La Crocetta o “Cruzeta”, come la chiamano comunemente i Gallaratesi, deve il proprio nome quale omaggio al simbolo cristiano che si trova alla sua sommità.

Posta a lato della Chiesa di S.Pietro, consiste in un piedistallo dal quale si erge una colonna terminante con un capitello che regge un altorilievo bifacciale rappresentante la Vergine Madre, sormontato da una croce di ferro. L’effige è la “Madonna del Pilar”, la famosa Vergine col bambino. Esisteva già una colonna più piccola, fatta costruire nel 1530 da Marino Caracciolo, nominato per alti meriti Conte di Gallarate e Feudatario del borgo dal Duca Francesco II Sforza. Questa colonna fu trasportata a Milano e successivamente demolita nel 1845.
La colonna attuale fu eretta nel 1694 da Cesare Visconti, Conte Feudatario di Gallarate che ottenne, primo in Lombardia, il privilegio del titolo di Grande di Spagna del feudo di Gallarate. Appena in possesso del titolo, il Visconti fece innalzare la Crocetta in ossequio della Vergine Madre

Egli amava far innalzare statue e lapidi, sulle quali ostentava i suoi riconoscimenti, come era usanza dell’epoca spagnola. Per questo motivo fece sostituire la colonna del Caracciolo e sul basamento della nuova fece incidere due ampollose iscrizioni in latino, divenute col tempo illeggibili.
Durante l’invasione francese (1796/98) la Crocetta resistette anche alla bufera rivoluzionaria. Infatti si tentò di porre sulla sua sommità una statua della “Libertà”, ma la maggioranza della popolazione si oppose. Nel 1825 l’allora Amministrazione Comunale tentò di abbattere la colonna oppure trasferirla in altro luogo, per rendere più spaziosa la Piazza. Ma il prevosto Carlo Ambrogio Curioni, con l’appoggio della popolazione, si oppose e suggerì, invece, urgenti restauri.
Nel 1908 la Società degli Studi Patri ha provveduto a rendere nuovamente leggibili le scritte sul piedistallo e oggi la “Cruzeta” è ancora a lato della Chiesa di San Pietro, quasi a protezione della stessa e della città.