La Galleria Berthier, Foto Beck PeccozLa Galleria Berthier, Foto Beck Peccoz

La riapertura – Ci sono voluti degli anni, importanti interventi di restauro sulle opere, una revisione delle norme di sicurezza  per arrivare alla decisione di riaprire due spazi storici  del  palazzo di famiglia, la famiglia Borromeo, nel buen retiro dell'Isola Bella. La magnificente Galleria dei Quadri, detta anche del Berthier – dal nome del generale francese che vi alloggiò nel 1797 – e la Sala del Trono, riaperte dopo un lungo sonno, con il loro carico di storia e di testimonianze.

La collezione integra
– Spazi e collezione che insieme ne fanno uno degli ultimi esempi di promenade al chiuso, spazio aristocratico e nobiliare per eccellenza, dove si esplica la dimensione dell'otium agghindato da e tra i capolavori. Una collezione, quella borromaica, protetta proprio nei caveau sul Lago Maggiore, per evitare i bombardamenti dell'ultima guerra, frutto di stratificate acquisizioni, che muovono dagli avi quattrocinquecenteschi per arrivare all'Ottocento. Due anni fa uscì per la prima volta per essere esposta, in parte, al Museo Poldi Pezzoli; a seguire nel Liechtenstein Museum di Vienna. Oggi viene riproposta nella sua integrità. Centotrenta tele, in spazi che normalmente venivano riservati solo agli occhi discreti di ospiti esclusivi ma non al godimento del pubblico.

Boltraffio, Ritratto di DamaBoltraffio, Ritratto di Dama

La quadreria con dentro l'alcova – Collezione di pregiato livello: che comprende il Bergognone, il Boltraffio, il Giampietrino, il Procaccini, Paris Bordon e altri maestri del Seicento lombardo. Al centro di questo ben di Dio, che muove dalle scelte dei capostipiti, fino ad intrecciarsi con il fondo raccolto dall'amministratore di casa Borromeo, fino alle ultime collezioni, in special modo, quella di Casa Arese – sta  l'Alcova dei Principi, la stessa usufruita dal citato Berthier, accompagnatore sull'Isola di Napoleone.

Regalità originaria – Dalla Galleria Berthier, si passa alla Sala del Trono, altro spazio sin qui negato al pubblico e autentico riverbero barocco, caratterizzato da un imponente seggio in legno scolpito e dorato, realizzato a Venezia nel XVIII secolo, sormontato da un baldacchino in seta ricamata, mentre la volta è decorata con figure e motivi vegetali in stucco. Altri quadri presenti in questo ambiente: il ritratto di Carlo IV Borromeo, vicerè di Napoli e sul lato opposto della sala un ritratto in marmo è dedicato a Giberto V Borromeo. Il tutto in perfetta consonanza con la regalità originale degli ambienti, la stessa pretesa dal fondatore dell'Isola Bella, Vitaliano Borromeo.