C'è un nuovo fiocco azzurro nel mondo della fotografia. Un piccolo festival, tenuto a battesimo da un maestro della teoria e della pratica. Mario Cresci, originario, del Tigullio, l'onirica regione che si stende tra Portofino e Sestri Levante.

E proprio lì a Rapallo, nell'Antico Castello del Lungo Mare di Via Vittorio Veneto, icona da cartolina, a partire dal 1 settembre, la cittadina ligure diventerà un piccolo laboratorio di fotografia. Direttore artistico della manifestazione è Andrea Botto.

E' lui a chiamare  il figlio illustre di quelle zone, Cresci, (Chiavari, 1942) – artista straordinario, sperimentale, viaggiatore se ve n'è uno – che ha portato al castello una lucida testimonianza della Rapallo di oggi, così mutevole e mutata rispetto a quella depositata nei suoi ricordi di infanza.

Ma tra gli artisti che fanno corona al maestro c'è anche il gallaratese Marco Introini che presenta alcuni lavori datati 2000-2005 intitolati Paesaggi Analogici. Un lavoro cui l'artista si sta dedicando ormai da anni, considerandolo un vero e proprio work in progress, un montaggio analogico, appunto, degli scatti fatti dei luoghi fotografati.

Paesaggio Analogico -M. IntroiniPaesaggio Analogico -M. Introini

"Ogni immagine – spiega meglio Introini – dovrebbe dovrebbe relazionarsi analogicamente, essere la conseguenza della precedente ed introduzione della successiva sia dal punto di vista della composizione fotografica sia dal punto di vista dei rimandi architettonici contenuti in esse".

Paesaggi e passaggi emotivi, più che una vera e propria geografia urbanistica, benché lo spirito di Introini, e la sua scuola, sia evidentemente quella austera e rigorosa della fotografia di masse architettoniche senza nessuna concessione.

Altri compagni di viaggio in questo Festival che durerà sino al 1 ottobre sono Enrico Amici, Marco Citron Danilo Donzelli e Maurizio Montagna, tutti autori di giovane età, già confrontatisi in altri ambiti italiani e internazionali sul tema della memoria, dei segni, del territorio che muta pelle e liinguaggi e dell'importanza dello sguardo, della sua etica e della sua estetica/