Allestimento della mostraAllestimento della mostra

Quando in mostra arriva il meglio – Sono nomi di spicco dell'arte lombarda, quelli riuniti in un'interessante esposizione, allestita nel Salone Merzagora della città di Arona ed intitolata: "Pittori lombardi nel Verbano. Quadri di epoca barocca restaurati". Una mostra che, per le eccellenze artistiche proposte al pubblico, come Filippo Abbiati, Giovan Battista Discepoli detto Lo Zoppo di Lugano, Andrea Lanzani, Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone, probabilmente sarebbe molto piaciuta a Giovanni Testori.

Un'operazione culturale, quella di Arona, nata sotto il segno di intenti condivisi e di un ampio progetto di messa in rete delle risorse. È questa la chiave attorno alla quale ruota il successo di questa iniziativa che, già dal titolo, rivela l'ampio lavoro di ricerca e di programmazione culturale alla base. Promossa dalla città di Arona, dalla Soprintendenza per i beni artistici storici ed etnoantropologici del Piemonte e dalla Diocesi di Novara, l'iniziativa è nata infatti grazie ad un ricco bouquet di competenze professionali, risorse economico-finanziarie, buone volontà. La mostra è anche l'occasione per presentare il Salone Merzagora di Arona, acquisito dal Comune e recentemente restaurato. Lo storico edificio cittadino, eretto nel 1895 su progetto di Alessandro Colombo, grazie ad un lascito del benefattore Saverio Merzagora, sta vivendo, in questo modo, una nuova stagione.
 
La pittura leggera che si illumina di colori – Ma andiamo

Un capolavoro espostoIl capolavoro di Filippo Abbiati

con ordine giacchè una storia va sempre raccontata dal principio. Le opere in mostra focalizzano il mutamento di gusto che caratterizza il passaggio fra Sei e Settecento e che porta all'affermazione di un nuovo senso dello spazio e di una inedita "maniera" pittorica. Filippo Abbiati, il Legnanino, Magnasco, ma anche i milanesi Pietro Maggi e Ferdinando Porta, il biellese Giovanni Antonio Cucchi, il rodigiano Mattia Bortoloni e il "nostro concittadino" Pietro Antonio Magatti sono i "primi attori" di questo orizzonte diversificato, dove nuove coralità artistiche si sposano con la più consolidata tradizione lombarda. Il 1731 segna infatti una data di non ritorno: Tiepolo è a Milano. Questa altisonante presenza, combinata allo sviluppo del quadraturismo, porterà al cosiddetto "barocchetto lombardo". Il nuovo senso dello spazio, accompagnato ad una straordinaria abilità compositiva entro cui si dispiega una luminosa gamma cromatica, si impone ben presto in Lombardia.
 
Il valore aggiunto – La mostra di Arona si focalizza sui pittori lombardi nel Verbano, portando in un allestimento minimale e funzionale tele provenienti da chiese e tutte restaurate per l'occasione, con finanziamenti del MiBAC, della Compagnia di San Paolo e della Fondazione della Comunità Novarese. Curata dalla Soprintendente Marina Dell'Omo, l'antologia vede interessanti opere come la Visitazione di Abbiati proveniente dal Monastero di Arona, la Madonna del Rosario di G. B. Discepoli (da Belgirate), l'Immacolata adorata da S. Rocco e Fra' Bernardo da Corleone dipinta dal Nuvolone (dalla chiesa parrocchiale di Baceno), la bellissima Deposizione della parrocchiale di Renco di Intra che attende ancora un'attribuzione definitiva.

Pittori lombardi nel Verbano. Quadri di epoca barocca restaurati
Arona, Salone Merzagora
Fino al 25 ottobre 2009
Orario: martedì – venerdì 15,30 – 18,30; sabato e domenica 10 – 12,30 e 15, 30 – 18,30