Castellanza – Nel movimento dei segni danzano i colori mentre il ritmo seduce le emozioni. E’ la magia del tango che, con la sua musica, entra nella pittura  liberandosi nei corpi e nelle forme. Questa è l’atmosfera che si respira visitando la collettiva “L’arte abbraccia il tango” allestita sino al 10 giugno nella sede del Centro culturale Polivalente di Viale Lombardia. Sei gli artisti che hanno interpretato, ognuno col proprio stile questo straordinario ballo, pieno di contrasti, tanto seducete quanto struggente, capace di rapire lo spirito.

L’esposizione nasce da un’idea dell’artista Giancarlo Pozzi che anni fa, vedendo in una scena del film “Il postino” il romantico esibirsi di Pablo Neruda e la moglie ne rimane colpito. Movenze che diventano poesia mentre le figure dei due ballerini si fondono, diventano tutt’uno.  Pozzi ne è affascinato e subito traduce in segni quelle intense emozioni che ancora dopo anni vibrano. Affiora così l’idea di dedicare una mostra con alcuni amici, i pittori, Alessandro Antonucci Herriquez, Massimo Conconi, Gaetano D’Auria, Luciano Gatti e Vanni Saltarelli.

“Artisti che hanno fatto rivivere attraverso la loro pittura – spiega Fabrizio Rovesti curatore della mostra –  il sentimento del Tango, danza triste ma anche grandiosa nel suo svolgersi, nel dinamismo e nella sua bellezza. Ognuno ha interpretato con stile personale, andando da una figurazione più spinta sino all’astrazione. Qui è riassunto tutto quello che può emozionarci  in termini pittorici su questo tema”.

Ogni artista dunque,  attraverso la propria sensibilità ha ascoltato e si è lasciato trasportare. Nella sala di viale Lombardia, si apre così una danza di colori e forme al ritmo di una “musica” che rapisce e porta lontano. Opere che raccontano una sorta di reportage emotivo che esplode in ogni tela attraverso il segno veloce e sfumature di passione. Armonie di contaminazioni e accostamenti, contrasti cromatici  dai timbri forti e dalle diverse modulazioni che si liberano ora in un’espressione astratta, ora in una figurativa. Tutte emanano sonorità travolgenti. Le linee si fondono e si fanno poesia; le immagini in movimento appaiono sospese nelle sfumature dei colori: i rossi irrompono, si declinano, evaporano e si dileguano… mentre melodia e poesia avanzano.

La mostra  intende essere anche un omaggio ai fratelli argentini Walter e Carlos Gavito. Il primo, scultore  di cui si possono ammirare in sala alcune suggestive opere dove emergono i valori della propria terra e il richiamo delle radici. Altri suoi lavori sono esposti al Museo Pagani di Castellanza. Carlos, invece, fu un mito nel ballo del tango. Di lui si dice che guidasse la sua ballerina  “dipingendo la musica con i piedi”.

L’esposizione, in calendario sino al 10 giugno, è visitabile il sabato dalle 15 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. 

E.Farioli