L'Agorà L'AgorÃ

La nuova Agorà – Fede, arte, architettura si sono riunite per dar vita ad un'Agorà nel Rione Pineta di Tradate per volontà dei cittadini che da molti anni sono attivi nell'ambito dell'Associazione "Caenacolum Onlus" nata per "portare un sorriso e porgere la mano" ai popoli bisognosi di aiuti umanitari.

'Battezzato' dal Cardinale
– Il progetto era stato presentato nel settembre del 2004 al Cardinale Dionigi Tettamanzi in occasione della sua visita nel nostro decanato, poi, individuato il luogo insieme al Sindaco di Tradate, Stefano Candiani, sono iniziati i lavori che hanno coinvolto il progettista, l'arch. Eugenio Maria Castiglioni e lo scultore Domenico Calcara. A lui era affidato il compito di realizzare una statua della Madonna, che sarebbe stata ospitata al centro della Cappella, punto focale dell'Agorà. Lo scopo era quello di creare uno spazio pubblico, aperto a tutti, ma accogliente per favorire la sosta del passante distratto oppure per permettere, a chi lo cerca, di trovare un luogo di preghiera e meditazione.

Domenico Caldara al lavoroDomenico Caldara al lavoro

La sfida – Se riflettiamo sui caratteri contemporanei dell'epoca che stiamo vivendo, probabilmente un'iniziativa di questo tipo sarebbe etichettata come fuori del tempo, incomprensibile per alcuni, uno spreco per altri, controcorrente per altri ancora. Ebbene, il 23 settembre scorso vi è stata l'inaugurazione della preziosa Agorà situata in un'area spaziosa all'angolo di Via Broggi e via Montechiaro a Tradate ed è stata donata alla città la Cappella dedicata a Maria Regina della Pace. L'architettura ordinata realizzata dal Castiglioni accoglie nel semicerchio come di un'abside, la statua della Madonna scolpita in marmo bianco di Carrara, che si staglia graziosamente in altezza (cm 160 circa) su uno sfondo di mattoni, che formano un traforo a forma di croce greca.

La modernità sul modello del passato
– Fa da contrappunto al semicerchio più piccolo, quello più ampio posto di fronte, che oltre ad essere caratterizzato da altrettanti mattoni rossi, richiamo alla tradizione antica lombarda, assolve il compito di accogliere il pellegrino che vuole riposarsi e meditare di fronte al volto sereno della Madonna. Infatti, Domenico Calcara ha realizzato una scultura, che si sente moderna, ma che guarda nei drappeggi della veste i grandi artisti del passato, le braccia aperte di Maria, le palme delle mani rivolte verso chi guarda invitano a fermarsi almeno per un po', per poi riprendere ciascuno il proprio cammino, magari, non più soli, ma insieme con altri.
Calcara è originario di Campofiorito in provincia di Palermo, ed è nato in una famiglia di scalpellini, ciò gli ha permesso di avere familiarità con la pietra già in tenera età; trasferitosi in Lombardia, ora lavora a Cairate dove la sua ricerca formale continua con rinnovato entusiasmo dopo questa significativa opera scultorea di tema religioso.