Opera di Vittorio PieroniOpera di Vittorio Pieroni

Tra sogno e realtà – Nell'arte di Vittorio Pieroni troviamo qualcosa di raro: il totale distacco dal mondo razionale in cui siamo immersi. Ammirando le sue opere entriamo in contatto con l'energia di un mondo ancestrale. Rimaniamo affascinati dai paesaggi onirici tipici del pittore. Quello che ci viene incontro con forza non è semplicemente la magia di un mondo da sogno fatto di accostamenti irreali, ma è la purezza primigenia che esprimono. A metà tra mondo surreale e mondo ingenuo dell'infanzia, la bellezza delle sue opere sta nelle forme e nei simboli che potentemente riecheggiano un passato che ci appartiene.

Viaggio nel tempo – Vittorio Pieroni, figlio d'arte, impara a disegnare da solo, a fianco del padre Mariano. Di professione artigiano del vetro, negli anni ha sviluppato una particolare interesse per la paleontologia, che lo ha portato a diventare figura di riferimento in ambito paleontologico per i Musei di Storia Naturale di Malnate e di Venegono. Di questo passato così distante e misterioso, quasi sconosciuto, ci vuole parlare nelle sue opere, ricorrendo ai simboli più significativi e riconoscibili, ma soprattutto più suggestivi, come la ricorrente immagine della conchiglia fossile, o più precisamente detta ammonite. Spesso collocata al centro del quadro, intorno ad essa si dispiega un mondo favoloso, dove persino il rispetto della proporzione o della prospettiva viene abbandonato. Ci immergiamo così in un mondo incantato, che torna alle radici della vita dell'uomo, nella sua purezza infantile, e della civiltà, con uno stile che ricorda gli affreschi medievali. Ce lo ricordano i paesini appena abbozzati sullo sfondo, arroccati su monti lontani, dai profili merlati, oltre che alla ricca iconografia medievale, fatta di creature mostruose, direttamente ispirate ai dettagli della cattedrali romaniche o gotiche. Il medioevo infatti costituisce l'altra grande passione di Vittorio, che nei suoi viaggi ama far tappa nelle chiese medievali per poter prender nota dal vero dei particolari decorativi più curiosi.

Opera di V.PieroniOpera di V.Pieroni

Viaggio verso l'astrattismo – Non a caso il titolo scelto per questa esposizione è appunto "Quaderno di viaggio" e vuole essere una documentazione dei suoi itinerari a spasso nel tempo. La mostra si pone come prosieguo della sua ultima personale organizzata a Busto Arsizio presso la Galleria Boragno, presentando rispetto alla precedente i lavori più recenti. La cifra stilistica di Pieroni è sempre facilmente distinguibile proprio grazie alle forme nostalgiche provenienti dalla Storia, che vanno dalle creature marine invertebrate agli esseri mostruosi dell'immaginario medievale. Questa volta però assistiamo a una svolta stilistica, che vede questi simboli fluttuare in un contesto maggiormente astratto. L'abilità di Pieroni sta nella "continua invenzione di un paesaggio che è geometria, ritmia, dissonanza, colore e matericità sempre più corposi", come dichiara anche il curatore Paolo Torresan. La materia è infatti un'altra componente di notevole importanza per l'artista che prevalentemente realizza polimaterici, avvalendosi di materiali naturali e artificiale: dal legno al silicone su plexiglass, alla spugna sintetica con cui ha realizzato la sua scultura dal titolo "narrami o musa".

Il "viandante delle fiabe" – E con l'incipit dell'Odissea ci lasciamo suggestionare dal fascino di queste opere in grado di farci prendere il largo verso mondi sconosciuti. Così, a bordo di un gigante cefalopode, siamo pronti a solcare i mari della fantasia, come solo l'arte ancora ci permette di fare.

"Quaderno di Viaggio"
personale di Vittorio Pieroni

13 settembre – 12 ottobre 2008
Ristorante Cascina del Lupo
Via Romagnosi 5, Busto Arsizio (VA)
Tutti i giorni, escluso martedì
dalle 12 alle 15 e dalle 20 alle 23