L'esposizione analizza un secolo di visioni urbane, attraverso 100 opere, alcune delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi quali Antonio Sant'Elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller e altri.
In contemporanea, una sezione allestita nella Pinacoteca Civica presenta 50 disegni di Antonio Sant'Elia di proprietà del Comune di Como, da anni inaccessibili al grande pubblico.

La mostra è la prima di un progetto concepito in tre tappe che si svilupperanno nel prossimo triennio.

Dal 24 marzo al 14 luglio, torna a Villa Olmo di Como
il consolidato appuntamento primaverile con la grande arte. Il nuovo evento espositivo che si sviluppa nelle due sedi di Villa Olmo e della Pinacoteca Civica, nasce da un originale progetto scientifico, pensato per uno sviluppo triennale, e analizza cento anni di visioni urbane che hanno attraversato l'intero ventesimo secolo, prendendo avvio dai disegni dell'illustre concittadino Antonio Sant'Elia (Como, 1888 – Monfalcone, 1916).

Curata da Marco De Michelis, docente allo IUAV di Venezia, e organizzata dal Comune di Como – Assessorato alla Cultura, la mostra si avvale del patrocinio e del contributo della Regione Lombardia, Assessorato Istruzione Formazione e Cultura, e della Provincia di Como, oltre che del fondamentale sostegno di Fondazione Cariplo. Importante inoltre l'apporto di numerosi sponsor che hanno consentito la realizzazione del progetto: Camera di Commercio di Como, Acsm

Agam, Bennet S.p.A., BCC di Alzate Brianza, Cantù e Lezzeno, Confindustria Como, Lega Coop, ANCE Como, Nessi & Maiocchi, Tessitura serica A.M.Taborelli, Villa d'Este, Confcommercio Como, Albergo Terminus-Hotel Villa Flori; sponsor tecnici: CSU S.P.A, Coin Como, Menphis, Consorzio Como Turistica, Amici di Como; media partner: Corriere della Sera e Magiclake.

LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT'ELIA presenta 100 opere, alcune delle quali inedite. La rassegna vedrà nel 2015 il suo ideale completamento, in contemporanea con l'apertura dell'Expo 2015 di Milano, con una grande esposizione dedicata alle tematiche dello spazio urbano, delle sua identità presenti e future, dei luoghi e delle forme della convivenza collettiva. L'iniziativa rappresenta anche la volontà dell'amministrazione di rivalutare la figura dell'architetto comasco e il patrimonio conservato nella pinacoteca cittadina.

Una sezione della mostra, infatti, allestita nella Pinacoteca Civica, propone 50 disegni di Antonio Sant'Elia di proprietà del Comune di Como: 
occasione rara per ammirare un numero così consistete di opere dell'architetto comasco che, per ragioni di conservazione, sono da anni inaccessibili al grande pubblico.

In Pinacoteca si possono osservare le diverse ipotesi progettuali di Sant'Elia che spaziano alle dighe alle centrali elettriche, dagli edifici monumentali alle abitazioni con ascensori esterni, dagli hangar alle stazioni, tutte caratterizzate dalla presenza dinamica di linee oblique, forme ellittiche, torri di distribuzione e smistamento del traffico, strade su più livelli.

Il percorso espositivo in Villa Olmo si apre proprio con ‘La Città Nuova', ovvero una serie di dodici disegni che Sant'Elia aveva presentato alla mostra milanese delle Nuove Tendenze del 1914, nei quali si riassumevano le visioni urbane del giovane architetto comasco che aveva appena formulato il suo manifesto per una architettura futurista.
Fin dal suo apparire, nel corso dell'Ottocento, la metropoli era apparsa come una delle manifestazioni più drammatiche e più contraddittorie dell'età moderna, caratterizzata da inediti e drammatici problemi, igienici, morali, politici, culturali, funzionali, che richiedevano riforme radicali sia nel campo della viabilità e dei trasporti, che in quello dell'abitazione e della organizzazione della vita domestica.

