Il Tonlé Sap, che significa “Grande Lago dalla linfa fresca”, è un sistema combinato di acque interne superficiali di enorme importanza per la Cambogia. Innanzitutto è il più grande specchio d’acqua dolce del sud-est asiatico ed occupa una depressione creata dalla collisione del Subcontinente indiano con l’Asia, ricoprendo un’area ecologicamente rilevante a tal punto che è stata dichiarata Riserva della Biosfera. Per la maggior parte dell’anno il livello del lago è relativamente basso, intorno ad un metro di profondità, ma si estende per circa 2.700 km², come l’intera provincia di Bergamo, giusto per dare un’idea.
Durante la stagione dei monsoni tuttavia, il braccio di fiume che collega il lago con il Mekong, lo alimenta in abbondanza. L’acqua è spinta dal fiume verso il lago, facendo aumentare l’area del bacino lacustre fino a 16.000 km², quasi come la superficie del Lazio e la sua profondità cresce fino a 14 metri, inondando i campi e le foreste circostanti. Tutta la zona soggetta ad allagamento diviene un ambiente molto pescoso e lascia una superficie assai fertile quando le acque si ritirano.

Il meccanismo del polmone idrico è piuttosto semplice: nella stagione invernale, l’emissario, lungo 110 Km, porta le acque dal lago verso il Mekong. Nella stagione estiva invece, a causa delle piogge monsoniche, le acque del fiume compiono una magia, come la chiamano gli abitanti dei villaggi galleggianti, fluiscono infatti in senso opposto, sicché la corrente si inverte portando le acque verso il lago e riempiendo nuovamente l’invaso.
Il Tonle Sap funge così anche da bacino regolatore del Grande Fiume Asiatico, situato com’è poco a monte del suo delta, impedendone rovinose alluvioni nella stagione delle piogge e agendo da valvola di sicurezza per prevenire i pericolosi allagamenti più a valle.
Il sistema pulsante con l’enorme zona umida, l’immensa biodiversità ed il deposito di fertili sedimenti portati dal fiume, rendono il Tonle Sap una delle zone di pesca e coltivazione più preziose dell’Asia, fornendo cibo a più di 3 milioni di persone.

Questo lago evapora serenità: vastità che livella i dettagli, fa galleggiare le case,  congiunge le speranze, accorda le armonie. C’è un tempo per invertire il flusso della corrente andare e venire, galleggiare, prendere e poi lasciar andare, conquistare la magia del donare con saggia lentezza: la Natura inventa prima dell’Uomo. C’è un tempo per stupirsi e un istante per capire,  c’è un tempo per darsi da fare, il momento di pazientare e un attimo per raccogliere  la MERAVIGLIA. C’è un tempo per imparare a stare a piedi nudi  nell’acqua.

Ivo Stelluti – Il Viaggiator Curioso