Una veduta del Castello Melzi di TradateUna veduta del Castello Melzi di Tradate

Da fortezza a villa – Il Castello Pusterla Melzi è situato nella parte alta del borgo, in posizione dominante. D'origine medievale, ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti. Dell'iniziale periodo, quando svolgeva ancora funzioni difensive, restano soltanto le mura esterne (oggi visibili da via Melzi), una torre e un salone con volte a crociera; infatti, già nel XVI secolo vennero costruiti edifici residenziali che gli conferirono l'aspetto di un palazzo rinascimentale, più che di una fortezza difensiva. Parte del palazzo rinascimentale, tra cui un'alta torre d'osservazione e gli edifici posti a sud della Chiesa di S. Maria in Castello, vennero purtroppo abbattuti negli anni Sessanta del secolo scorso in quanto divenuti pericolanti; al loro posto è stato costruito un edificio che ospita l'istituto scolastico.

Gli interventi che modificarono il castello ne mutarono sia l'aspetto che la funzione, da struttura militare e difensiva progressivamente si trasformò in una villa residenziale. Delle due parti in cui era diviso il castello solo quella nord è ancora esistente, anche se completamente ricostruita nel Seicento, le sue sale presentano sontuose decorazioni in stucco, pareti affrescate e dipinti. Il

Tradate, Santa Maria in CastelloTradate, Santa Maria in Castello

palazzo si affaccia, inoltre, su un giardino a cui fa da appendice un vasto parco.

Passaggi di proprietà – 
Il castello rimase di proprietà della famiglia Pusterla fino al 1814 quando, in mancanza di eredi maschi, passò in eredità alla famiglia Melzi Malingegni.
Alla fine del XIX secolo, il castello e tutti i beni della famiglia Melzi passarono in eredità all'Ordine delle Canossiane: l'ultima ed unica erede, Barbara Melzi, dal 1878 aveva trasformato gli edifici del castello in centro di accoglienza per persone anziane ed educandato per giovani fanciulle gestito dall´Ordine in questione e di cui lei stessa era un membro.

La chiesa – All´interno del complesso del Castello Pusterla-Melzi si trova l'antica chiesa di S. Maria in Castello le cui prime vestigia risultano essere persino antecedenti al castello stesso. Della chiesa si hanno però notizie certe solo a partire dal 1358, anno in cui Tommaso Pusterla, durante i lavori di costruzione del castello, procedette anche alla ristrutturazione completa della cappella dedicata alla Vergine. Della costruzione originaria e dei rimaneggiamenti successivi non è

Castello Melzi, veduta dal cortileCastello Melzi, veduta dal cortile

rimasto niente: Barbara Melzi nel 1879, dovendo procedere ad un consistente intervento di restauro e di recupero della struttura, fece riedificare completamente la chiesa ed il campanile.

Dunque, l'aspetto con cui oggi si presenta la chiesa di S. Maria in Castello è quello che le è stato conferito nell'Ottocento: un edificio a navata unica a cui si accede mediante una ripida scalinata.
Al suo interno, la chiesa conserva comunque opere antecedenti la sua ultima riedificazione, la principale delle quali è certamente l'Arca marmorea di Tommaso Pusterla.
Il monumento funebre del componente della famiglia Pusterla è oggi utilizzata come pala dell'altare. L'arca è costituita da un riquadro centrale raffigurante la Madonna con Bambino in trono e Santi, a destra si trova S. Tommaso Becket e a sinistra lo stesso committente Tommaso Pusterla che, inginocchiato, offre alla Madonna un modellino della chiesa di S. Maria in Castello, mentre S. Antonio Abate gli pone una mano sulla spalla.
Sopra la lastra marmorea si trova una decorazione a tre cuspidi; in quella centrale è raffigurata la Pietà, al di sopra della quale si erge il Cristo crocifisso, a destra e a sinistra gli stemmi dei Pusterla e ai lati della lastra la scena dell'Annunciazione.
L'opera, la cui datazione oscilla alla fine del XIV secolo, è attribuita ai maestri della Scuola Campionese.