La Cappella della TrinitàLa Cappella della Trinità

Il complesso monumentale sorge su un pianoro alle falde del Monte Cargiago, e comprende la Chiesa del Santuario, tre cappelle e il portico della Via Crucis. L'impianto richiama il modello dei Sacri Monti lombardi, in un momento in cui sul lago primeggiavano le figure illuminanti di San Carlo Borromeo e del Cardinal Federigo, tuttavia gli storici sono divisi per quanto concerne la sua realizzazione: alcuni pensano che sia parte di un progetto più ampio e articolato che non fu mai realizzato compiutamente, altri invece lo ritengono completo.

Recenti e approfondite ricerche messe a punto per il convegno internazionale del 2007 incentrato sulla Iconografia della SS. Trinità hanno permesso di aprire nuovi scenari e ricostruire la secolare vicenda di un luogo sacralizzato da un'antichissima devozione popolare.

La scelta del luogo è remota.
In un primo tempo l'idea non fu quella di erigere un vero e proprio Sacro Monte ma solo un piccolo Oratorio, che in un breve volgere di

L'affresco della TrinitàL'affresco della Trinità

tempo fu venerato come luogo miracoloso. In occasione della sostituzione del pavimento del Santuario nel marzo 1993 sono emersi interessanti dati a proposito. I lavori di scavo hanno permesso infatti di portare alla luce le robuste fondazioni perimetrali di una chiesetta ad abside semicircolare. I basamenti di queste antiche mura che si presentano con lo stesso sviluppo longitudinale dell'attuale Santuario, coincidono con la parete est e risalgono molto probabilmente al XII-XIII secolo, pertanto si possono definire tardo-romantici. Purtroppo non è dato sapere se questa fondazione fosse già dedicata alla SS. Trinità. L'architetto Angelo Marzi ha scritto a proposito: "Questa chiesa nascosta per tanti anni non ebbe mai funzione di parrocchiale non avendo rinvenuto tombe al suo interno. Forse dipendeva dalla Pieve di S. Vittore di Intra, insieme alle altre dodici cappelle romaniche fino ad ora conosciute nel territorio dell'Alto Verbano". Il Merzi ritiene anche che questo oratorio venne abbattuto agli inizi del Seicento per ampliare il santuario stesso.

Alla fine del Cinquecento infatti la capienza della chiesa non era più sufficiente per accogliere i pellegrini che salivano al miracoloso monte. Al momento rimangono insoluti alcuni interrogativi riguardo questa fase architettonica, soprattutto per la presenza dell'altare della SS. Trinità in quanto è difficile affermare se questo altare rappresentasse il fulcro di un primitivo oratorio, poi inglobato nel nuovo santuario. Secondo Jessica Gritti, la zona che custodisce l'affresco della Trinità non era collegata con la chiesa. Monsignor Cesare Speciano, nella sua Visita Pastorale definisce il santuario "Ecclesia incomposita", precisando che l'altare della Trinità, dietro un vetro, è ubicato sotto un arco ed è chiuso da un cancello serrato a chiave, al lato del quale vi è una finestra con inferriata. Da qui la deduzione della Gritti che si trattasse di una cappella esterna inglobata poi nella fabbrica secentesca che verrà definita nelle successive Visite pastorali "ampla et nova".