L'artista, foto di Bruno FasolaL’artista, foto di Bruno Fasola

Ignazio Campagna è una siciliano che porta in dote il temperamento ardente della sua terra e acquisice il color caldo, naturale della pietra locale, quella che lui definisce "fantastica" e che si trova in natura alle latitudini di Viggiù, nella Valceresio dove il padre lo ho portato ancora piccolo.

Il padre è cavatore di tufo. Ignazio aggiorna la tradizione di famiglia. E l'amore per quella pietra, ricca di quarti di nobiltà, impressa, per dire, anche nel Duomo di Milano, lo portano ad abbracciare il mestiere dello scultore. Dapprima frequentando la scuola viva dei picasass, a due passi da casa, nella sua Viggiù d'adozione.

Poi entrando in contatto con personaggi mitici quali il silenzioso demiurgo di tanti capolavori come Virginio Gussoni, fidato esecutore di maestri tra i principali della plastica del dopoguerra. Quindi l'iter scolastico tradizionale: il liceo artistico Frattini a Varese, l'accademia di Brera. Gli incontri con Tavernari, Cedraschi, Francesco Somaini che lo vuole con sé tre anni per un lungo apprendistato coinciso con la realizzazione di opere come La Porta d'Europa ed Euridice.

Incontri, rileva oggi, a distanza di anni Campagna, che gli hanno portato, oltre ad altri arricchimenti, "una nuova passione per l'anatomia, una attenzione maggiore per il corpo umano e la figura" che lo hanno portato a superare la definizione sintetica dei suoi primi lavori.

La fonte, 2005La fonte, 2005

Questo "ripasso" cruciale della grammatica scultorea si innesta nel ricordo genetico della monumentalità della scultura avita. "Vengo da una terra che si porta con sé la scultura, il calore della scultura e una certa monumentalità. Se non proprio quella della Grecia antica,  comunque è una lingua che una lunga storia dietro di sé. Questo è quello che cerco di trasmettere ai miei alunni".

E a proposito di alunnato il professor Campagna, da vent'anni in servizio presso il Liceo Artistico A, Frattini di Varese rivela quanto sia, la scultura, ormai un linguaggio non trai più commestibili tra le nuove leve: "In tutti questi anni, solo una quindicina forse gli studenti che hanno dimostrato predisposizione verso la scultura. E questi, motivati, vengono da me in studio, li seguo; e proseguono, escono diplomati da Brera. Ma oggi vivere di sola scultura è veramente difficile, se non ad altissimo livello".

Ignazio Campagna, da quindici anni ha fondato un sodalizio di lavoro con altri tre colleghi insegnati: Massimo Conconi, Emilio Corti e Marco Zanzottera. Da tre anni ai quattro si è aggiunto il fotografo Bruno Fasola. Il gruppo è attualmente in mostra a Olgiate Comasco con una esposizione dal titolo "Sul filo dell'acqua".