didattica ormai consolidata nel racconto della responsabile Francesca Marianna Consonni.

Contributi interni ed esterni – La continuità contenutistica rispetto al passato è data dagli inserti del duo Bertoni e Cervini con una ricognizione sul campo di rilievo e catalogazione di beni artistici della provincia, San Pietro a Gemonio e San Pietro in Silvis a Induno; di didattica si tratta anche nei contributi di Cristini, Morosi e Conconi, mentre sulla  comunicazione e didattica nei musei si sofferma il contributo di Pier Paride Vidari, docente di Museografia al Politecnico di Milano e già autore, insieme al citato Rizzi, di una analisi dettagliata sulle problematiche e sulle potenzialità del Museo di Cerro di Laveno presentato nell'estate del 2007.

Reciprocità – In quel caso, come nel caso della spregiudicatezza inventiva e creativa dei docenti dell'artistico, il punto di rottura tra le idee e la traduzione nella realtà sono le preoccupanti previsioni economiche. Il Liceo Artistico ha in cantiere, nell'immediato futuro, non solo il prossimo numero annuale di Percorsi, ma anche una serie di altre iniziative legate al prossimo quarantennale che cadrà nel 2009.  In un momento, tra l'altro, di delicata transizione quando a breve l'attuale dirigente Paolo Baretti, sin qui ideale sponda per i docenti, andrà in pensione. Il Frattini vuole aprirsi al territorio. Il territorio dovrebbe prestarsi a rispondere.