Sesto Calende – Il mutare delle abitudini a seguito della contingente situazione pandemica limita l’attenzione a ciò che ci è più vicino e facilmente raggiungibile. Luoghi, contrade, antichità e monumenti distrattamente conosciuti, godono di rinnovato interesse. Per gli abitanti nel Bacino idrografico del Lago Maggiore e limitrofe provincie di Lombardia e Piemonte, Sesto Calende è uno di quei Luoghi. In questa città  c’è l’Abbazia di San Donato in località omonima. L’origine dell’edificio, che risale all’VIII secolo, in località Scozola poi detta Abbazia, è attribuita all’iniziativa di Liutardo de Conti vescovo di Pavia. Nei secoli proprietà e giurisdizione mutarono come per l’edificio che subì notevoli modifiche e interventi fino ai  più recenti del 1959, 1964 e il restauro di dipinti e affreschi dell’ultimo decennio.  La chiesa, dopo il nartece addossato alla facciata si presenta a tre navate con fonte battesimale e cripta. L’architettura interna, dipinti, affreschi e arredi sacri unitamente a luci ed ombre sollecitano un istintivo stato emozionale mistico che favorisce la meditazione.

Ben lo sanno officianti, fedeli e devoti ma anche turisti e agnostici in occasionale visita. Il percorso di visita unitamente a dettagli storici, artistici e cronologici è suggerito con facile lettura da Michele Aramini con il volumetto “Abbazia di San Donato Sesto Calende (Varese). A fine pubblicazione si richiama l’attenzione sull’Oratorio di San Vincenzo, chiesuola in stile romanico posta al piede della collina morenica a pochi passi dal masso erratico “Sass da preja buia”.

“Abbazia di San Donato Sesto Calende -Varese” Edizioni VELAR pagg. 48 di Michele Aramini Euro 5. Reperibile presso la Parrocchia San Donato in Abbazia di Sesto Calende

 

Mario Ferdeghini