Donna di Picche, 2009Donna di Picche, 2009

Ritorno dove son partito –Un omaggio alle donne, le tele dell'artista varesino Piero Cicoli si rivolgono ancora una volta all'universo femminile. Un gioco pittorico che mescola alla realtà un'ironia sottile: la nuova serie delle Donne di Carta, saranno esposti per la prima volta nella prossima mostra dedicata al varesino che sarà inaugurata il 29 marzo a Fermignano, alla Galleria d'arte Bramante. Un ritorno piacevole alla sua terra natia, alle Marche, dove ha mosso i primi passi del lungo percorso artistico che ha portato Cicoli a sperimentare nel tempo tecniche e materiali, a mescolare alla pratica la teoria, appresa, ma soprattutto insegnata. Il maestro varesino si prepara ad una trasferta 'in casa': un'occasione importante per fare il punto della situazione, per riflettere sul suo trascorso e presentare l'ultima fase di ricerca.

Alla ricerca di un riscatto –
'Le donne di carta' sono donne sottili e pesanti insieme, sono leggere nelle forme, trasparenti a volte nei colori, ma determinate e

Viados, 1989Viados, 1989

forti. La femminilità nascosta dietro un gioco cromatico, dietro forme ragionate e proporzioni calcolate. Il seme delle carte da gioco compare in un angolo della tela reso più o meno evidente e diviene il simbolo della potenza stessa della donna, della sua capacità di generare la vita. Un omaggio, ma anche il proseguimento di un cammino per Piero Cicoli che ha sempre indagato la figura traducendola in linguaggi e stili diversi – dall'espressionismo esistenziale e materico iniziale fino a soluzioni più liriche, geometriche e scomposte degli anni recenti – dando voce a chi aveva meno voce. Dalla serie delle 'Fumatrici' dove il disagio era scipito dalla coltre di fumo spesso che avvolgeva questi corpi, ai 'Viados', l''Ansia', i clochard. Un interesse verso la sofferenza e verso il malessere di singole persone – tema già caro all'artista negli anni Ottanta – ma soprattutto rivolto alla collettività emerge in Cicoli anche nelle opere religiose come le Crocifissioni degli anni Settanta.

Ansia, 1990Ansia, 1990

Le varianti dell'arte – Lo sguardo è rivolto alla contemporaneità anche nelle opere in ceramica, un materiale che Cicoli pratica fin dagli esordi di pari passo alla pittura su tela. Saranno esposte alla Galleria Bramante i piatti della serie dedicata al Cacciatore di Aquiloni, il best seller di Khaled Hosseini, così come le sperimentazioni plastiche dell'ultimo anno dove la pittura è al servizio di tonalità accese e forme geometriche. L'ampio spazio marchigiano ha infatti dato la possibilità al varesino di creare un percorso dove proporre tutte le sfaccettature della sua arte. Oltre all'attenzione per la figura umana Cicoli ha riproposto ed indagato anche la natura morta; resa in modi differenti: realista prima e sempre più essenziale poi. In queste opere si trovano alcuni elementi ricorrenti, come il melograno, frutto dal quale Cicoli tuttora non riesce a separasi. Nel nucleo delle opere esposte nelle Marche trovano spazio la serie dei 'Paesaggi urbani' e degli 'Interni': dipinti in cui al presente si intreccia in maniera ancora più evidente la valenza della memoria racchiusa in ambienti anonimi o famigliari.
Non mancano anche le altre tecniche praticate dal poliedrico varesino, la litografia e l'acquerello, ennesime varianti di un percorso dominato da una grande passione per il 'fare' arte.

Mostra "La pittura del segno" – Piero Cicoli
dal 29 marzo al 19 aprile 2009
GALLERIA D'ARTE BRAMANTE
Via Martiri della Libertà
Fermignano -PU-
Inaugurazione: domenica 29 marzo 2009 – ore 11,00
Orari: da martedì a venerdì 16,00 – 19,00
sabato e domenica 10,30 – 12,30 / 16,00 – 19,00