La chiesa di S.Pietro in SilvisLa chiesa di S.Pietro in Silvis

Lavoro a più mani – Dopo un anno di lavoro è pronto il nuovo libro dedicato all'antica parrocchiale di San Pietro in Silvis a Induno Olona. Una pubblicazione curata dai professori del Liceo Artistico Frattini di Varese, Alberto Bertoni e Rosangela Cervini e dalla giovane storica dell'arte Alessandra Brambilla. Una lunga ricerca che ha coinvolto direttamente anche gli studenti dell'istituto varesino che si sono occupati di illustrare il testo con le loro tavole, costruite sulla base degli studi e dei rilievi dedicati alle tecniche pittoriche delle decorazioni interne e all'architettura dell'edificio sacro. Un volume che riporta l'attenzione su uno dei monumenti più antichi della Valceresio, che risale all'XI secolo, indagando la sua storia e in particolare il 'tesoro' che esso contiene. Un ampio saggio, redatto dalla Brambilla, propone un'analisi dettagliata degli affreschi che abbelliscono l'interno della chiesa.

Le vicende pittoriche – La studiosa ha ricostruito la storia delle decorazioni murali attraverso lo studio dei documenti conservati presso la Soprintendenza di Milano e presso l'Archivio di Brera. Gli affreschi risalgono a due campagne di decorazione realizzate in periodi differenti: la prima risalente al XIV secolo e la seconda, più ampia e riconoscibile, risalente all'inizio del XVI secolo. Per quanto riguarda la fase trecentesca di particolare importanza è un affresco raffigurante una Madonna col Bambino tra Santi e donatori che riporta la data 1376, "un elemento fondamentale perchè è una delle poche testimonianze certe che ho trovato" ha rimarcato la Brambilla. Alla campagna di decorazione più antica risale

S.Elena, 1350 caS.Elena, 1350 ca

anche la raffigurazione di Sant'Elena, un affresco al quale si abbina una particolare vicenda: risulta infatti da una foto conservata a Brera che la Santa fosse collocata molto più in basso rispetto alla posizione attuale. La studiosa ha quindi ipotizzato che l'affresco documentato, che dovrebbe essere mano dello stesso maestro che ha realizzato la Madonna del 1376, sia stato strappato e portato via dalla chiesa. Quello che oggi vediamo all'interno di San Pietro è una versione più antica, risale infatti al 1355. Infine, sempre per quanto riguarda la decorazione trecentesca, la Brambilla ha trovato un parallelismo molto evidente tra una raffigurazione dei Re Magi conservata in San Pietro, e un affresco col medesimo soggetto conservato nel Battistero di Varese.

Decorazione rinascimentale – Tra la fine del 1440 e l'inizio del 1500 la chiesa di Induno ha subito un importante ampliamento, accompagnato da una nuova campagna di decorazione degli interni, databile intorno al 1520. Un nuovo ciclo rinascimentale probabilmente ad opera di due differenti botteghe ha abbellito l'edificio con nuove scene sacre, come la Crocifissione collocata nell'abside, una Teoria di Santi, un Matrimonio mistico e altre ancora. "Sono affreschi non eccelsi, ma interessanti" dice la Brambilla "realizzati da pittori locali che si sono aggiornati sull'evoluzione artistica di altri centri". Anche per queste decorazioni la studiosa individua dei rimandi ad altri cicli di affreschi, a quelli della Chiesa di San Siro alla Baraggia e a quelli conservati nella Chiesa di Santo Stefano a Bizzozero.

Partic. degli affreschi trecenteschiPartic. degli affreschi trecenteschi

Riferimenti ed influenze – Di notevole interesse sono le decorazioni realizzate in corrispondenza dei tre altari che originariamente erano contenuti nella chiesa. Al di sopra dei due altari laterali, rispettivamente quello di San Martino e quello dedicato alla Madonna, si trovano affreschi che emulano delle pale d'altare. "Sopra all'altare della Madonna si trova una decorazione concepita come un polittico" rimarca la Brambilla "nella cimasa si trova un Imago Pietatis che ricalca un modello dello Spanzotti. Tra l'altro è la stessa figura di Cristo che troviamo anche nel Battistero di Varese e in un cortile ad Induno Olona, dove secondo la tradizione locale, si trovava un convento". Una testimonianza che conferma la continua influenza di Martino Spanzotti sugli artisti varesini, nonostante fosse attivo prevalentemente in Piemonte.

Reportage fotografico e rilievi – A completare la decorazione della chiesa indunese sono due tele seicentesche, una raffigurante San Pietro che deriva da modelli del Vermiglio e l'altra raffigurante un Filosofo, che ricalca un disegno di una collezione privata luganese realizzato da Giuseppe Antonio Petrini. Il saggio di Alessandra Brambilla offre così una ricostruzione dettagliata delle decorazioni ed ipotizza possibili confronti fornendo elementi che potranno in seguito essere approfonditi. Accompagnano i suoi studi ed arricchiscono il volume le immagini fotografiche di Bruno Fasola. Inoltre in apertura è contenuto un testo di presentazione di Maria Teresa Binaghi Olivari, ex funzionario alla Soprintendenza. Gran parte del volume è dedicato al lavoro degli studenti del Liceo Frattini che hanno realizzato rilevamenti dal punto di vista della tecnica, recandosi più volte sul posto.

presentazione del volume
Il libro di San Pietro

domenica 7 dicembre ore 21
Chiesa di San Pietro in Silvis
Via Faina, Induno Olona (VA)