Un incendio si è sviluppato giovedì pomeriggio, intorno alle 14.30, al MAGA. Le fiamme si sono sprigionate dal tetto, dove sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione. Il personale ha fatto evacuare tutti i presenti, mentre un gruppo di dipendenti ha iniziato a trasportare fuori le opere esposte all'ultimo piano, interessato dalle fiamme.

Sul posto anche il sindaco e l'assessore alla cultura. L'alta colonna di denso fumo ha invaso il quartiere della città di Gallarate dove ha sede il museo, in via De Magri. Il presidente della struttura, Giacomo Buonanno, ha spiegato che per precauzione sono state rimosse "anche le opere che erano nell'ala del museo non interessata dalle fiamme". "Non ci sono persone ferite – ha aggiunto – né per ora risultano esserci opere danneggiate". Subito i vigili del fuoco hanno circoscritto il fuoco nel punto in cui il rogo è partito, sul tetto del museo, ma le fiamme si sono nuovamente espanse da un secondo focolaio, fino all'ala nord dell'edificio.

Inaugurato nel 2010, il MAGA, con i suoi 5000 mq, è un polo riconosciuto per l'arte contemporanea. Il complesso architettonico è costituito da due corpi attigui e comunicanti: il primo è un fabbricato industriale degli anni Trenta del Novecento, il secondo è un edificio progettato e costruito ex novo, caratterizzato dalla nota quinta scenica.

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DAL MAGA FANNO SAPERE:
Il Sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani, l'Assessore alla Cultura Sebastiano Nicosia e il presidente della Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella Giacomo Buonanno sono uniti nel comunicare con decisione che le attività del museo non si fermano. Il Museo è un'Istituzione che sente il sostegno della Città e non abbandona la sua funzione di servizio culturale.
Si è perciò deciso di  non cancellare nessuna delle attività in programma.
Il  MA*GA è più forte delle fiamme.
Domenica 17 Febbraio 2013 alle ore 17.00 presso il Teatro del Popolo tutto il pubblico è invitato alla conferenza "Ha senso di parlare di generi nell'arte contemporanea?" a cura di Lorena Giuranna.