Il 7 dicembre è il giorno in cui Milano rende omaggio al suo Patrono Sant'Ambrogio con una serie di celebrazioni di carattere religioso e culturale. L'iconografia ufficiale scelta quest'anno è la tela di Mattia Preti, in occasione del suo IV centenario della Nascita (Taverna,  Catanzaro 1613), esposta fino al 12 gennaio 2014 al Museo Diocesano milanese.

Mattia Preti è uno dei principali artisti del Seicento europeo che ha lavorato inizialmente a Napoli e Roma, per poi diventare l'artista predominante nell'isola di Malta, ove la sua eccezionale produzione pittorica ha esercitato una notevole influenza. Opere pretiane ornano chiese e palazzi di numerose città italiane e maltesi.

Nato nel cuore della Calabria, ancora adolescente si trasferì a Roma, dove lo accolse suo fratello Gregorio, anch'egli

pittore e titolare di un'avviata bottega; qui entrò in contatto con i principali esponenti del Barocco romano fino ad ottenere le sue prime importanti commissioni per la Chiesa di San Andrea della Valle. La sua successiva importante commissione fu per la cupola della Chiesa di San Biagio a Modena, prima di trasferirsi a Napoli ove la sua fama oltrepassò la capitale del Regno e ricevette i primi incarichi dall'allora Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni a Malta, Martin de Redin. Si trasferì una prima volta a Malta nel 1659, spinto dalla volontà di ottenere il cavalierato e pochi anni più tardi, in maniera definitiva, per iniziare la monumentale opera nella Chiesa Conventuale dell'Ordine di San Giovanni, e arricchire la gran parte dei più importanti edifici ecclesiastici e dimore nobiliari.

Datato dalla critica al 1670-1676, durante il periodo maltese, il dipinto raffigura a mezzo busto la severa figura del santo, intenta nella scrittura dei Commentarii, con la penna in una mano e nell'altra il flagello a tre code, tradizionale attributo iconografico, allusione alla lotta del Vescovo di Milano contro l'eresia ariana. I volumi emergono drammaticamente dal fondo scuro del dipinto grazie all'uso di forti contrasti luministici, memori dell'influenza caravaggesca, e al taglio compositivo ribassato, giocato sulle diagonali. Il virtuosismo nell'uso della luce raggiunto dal Preti nella sua attività matura è evidente anche nella straordinaria resa delle stoffe e in particolare nell'effetto cangiante dei toni di bianco del piviale e della mitria e nei bagliori della fibula preziosa che lo chiude.

Il Sant'Ambrogio di Mattia Preti
Dal 5 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014
Museo diocesano di Milano
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
Per info.: http://www.museodiocesano.it/