Per concludere il viaggio in Sudafrica riporto un brevissimo racconto tratto dalla raccolta “Un albergo a Mille Stelle”, Aporema Edizioni, 2020. Il titolo è “Bian-chi”. Penso che queste poche parole riassumano molto bene cosa significhi per noi occidentali viaggiare in quelle terre, non occorre aggiungere altro.

Arrivano all’improvviso i Muhlungu, gli uomini bianchi. Sollevano un gran polverone con i loro fuoristrada bianchi, enormi. Appena ci vedono frenano di colpo. Alcuni scendono dalle auto, altri si affacciano appena dai finestrini. Sono vestiti in modo strano; hanno tutti le scarpe, alcuni addirittura bianche, altri scure; portano gli occhiali e il cappello, bianco pure quello. Cominciano a distribuire dolci, caramelle, penne e quaderni. Sembrano contenti, fanno dei gran sorrisi. Sorrisi bianchi, denti fortunati. Ci scattano alcune foto e ce le fanno vedere a turno. Questo gioco li diverte e fa ridere anche noi. Dopo pochi minuti ripartono, scomparendo rapidi tra gli alberi all’orizzonte. In questo modo la loro coscienza è più pulita, forse diventerà bianca.

Stato dello Swaziland, Sud Africa, 14 agosto 2014

Ivo Stelluti,

Il Viaggiator Curioso