La copertina del libroLa copertina del libro

Una storia di fede e amore – Il culto della Vergine Maria, la venerazione e la preghiera rivolte alla Madre di Gesù. Carità cristiana e devozioni religiose trovano spazio in una grande storia di fede e in un vero 'atto d'amore', il nuovo libro di Luciano Folpini. A muovere l'interesse dell'autore verso questi temi è stato il recente restauro della statua dell'Addolorata di Gavirate, un intervento al quale ha contribuito anche lo scrittore. Il recupero di quest'opera d'arte, diventata nel tempo il simbolo di una grande e collettiva venerazione, la successiva realizzazione della nuova corona e del prezioso rosario hanno incuriosito Folpini che ha voluto scoprire la lunga storia che si cela dietro questi oggetti di culto, soprattutto in merito alla Vergine Addolorata. Il libro "Storia di una lunga fede. Il culto della Vergine Maria attraverso i secoli", edito alla fine del 2009 e corredato di numerose fotografie, parte proprio dalla ricostruzione storica.

Agli albori – Gli Atti degli Apostoli e i Vangeli confermano che il culto della Vergine ha origini antichissime e le prime testimonianze che abbiamo in merito sono nelle formule battesimali e nelle preghiere eucaristiche.

Madonna col Bambino, Angera, coll. privataMadonna col Bambino, Angera,
coll. privata

La Chiesa di Roma fu il primo e più vasto centro del culto di Maria e le prime immagini che troviamo della Vergine sono nei sotterranei della Basilica Vaticana e nelle catacombe romane (II secolo) dove spesso si trova accompagnata da Gesù Bambino. Dal passato alla modernità, la Madonna è diventata una delle icone della tradizione cristiana, a lei sono state dedicate chiese, santuari, cappelle e sacri monti. Il percorso della via Sacra varesina, ad esempio, costruita seguendo i misteri del Santo Rosario è un vero trionfo di architettura ed arte. Nel libro si trova un intero capitolo dedicato alla storia di questi apprezzati percorsi di pellegrinaggio che si sono diffusi già a partire dal XV secolo (nel 1491 venne concepito il progetto per il Sacro Monte di Varallo).

Iconografia mariana – Folpini entra poi nel vivo dell'argomento ricostruendo la vicenda del culto dell'Addolorata dalla sua origine, nel IX secolo, fino ai giorni nostri. E si scopre che il culto ha un inizio preciso: il 15 agosto 1233. In questa data, così narra la tradizione, la Vergine apparve a sette nobili fiorentini vestita a lutto e piangente per l'odio fratricida che divideva Firenze. Questo è solo il primo di una serie di miracoli e apparizioni verificatisi nei

Medaglione Via Matris, GavirateMedaglione Via Matris, Gavirate

secoli. Nel 1233 nacque così la Compagnia di Maria Addolorata, detta anche dei Serviti (Servi di Maria). Molte sono le immagini di Maria ispirate ai vari momenti della sua vita, ma quello della sofferenza per la morte del figlio – il dolore più grande di tutti – diventa un modello cui gli uomini guardano per trovare conforto nelle difficoltà, mantenendo viva la speranza. Diversi i simboli iconografici che identificano l'Addolorata: una o cinque spade conficcate nel cuore (a volte sormontato da una fiamma); la veste nera o viola, il fazzoletto tra le mani; le mani giunte e le lacrime (elemento diffuso soprattutto nelle statue spagnole). Le statue lignee, infine, sono spesso corredate da vestiti diversi, a seconda delle circostanze liturgiche.

Un'ipotesi curiosa – Il culto dell'Addolorata si diffuse in tutta Europa grazie ai serviti e ad altri altri ordini religiosi, soprattutto i francescani. Si sviluppò in diversi paesi, ma in particolare in Italia, Germania e Spagna. In Italia quasi ogni paese ha una chiesa, una cappella o un'immagine a lei dedicata. Nel libro di Folpini si trovano pagine dedicate al culto dell'Addolorata nel varesotto; anche nella nostra provincia troviamo numerosi gruppi scultorei e dipinti con iconografia mariana. Il culto dell'Addolorata fu portato ad Angera dai serviti nel 1487 e da allora si diffuse in tutto il territorio. Tra le ricche testimonianze artistiche troviamo, nella chiesa di San Vittore a Varese, un gruppo scultoreo ligneo, attribuito ad Andrea da Saronno e realizzato intorno al 1540. C'è poi l'Addolorata di Gavirate, una statua di legno policromo, acquistata nel 1733 e proveniente

Statue dell'entierro, Sesto CalendeStatue dell'entierro, Sesto Calende

sicuramente da un gruppo scultoreo. Folpini propone nel libro un interessante confronto con il gruppo di San Vittore e ipotizza che la statua di Gavirate sia stata in origine parte di quel complesso.

Il culto nel varesotto – Oltre a Gavirate, troviamo opere lignee realizzate dall'intagliatore di Velate, Bernardino Castelli (1646-1725) per Maccagno e Gemonio. Nel volume si trova poi una dettagliata ricostruzione dell'origine del culto ad Angera e in altre parrocchiali: Azzio, Biumo, Brebbia, Castelseprio, Cerro, Monate, Luino e Schianno. Il volume prosegue prendendo in esame la diffusione della venerazione dell'Addolorata in centro e sud Italia, ma anche in Europa, America, Asia e Africa. Si trova nel testo anche un elenco di tutti i santuari dedicati alla Madonna. Il libro si chiude con un'interessante ricostruzione della storia delle Chiese di Gavirate.

Storia di una lunga fede
Il culto della Vergine Maria attraverso i secol
i
di Luciano Folpini
Edizione Centro culturale Kairòs
Gavirate – Dicembre 2009