Busto Arsizio – Un’identità inventata, quella di Jean Jacques Boutier, nata dalla fantasia di due artisti che hanno dato vita a questo personaggio. Il loro rapporto di collaborazione, inizia negli anni ’90 con un sodalizio professionale prima e artistico poi. Non svelano i propri nomi anche se uno dei componenti è un pittore affermato.
Attorno a Boutier aleggia dunque, un alone di mistero che incuriosisce ogni volta che presenta al pubblico una personale come la recente, dal titolo “200 Icone”, allestita alla Cascina dell’Arte sino al 1° dicembre.
“Ci sembrava giusto fonderci in un unico nome che raccogliesse le due parti, Jean e Jacques “- spiega una voce da dietro una tela-. Il cognome ci piaceva per il richiamo a nomi altisonanti di grandi personaggi, come lo stilista Jean Paul Gotier e poi, diciamolo: il francese fa figo”.
Il mondo di Boutier orbita su un altro pianeta, dove le composizioni e i colori sono rappresentati dai tessuti. Stoffe e ritagli destinati al macero qui riprendono vita, in particolare nei ritratti di grandi eccellenze nel campo della musica, del cinema, dell’arte, dello sport e della cultura.
E come nella Famiglia Addams, “Mano” è una presenza che svolge il ruolo del servitore tuttofare in casa Boutier “Voce” assume lo stesso ruolo, diventando l’interlocutore ufficiale dell’artista.
La tecnica praticata dal duo dà particolare risalto ai volti, soprattutto nell’immediatezza, che non trova il medesimo riscontro in altri soggetti e temi.
“Ci siamo cimentati in paesaggi e astrazioni, sottolinea ma la resa non è stata felice e l’effetto rischiava di essere quello di una tappezzeria. Il nostro intento era ed è quello di rievocare i personaggi con cui siamo cresciuti e che ci hanno regalato momenti e ricordi indimenticabili”.
Jean si dedica al panorama intellettuale, posando l’attenzione su figure più ricercate, mentre Jacques , il più ironico, guarda ai personaggi pop più conosciuti, a star intramontabili della musica e dell’arte . Sfilano così tra gli altri Elton John, Mick Jagger, Lou Reed, Bob Dylan, Al Pacino, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Paul Newman,Anna Magnani e Monica Vitti, Joker e Batman. Non mancano omaggi a figure come Giulio Regeni, i giudici Borsellino e Falcone e la senatrice Liliana Segre.
“Per noi creare è un divertimento – prosegue Voce – anche se è diventato un lavoro artigianale di concetto. Nel tempo ci siamo perfezionati nelle rifiniture, nelle parti più espressive, come gli occhi e lo sguardo. Trovare e collocare le giuste luci e ombre con la stoffa non è semplice, come del resto non è facile creare gli effetti di rughe e barbe. Questa è la fase che rappresenta la parte artistica vera e propria”.
L’esposizione negli spazi espositivi di Via Vespri Siciliani a Busto Arsizio è aperta al pubblico in questi orari: dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.
Elisabetta Farioli