Dovendo scegliere tra le 227 isole abitate della Grecia, avendo solo 10 giorni a disposizione, nell’agosto del 2017 siamo atterrati a Santorini poiché oltre al mare e a paesaggi davvero mozzafiato offre interessanti spunti storici e diverse aree geologiche da esplorare. A 55 minuti di traghetto abbiamo poi trovato Folegandros: un paradiso ancora poco esplorato dove passare qualche giorno rilassante di mare, senza dimenticare di scandagliare le tradizioni popolari che ancora rimangono molto vive da queste parti. Giocando ulteriormente per sottrazione siamo approdati a Kimolos una minuscola perla di rara bellezza quasi dimenticata dalle rotte turistiche e proprio per questo ancora ce ne siamo innamorati. Ecco il programma dettagliato del viaggio con i luoghi visitati.

SANTORINI: Museo archeologico della civiltà minoica di Fira, Oia, Firostefani, Sentiero della Caldera, Parco Archeologico di Akrotiri, Pigros, Perissa, Sentiero dell’antica Thera, Monastero di Panagia Katefiani, Isola di Nea Kameni (sentiero sul vulcano), Isola di Palea Kameni (bagno nelle acque termali), Isola di Thirasia (sentiero), Visita Antica Thera, Galleria d’arte Art Space, Spiaggia rossa, Spiaggia Bianca, Spiaggia Nera.

FOLEGANDROS: Spiaggia di Agali, Hora, Sentiero di Katergo, Anomeria Museo del folklore e delle tradizioni popolari, Livadaki.

KIMOLOS: Spiaggia di Prassa, abitato di Kimolos Chiesa Ortodossa.

Ora riporto come di consueto un frammento di un racconto scritto durante questo sorprendente viaggio.

Kalistè, “La Bellissima”. Era questo il nome greco della più bizzarra delle Cicladi, poi ribattezzata “Santorini” dai Veneziani, in onore di Sant’Irene.

Mediterraneo: in mezzo alle terre, il mare delle prime Civiltà dell’Umanità. Scelgo il punto di osservazione migliore in questa meraviglia: il centro. Il nucleo geologico di quest’isola si trova infatti tra la zolla europea e quella africana ed è questa l’origine  del vivo vulcanesimo del territorio dove ci troviamo. Santorini emerge come una dea dalle acque, colora ogni mia percezione di spazi liquidi, di roccia rugosa, antica. Dall’alto, la caldera è un cerchio vuoto, spezzato  dalle forze della Natura  e lasciato lì così, imperfetto, pronto per essere abitato.

Il crinale, infatti, è tratteggiato da un paese generoso di luce raffinata. Uno spruzzo di case bianche appoggiate, in equilibrio armonico, al bordo del cratere. Gli elementi delle molecole di cui noi stessi siamo fatti qui si trovano allo stato libero.

Percorriamo tutta l’isola rinvenendo indizi ad ogni passo: come un libro di Storia aperto  su tracce di mondi perduti, si schiudono davanti a noi antichità ed enigmi.

Akrotiri, la città più vecchia d’Europa. Lo sapevate? Un sistema complesso di case a due piani, strade, magazzini, già vivo probabilmente intorno al 3000 a.C. Non è certo questa la Grecia degli spazi lasciati vuoti  da un’economia in crisi, è un territorio lussureggiante di Storia e Civiltà. I reperti non sono solo memoria del passato, sono contenitori di indicazioni per il presente.

Kaló taxídi, Buon viaggio!

Ivo Stelluti,

Il Viaggiator Curioso