La poesia polifonica di Amedeo Anelli

Ospite nella città universale e immaginaria di Poetando c’è Amedeo Anelli, filosofo, professore, critico d’arte e fine intellettuale e necessariamente poeta. La sua creatura più longeva è la rivista internazionale di poesia e filosofia fondata nel 91, “Kamen’”. Essa si occupa di indagare la proposta poetica europea che affonda nel 900. È la prima rivista italiana ad aver scelto la formula monografica, la pubblicazione è semestrale.

Nel periodo più recente viene affrontato soprattutto il tema della letteratura e del giornalismo e nell’ultimo numero, il 55, la rivista ha aderito ai festeggiamenti del trecentenario in favore di Giuseppe Baretti punto cardinale della cultura europea. “È impossibile”, afferma Anelli, ” occuparsi di letteratura e di critica, ai giorni nostri, se non si conosce approfonditamente il panorama europeo dal 600 in poi, in quanto ci si muove in un respiro transnazionale.”

I maestri di Amedeo

Durante la nostra chiacchierata con questo intellettuale di respiro mondiale, Anelli conferma: “Ho avuto la fortuna di avere dei buoni maestri: Dino Formaggio, per l’estetica; per la filosofia della scienza Ludovico Geymonat, per la slavistica Eridano Bazzarelli, colui che mi ha anche seguito nelle mie avventure letterarie che hanno radicamento nella cultura russa in quanto il rapporto fra filosofia, etica ed estetica è molto forte, e la mia impronta poetica rispecchia molto questa modalità, essendo di carattere essenzialmente filosofico.  Mi ritengo dunque un erede della scuola banfiana”.

Traslazioni, fluttuazioni, saggezza, il silenzio e il tempo; poesia della fenomenologia

“Qui sto e tu”, libro d’arte dedicato a Roberto Rebora ed edito da Zona Franca, rappresenta una delle pochissime monografie dedicate a Rebora, nonostante questi sia uno dei poeti più importanti del ‘900 europeo. Un poeta che sta accanto ad Antonia Pozzi e a Vittorio Sereni anche se non ha avuto la stessa fortuna. Il silenzio attivo e il passare del tempo sono due tematiche che accomunano i due poeti; Rebora è infatti un poeta molto caro ad Anelli che ha avuto modo di conoscere e frequentare.

 Inediti e appena editi

In quest’ultimo anno Anelli ha scritto e tradotto molto, è stato un periodo difficilissimo della sua vita a causa di una grave malattia occorsa al fratello Guido che ci ha lasciati solo qualche settimana fa.

Proprio durante questa fase sono state scritte, ancora inedite, poesie per bambini che possono capire i grandi e viceversa,si è utilizzata la forma della filastrocca rendendola poi polifonica; queste poesie sono dedicate a Daniela e ai tre Guidi: il fratello, Guido Oldani e Guido Conti oltre che a Daniela Marcheschi.

“La poesia che scrivo è una poesia che procede per immagini, in cui il primo strato è di immagini appunto e poi, approfondendo, nasce l’indagine. la struttura polifonica, basata sui campi semantici, pone un’interrogazione filosofica”

L’ultimo libro di poesie di Anelli è del 2019 ed è scritto solo in romeno e si intitola “Polifoni”, (traduzione a cura di Eliza Macadan, poetessa trilingue). Si tratta di una raccolta e selezioni di molti dei testi di Amedeo Anelli a partire dal 1985.

Buona lettura

Luisa Cozzi