P.A.Magatti, La Madonna del Carmine consegna lo scapolare a SanP.A.Magatti, La Madonna del Carmine
consegna lo scapolare a San Simone
Stock, volta di San Giorgio

L'antica parrocchiale di San Giorgio a Biumo Superiore venne completamente rinnovata nei primi decenni del Settecento. Le principali notizie riguardanti l'edificio si desumono dalla cronaca di Giovanni Antonio Adamollo che nel 1726 annotava «essendosi l'anno passato dipinto il coro, in q. anno si va terminando la pittura per tutta la chiesa, il pittore d'architettura è il Sig. Giuseppe Baroffio, e delle figure è il Sig. Magatti…»

Il programma iconografico degli affreschi settecenteschi risulta abbastanza complesso e costituito a partire dalla devozione a San Giorgio, titolare dell'edificio, e della Madonna del Carmelo, particolarmente venerata soprattutto in virtù dell'omonima confraternita a cui apparteneva una cappella lungo il lato sinistro.
Al centro della navata la volta è interamente occupata dalla trionfante rappresentazione della Vergine del Carmelo che offre lo scapolare a san Simone Stock del Magatti tra possenti quadrature di Giuseppe Baroffio che troviamo qui impegnato in una delle sue prime imprese, e già pienamente padrone dei suoi mezzi. Le poderose strutture architettoniche ideate dall'artista infatti si rifanno alla più solida tradizione del quadraturismo prospettico, alieno dalle leggerezze cromatiche dei fratelli Giovannini, sinora protagonisti quasi incontrastati di tale specializzazione a Varese e dintorni. Interessante è anche la notazione cromatica che riguarda gli stucchi,

P.A.Magatti, Profeti. Varese, Biumo Superiore, San Giorgio, absiP.A.Magatti, Profeti. Varese, Biumo Superiore,
San Giorgio, abside

opera dei fratelli Speroni. La chiesa presenta oggi una ridondante decorazione in stucco nella cappella del Carmine, il cui arco risulta interamente plasticato con bellissime e colorate figure di profeti.

Stando alla citata cronaca Adamollo, la decorazione pittorica dovette prendere il via dalla volta del presbiterio dove, nella Gloria di San Giorgio, il Magatti appare ancorato alla tradizione secentesca, apprezzabile nell'isolata figura del santo che si erge su nubi sorrette da complicati voli angelici, librandosi in uno spazio sgombro e terso. Le figure che maggiormente illustrano l'evoluzione stilistica dell'artista appaiono le virtù delle pareti del presbiterio, nonché i due profeti che decorano il catino absidale della parrocchiale. Di difficile interpretazione, le tre Allegorie alludono molto probabilmente alle virtù morali di San Giorgio, raffigurato a sinistra mentre calpesta il drago.

P.A.Magatti, S. Giuseppe adora Gesù Bambino. Varese, Biumo SupeP.A.Magatti, S. Giuseppe adora
Gesù Bambino. Varese, Biumo Sup.

Una almeno delle tre figure femminili, l'ultima a sinistra, è infatti certamente identificabile con la fede, dal momento che addita una iscrizione con le parole Unus Deus e calpesta la figura di un eretico.

Sempre di Magatti è la bella tela raffigurante la Morte di San Giuseppe, nella terza cappella di sinistra. Nel 1822 Giuseppe Mozzoni acquistò la tela del Magatti dal convento dei Carmelitani Scalzi di Biumo Inferiore per ornare l'altare della propria cappella familiare. Si può dunque a ragione considerare l'opera della piena maturità dell'artista, come si evince dalla composizione estremamente articolata, dalla pennellata liquida e vaporosa, dalla gamma cromatica interamente giocata sulle tinte dei rosa e degli azzurri, tipiche delle opere tarde dell'artista e degne di un pastello di Rosalba Carriera più che della tavolozza di un pittore cresciuto all'ombra di ben più torbidi vapori sulfurei. L'ovvio riferimento è alle anime purganti della tela del Cerano raffigurante la Messa di San Gregorio in San Vittore di Varese, un testo ch e doveva essere ben noto al pittore varesino. Il passaggio dai drammatici toni evanescenti del visionario dipinto ceranesco, alla materia lieve e svaporata di questo san Giuseppe del Magatti sembra infatti misurare tutto il travagliato percorso di un secolo e messo di pittura lombarda.