Matteo InzaghiMatteo Inzaghi

"Fondazione della Cultura a Varese? Forse s'è trattato di un fuoco di paglia". Il direttore di RETE55, Matteo Inzaghi esordisce con un filo di disillusione. "A Varese spesso succede che le buone idee vengono messe in piedi da uomini di buona volontà e dai vasti interessi. È stato questo il caso dei cosiddetti Stati generali della Cultura nella città giardino. Ma poi, con il passare dei mesi, sono mancate la costanza, l'assiduità del dibattito e del confronto che avrebbero permesso ad iniziative come queste di lasciare una reale traccia nel nostro territorio".

Locale é bello – "La comunicazione e l'informazione si cibano spesso solo dei grandi eventi che fanno più baccano. L'informazione locale, invece, ha secondo me il compito irripetibile di scovare, in tutte le pieghe del territorio, quelle ricchezze e quei talenti che nessuno conosce. Sono convinto che quella locale sia la forma più pura di informazione e che la stella polare, il sale che dà sapore al nostro lavoro sia la sete di ricerca. Nei "microcosmi di provincia" ci sono realtà straordinarie che aspettano solo di essere raccontate. L'informazione locale non deve essere una cassa di risonanza per fatti o personaggi di una determinata città ma un luogo di elaborazione, interpretazione e racconto".

Quel tesoro sotto la cenere – "A forza di interrogarci o di battere i pugni "perchè le cose belle ed interessanti sono solo a Milano e Lugano" stiamo rischiando di perdere di vista le tante risorse della nostra terra. Io credo che una delle storiche eccellenze e uno degli elementi identitari di Varese e provincia sia la cultura d'impresa. Ce lo hanno raccontato, nella scorsa edizione del Premio Chiara, una mostra e un filmato dedicati all'Alenia Aermacchi. Quest'anno sarà la volta dell'Augusta Westland, una realtà aziendale riconosciuta e stimata in tutto il mondo. Così anche per il 2010 al centro degli appuntamenti del Premio Chiara, recentemente presentato all'eremo di Santa Caterina del Sasso, si ritroveranno pagine importanti di storia, creatività e industriosità del nostro territorio. Per anni un'iniziativa così importante e grande come il Premio letterario dedicato a Piero Chiara è stata boicottata, sottovalutata e sottostimata. Io credo che sia una delle espressioni più interessanti e valide di "impresa della cultura" in territorio varesino. E non solo".