L'opera di PalladinoL'opera di Palladino

La multinazionale di Milano – Per i tifosi di calcio, la parola Beneamata vuol dire una cosa sola. Quella squadra che veste da cent'anni, esatti, una maglia – riga più, riga meno – a strisce nere e azzurre,  che non è l'Atalanta, che è diventata negli ultimi anni una multinazionale, da semplice internazionale che  era, che ha vinto tra meriti e rivendicazioni moralistiche, gli ultimi tre scudetti. Non se fa il nome, noi che siamo non dell'altra sponda, ma del tutto fuori da quel giro, tifando per l'assai più modesto, ma vuoi mettere quanto più epico, Torino.

Godimento e rosicamento
– Tuttavia è divertente che in omaggio alla citata Beneamata si stia lavorando per una mostra che, sotto il pretesto del colore della stessa, vengano riunite opere di artisti di prima grandezza come Marino Marini, Tàpies, Rouault, Miró, Chagall, Licini, Christo, Frangi, Hartung, Rebeyrolle, Paladino, Cragg, Calder, Rainer. Artisti improponibili uno accanto all'altro, se si volessero trovare fili conduttori, se non speciosi. Ma il pretesto, divertito e autocompiaciuto – supponiamo – di raccoglierli secondo la accidentalità o meno di aver raccontato parte di sé attraverso il colore nerazzurro va oltre le categorie teoriche, estetiche, scientifiche. Puro godimento per gli occhi. E forse puro rosicamento, per gli altri, per i cugini del Milan, senz'altro.

L'opera di FrangiL'opera di Frangi

Indiani e cowboy – E' quello che devono aver pensato i due curatori, Luca Melloni e Oreste Bellinzona. Titolare di un'agenzia di promozione di eventi culturali, la CLP, il primo, gallerista il secondo; sfegatati, evidentemente, anche oltraggiosamente sopra le righe – per i tifosi di altre squadre – ça va sans dire – e che nutrono l'incrollabile convinzione che il connubio tra i due colori possa solo produtte capolavori: "Essere interisti vuol dire essere allenati al bello, a volte anche a momenti bui, ma alla fine è molto più affascinante tenere agli indiani che ai cowboy", insistono.

Quelli che… – Il che è anche vero. Se c'è qualcuno che ha dovuto ingoiare i rospi più indigeribili sono proprio i fedelissimi della Beneamata. Lo dice anche la storia, la letteratura, le statistiche. E quindi niente di male, se con l'aiuto di amici come Flavio Arensi e Francesco Garrone mettono in piedi una mostra per il centenario della squadra; se coinvolgono anche la 'setta' di interisti attivi in Mediaset; se recuperano in catalogo vecchie glorie nerazzurre da intervistare. Aspettiamo con piacere.
Noi, quelli del Torino, abbiamo motivi ben più seri per celebrare. E ai cent'anni ci siamo arrivati prima.

INTERNAZIONALE 1908-2008. Il Nerazzurro è arte
Milano, Galleria Bellinzona (via Volta 10)
dal 16 ottobre al 7 dicembre 2008
orari: dal martedì al sabato 16-19.30; giovedì fino alle 21.