Berrini espone a Milano... con ironiaBerrini espone a Milano… con ironia

Un canguro in ciabatte, un dalmata con la cravatta: incontri strani, ma possibili alla Castelly Gallery. Un mondo surreale, quello in cui ci conduce Simone Berrini, giovane e poliedrico artista varesino, musicista, pittore, grafico, che già ha raccolto consensi in Italia e all'estero.

Giovane, ma con un curriculum di tutto rispetto.
Simone Berrini è nato nel 1977 ad Angera. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico "Frattini" di Varese si laurea all'Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi dal titolo "Andrea Pazienza: sfondamentalismi" pubblicata sulla rivista NUOVA META). Dopo la laurea, il Master di Light Designer e la partecipazione al progetto Quadro di Alta Formazione Integrata "L'opera, il museo, la città". Importanti incontri, come quello con Enrico Baj, da cui acquisisce un nuovo modo di vedere le cose, con ironia.

Esposizioni in Italia e all'estero.
Dal 1994 numerose mostre collettive, dal 1998 esposizioni personali, non solo di pittura, ma anche scultura e fotografia. Importanti le presenze all'estero, presso lo "Sharjah Art Museum" negli Emirati Arabi Uniti, la "ANTIK & KUNST", l'Arte Fiera di Sindelfingen vicino a Stoccarda, la Galerie in Zentrum di Stoccarda. In ambito varesino, per tre volte Berrini è stato selezionato in occasione del "Premio Ghiggini Arte".

In America.
Nel 2009 è iniziata la collaborazione con AGORA GALLERY, la rinomata galleria d'arte newyorkese nel cuore di Manhattan, dove l'artista ha avuto modo di vivere e di partecipare a "THE ODYSSEY WITHIN".

L'arte di Berrini.
Negli anni il giovane artista si è espresso in forme artistiche diverse, fra loro autonome, ma tuttavia legate. Ecco così che nascono i tratti tipici della sua arte, il gusto per la caratterizzazione dei personaggi, l'accuratezza formale, la ricerca di un equilibrio armonico all'interno della composizione e, soprattutto, l'analisi dei comportamenti umani, osservati con ironia e disincanto.

Animali o umani?
Proprio l'osservazione e l'ironia sono alla base della mostra ora a Milano. Si tratta infatti di una selezione di opere che hanno per protagonista gli "anomàli", cioè animali umanizzati al punto tale da assumere quei vizi, quelle abitudini, che si ritrovano nell'uomo contemporaneo. Le opere esposte con leggerezza, ironia e lucidità mostrano la debolezza e le contraddizioni tipicamente umane e vivono di analogie, parallelismi, simboli, costituiscono una realtà immaginaria, gestita dalle sue dinamiche. L'osservatore, di fronte a questi accostamenti così paradossali è sì destabilizzat0, ma ha modo di riflettere sui motivi alla base delle scelte dell'autore.

Fra pesci fumatori e scimmie cestiste.
Non devono quindi stupire le immagini anomale: il canguro in ciabatte, il dalmata con la cravatta, il gorilla con la giacca di pelle, il pesce che fuma, la capra di montagna col piercing, la scimmia con la maglia dei giocatori di basket o la coccinella coi tacchi a spillo. Tutti questi personaggi sono colti in un attimo al centro della scena, fermi o in movimento, in uno spazio indefinito, neutro che sottolinea le forza espressiva dei soggetti stessi. Manca così il dato spaziale, ma non quello temporale: sono gli stessi animali a fornirlo, con le loro caratterizzazioni.

Da uomo ad animale.
Enigmatici i personaggi di Berrini, animali umanizzati che dalle tele sembrano un po' ridicolizzare le nostre manie, ci osservano e chissà cosa pensano.

"anomaliAmilano"
Mostra personale di Simone Berrini
a cura di Emanuela Rindi
Dal 22 dicembre al 10 gennaio 2012
Milano, Castelli Gallery Via Cerano, 15
Ingresso libero
Inaugurazione: giovedì 22 dicembre, ore 19.00
Orari: tutti i giorni, dalle 7.30 alle 23.45
Chiusura: 24-25 dicembre 2011; 1 gennaio 2012
www.castelligallery.it