La poetessa e critica letteraria Alessandra Paganardi vive, insegna e scrive a Milano. Sue raccolte di poesie: La regola dell’orizzonte Puntoacapo 2019 (premio Arti Letterarie “Metropoli di Torino”, finalista premio Città di Como), La pazienza dell’inverno, Puntoacapo 2013 (premio Operauno), Tempo reale, Joker 2008 (premio San Domenichino 2009); Ospite che verrai, Joker 2005, (ristampa 2007).

Plaquette: Frontiere apparenti, Puntoacapo 2009; Vedute, Ibiskos Ulivieri, 2008; Binario provvisorio, Seregno 2006; Potevamo dire l’assenza, Crimeni, 2005; Espansioni, Il club degli autori, 1998.  Ha pubblicato testi su vari blog e riviste, partecipato a rassegne ed eventi, ha tradotto testi di Hughes, Breton, Braque, Stevens e svolto collaborazioni editoriali. È stata tradotta in inglese e spagnolo. È presente nella redazione della rivista letteraria internazionale “Gradiva” e nella giuria del premio omonimo.

Un critico è un lettore aumentato

Il luogo poetico milanese, nido di incontro creato dalla Paganardi, si chiama “Primo Piano conversazioni con la poesia” qui si ritrovano mensilmente poeti in erba, scrittori che non pubblicano affatto e tantissime persone che amano la poesia e la sua condivisione.

La poesia per Alessandra

Deve accogliere la dissonanza e il male di parole; qui avviene un paradosso: la poesia procura benessere sia a chi la scrive sia a chi la legge, è una medicina omeopatica che cura il male con le stesse armi che ci hanno fatto del male; la parola restituita alla poesia ha la vocazione di ritornare a delle radici che non sono mai tranquillizzanti.

La poesia deve avere una lunga gestazione interiore prima di essere scritta