Nu couchéNu couché

"I dipinti non sono che ricerca e riflessione. Non faccio mai un quadro come opera d'arte; ognuno di essi è una ricerca. Sono sempre alla ricerca e c'è una sequenza logica in ciò che ricerco". Queste parole di Picasso forniscono un'interessante chiave di interpretazione della sconfinata produzione dell'artista e della sua inesauribile capacità di passare da uno stile all'altro, da un tema all'altro con un'intelligenza e una profondità creativa che lo rendono una delle principali figure di riferimento per l'arte del Novecento. Come ha sottolineato Rudolf Arnheim in uno studio dedicato alla "genesi" di Guernica, per Picasso "l'elemento più rilevante nella creazione non consiste in un lavoro singolo o nella somma di tutti i lavori, ma nel processo di fluttuazione e di continua trasformazione offerto dalla sequenza dei tentativi". La mostra in corso a Palazzo Reale permette di cogliere questo aspetto, le molte sfaccettature della ricerca di Picasso, esponendo circa 250 opere, dai primi dipinti legati ancora a un clima postimpressionista fino agli ultimi lavori dell'inizio degli anni Settanta.

Organizzata in collaborazione con il Musée National Picasso di Parigi, attualmente chiuso per lavori di riallestimento, la mostra presenta una selezione della collezione museale francese. Molti dei capolavori oggi esposti ritornano in città dopo esser stati presentati per la prima volta a Milano nell'importante antologica organizzata a Palazzo Reale nel 1953. Il Salone delle Cariatidi, che all'epoca portava ancora i segni dei bombardamenti, ospitò in quell'occasione alcune grandi opere "impegnate" di Picasso, tra cui Massacro in Corea del 1951 e Guernica del 1937, simbolo della cieca

La supplianteLa suppliante

violenza della guerra, ma anche della speranza in un futuro di pace.

L'inizio del percorso espositivo si riallaccia all'importante mostra del 1953, ripercorrendola attraverso documenti, articoli di giornale e fotografie, che introducono alla Sala delle Cariatidi dove sono presentati Massacro in Corea, una serie di ritratti fotografici di Picasso insieme a famigliari e amici e l'interessante sequenza di scatti della moglie Dora Maar che documenta le varie fasi di elaborazione di Guernica.
Il visitatore è accompagnato nelle sale da un percorso cronologico molto comprensibile – anche se fin troppo "museale" e didattico – che lo guida dal "periodo blu", a quello "rosa" fino ad arrivare al 1907, anno di Les Demoiselles d'Avignon con cui possono essere paragonati alcuni dipinti esposti in mostra caratterizzati da un simile riferimento all'arte africana e dalla resa geometrica e semplificata dei volumi. Molto significative le opere del periodo "analitico", Uomo con mandolino e Uomo con chitarra del 1911, come le costruzioni realizzate assemblando parti di legno o di lamine metalliche nel cosiddetto periodo "sintetico" della ricerca cubista, condivisa gomito a gomito con l'amico George Braque. Da una sala che documenta le tangenze attorno al 1930 con l'arte surrealista, il percorso prosegue poi, sempre presentando in stretto dialogo pittura e scultura, fino alle opere più recenti, concludendosi con una piccola sezione sulla produzione grafica dell'artista.

PICASSO. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso
a cura di Anne Baldassari
Milano, Palazzo Reale
Dal 20 settembre 2012 al 6 gennaio 2013
Orari: lunedì – mercoledì dalle 8.30 alle 19.30
giovedì – domenica dalle 9.30 alle 23.30