Un'opera di FerroniUn'opera di Ferroni

Il realismo esistenziale di Ferroni – La Galleria Palmieri di Busto Arsizio inaugura sabato 17 novembre una mostra imperdibile dell'artista Gianfranco Ferroni, scomparso a Bergamo nel 2001. La rassegna propone una trentina di opere che vanno dai primi anni '50, periodo del Realismo Esistenziale, fino alle opere realizzate negli ultimi anni. Ferroni nasce a Livorno nel 1927. Nel 1944 si trasferisce a Milano dove vive anni di inquietudine e insoddisfazione alla ricerca di uno stile personale. Dopo una formazione autodidatta verso la metà degli anni Cinquanta, entra a far parte del gruppo del "Realismo esistenziale" con Banchieri, Ceretti, Guerreschi, Romagnoni, Vaglieri, un realismo espressionista svincolato dalla partecipazione attiva alla politica e privo di ideologismi.

Evoluzioni pop – Dal 1957 l'artista livornese si dedica all'acquaforte e all'incisione, ottenendo nel 1963 il Premio Biella. A partire dai primi anni'60 la pittura di Ferroni si avvicina alla cultura pop che scaturisce in un forte connubio fra disegno, incisione e pittura; l'attenzione dell'artista si concentra quindi sulla resa dello spazio diviso in sezioni e campiture cromatiche, dove si collocano sequenze differenti di un racconto esistenziale. Questa nuova dimensione segna indelebilmente lo stile degli anni successivi.

AutoritrattoAutoritratto

La svolta intimistica – Negli anni '70-‘80, infatti, nelle sue opere avviene una svolta intimistica dell'autoritratto, che assumerà le sembianze di un ombra, del suo studio, del cavalletto, del suo lettino sfatto, degli strumenti o delle cose di ogni giorno sul tavolino da lavoro, delle stanze abbandonate. Ferroni espone in Italia e all'estero, tra cui alle Biennali di Venezia del 1950, ‘58, ‘64, ‘68, ‘82, alle Quadriennali di Roma del ‘59, del ‘72 e del '99, dove ottiene il premio per la pittura. Ferroni ha lavorato tra Milano e Bergamo. Le due città lo hanno ricordato con due personali, una a Palazzo Reale a Milano e l'altra Palazzo della Ragione a Bergamo.

La luce è sovrana – Di Ferroni il critico Roberto Tassi ha scritto: "Sovrana è la luce. Questa è la grande conquista che pone Ferroni diverso, nuovo, e potente creatore, non solo entro la sua generazione, ma in tutta la seconda parte del Novecento italiano. È una luce nitida, cristallina, ma priva di fisicità; fantastica, senza fonte precisa di origine, invade lo spazio, a volte come impalpabile nebbia, a volte come irradiata a zone; crea a volte gli oggetti contornandoli e fornendo loro volume, a volte li penetra, li trapassa, li imbibisce. È luce del vero e luce dello spirito,in una stretta fusione". Gli fa eco Ettore Ceriani, curatore della presenta rassegna bustocca: "Le icone di Ferroni si tramutano in poesia silenziosa e raccolta, sommessamente dolorosa, che non può essere codificata entro uno spazio pittorico, ma che trova in esso un ultimo sussulto coscienziale".

Gianfranco Ferroni

Galleria d'Arte Palmieri
via Mameli 24
Busto Arsizio
inaugurazione sabato 17 novembre ore 18
fino al 16 dicembre 2007
orari: da martedì a domenica dalle 15.30 alle 19.30
a cura di Ettore Ceriani