La staticità di oggetti, foto, miniature di animali, case, alberi, misura, come in un camerino di teatro, l'attesa per l'apparire dei ricordi sul palcoscenico.
Ad ognuno di quegli oggetti spetta un ruolo evocativo.

Accumulati l'uno sopra o accanto all'altro come scomposti tasselli di un puzzle, attendono di essere incastrati al fine di comporre una storia con ruoli ben definiti, poiché nelle opere di Matteo Antonini (Vigevano 1984) ogni oggetto attende il passaggio che lo porterà ad essere soggetto.

A dare la compiutezza del proscenio, compaiono fotografie, per lo più in bianco e nero, percorse da strappi fra i quali si insinuano flussi di colore come unità di misura fra realtà oggettiva e soggettiva creatività, atti a contestualizzare l'eventuale messa in scena per l'ordinata rappresentazione dei personali ricordi del giovane artista.

Antonini fonde pittura, grafica, installazione al fine di dare vita ad intuizioni fantastiche che per mezzo di colori dai suggestivi scarti tonali, di percorsi segnici di fluida grafia tali da creare moti di leggero armonioso movimento, rendono compiuto il suo ambito di ricordi appartenuti all'infanzia.

Nella presentazione in catalogo si legge come l'opera di Antonini si basa, appunto, sulla sfera personale di ricordi. Ma, forse, data la giovane età più che sui ricordi il lavoro dovrebbe misurarsi sulle prospettive.

Matteo Antonini – Mostra personale
Ameno (NO)- Spazio Museale Palazzo Tornielli, Piazza Mazzini 1
Fino al 1 settembre
Orari: da giovedì a domenica dalle 15.00 alle 18.30
Ingresso libero