Sull'ordinanza pubblica i tempi previsti sono chiari: il trabatello può stare lì, in via Mario Beretta, di fronte all'affresco di Aligi Sassu, vicino a quello di Tomei e a quello di Brancaccio, fino al 31 agosto.

I due pittori incaricati di tradurre lo spolvero del maestro Albino Reggiori, Cattedrale col Cesto, però, non si sono ancora ancora visti, su al Borgo Dipinto di Arcumeggia.

Leo Tami e Pier Giorgio Ceresa, i due artisti ticinesi incaricati dallo stesso Reggiori di provvedere all'opera, hanno sin qui dato disposizioni affinchè venisse preparato il "terreno". Il caldo prima, il tempo incerto, poi, ma sopratutto, la scomparsa del maestro, da tempo sofferente, ma dipartito ma la sorpresa dei più hanno probabilmente rallentato la previsione dei lavori.

Che tuttavia assicurano dovrebbero non potrarsi oltre la settimana prossima. Di questo almeno è sicuro il signor Guerra, factotum del paese, che anche oggi andava su e giù con la sua carriola piena di attrezzi. E' stato lui ad aver preparato il fondo dell'affresco. Sarà lui a preparare la stabilitura due o tre giorni prima dell'arrivo dei due pittori a mantenere il giusto grado di umidità.

L'Albino non ci sarà, purtroppo, a controllare i lavori: ha preparato lo spolvero, a predisposto il cartone di due metri di altezza che campeggia due passi dagli spazi espositivi dove sarà ricordato.

Questo almeno è confermato: domenica 24 settembre sarà il giorno del ricordo del maestro della ceramica lavenese. Alle 16 sarà inaugurato l'affresco a seguire presso la Bottega del Pittore si  aprirà una personale di dipinti, ceramiche, incisioni dell'artista. Una'altra mostra, presso la vicina Galleria Sangalli, documenterà altri percorsi del maestro.