A questi temi hanno cercato di dare risposte radicali i grandi architetti come Le Corbusier o Frank Lloyd Wright, con le straordinarie visioni della Città contemporanea per tre milioni di abitanti di Le Corbusier e di Broadacre City, la città ideale americana fondata sulla casa d'abitazione unifamiliare e sulla automobile come mezzo di trasporto individuale, disegnata da Wright, di cui sarà in mostra il grande modello. Il futuro della città era rimasto un protagonista cruciale delle discussioni e degli interrogativi che avevano agitato le neoavanguardie europee, ma anche americane e giapponesi, fino all'inizio degli anni Settanta: l'olandese Constant, il franco-ungherese Yona Friedman e gli inglesi di Archigram avevano immaginato città sospese sul suolo nelle quali gli abitanti potevano liberamente organizzare la loro vita, non diversamente da quanto stavano proponendo il tedesco Walter Jonas o il "metabolista" giapponese Arata Isozaki. Nel contesto tempestoso del Sessantotto i gruppi radicali italiani, come Archizoom o Superstudio, articolavano una critica senza compromessi della città capitalistica, mettendone in discussione struttura e significato.

Fin dalla metà del XIX secolo, la città moderna aveva attirato lo sguardo – affascinato ma anche spaventato – degli artisti. I grandi boulevard di Parigi invasi dalla folla e dal traffico erano stati protagonisti cruciali dell'opera dei pittori impressionisti. Il futurista Umberto Boccioni ne aveva interpretato la crescita esplosiva in quadri come La città che sale, di cui verrà esposto un raro disegno preparatorio, e Mario Sironi in nuovi paesaggi urbani delle periferie industriali. Anche i cubisti non rimasero insensibili alle suggestioni che provenivano dalla crescita dei nuclei urbani, come dimostra l'olio su tela di Fernand Léger, proveniente dal Philadelphia Museum of Art.

Nel 1926, il regista tedesco Fritz Lang aveva girato

Metropolis sullo sfondo delle scenografie visionarie e espressioniste di Erich Kettelhut e, pochi anni dopo, l'ungherese Moholy-Nagy aveva celebrato il panorama luminoso e fremente della città contemporanea nelle sequenze per il film Things to Come (1936) che oggi l'artista Jan Tichy ha riutilizzato in uno spettacolare video a tre canali.

La mostra si conclude con alcune opere-chiave della ricerca artistica degli anni più recenti: Pizza City, lo sterminato plastico di una città composta soltanto da centinaia di giocattoli dell'artista americano Chris Burden e il video della cinese Cao Fei che rappresenta una città sospesa nello spazio virtuale di Second Life. Nel tentativo di riunire le sperimentazioni delle avanguardie degli anni Venti con le condizioni del presente, l'artista tedesco Carsten Hoeller ha "ricostruito" il progetto fantastico concepito dal sovietico Krutikov nel 1928 per una "città volante" facendola oggi librare sopra il cielo di Como.

La mostra prevede una serie di eventi, conferenze, laboratori, visite guidate che consentiranno di approfondire il tema secondo gli aspetti più diversi.

LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT'ELIA
Cento anni di visioni urbane
Como, Villa Olmo (via Cantoni 1)
Dal 24 marzo al 14 luglio 2013
Orari:
Villa Olmo – da martedì a giovedì dalle 9.00 alle 20.00
da venerdì a domenica dalle 10.00 alle 22.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
lunedì chiuso
Pinacoteca civica – martedì, mercoledì, giovedì, sabato, domenica dalle 10.00 alle 20.00
venerdì dalle 10.00 alle 22.00
lunedì chiuso
Aperture speciali festività: 31 marzo, 1 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno 10-22
Informazioni e prenotazioni: 031 252352 / 031 571979; villaolmo@comune.como.it
Sito Internet: www.lacittanuova.it