Arriva la sera ed è buio davvero a Gili Air, un puntino disperso immerso nell’Oceano Indiano. Non ci sono strade asfaltate, non ci sono mezzi a motore, lungo i sentieri piatti di terra battuta, solo biciclette e qualche carretto trainato da cavalli. Con gli ultimi raggi di luce del tramonto, la gente si affretta sotto i tetti di paglia o nei locali sulla spiaggia segnati da lumi di lampade e candele. Da ogni casupola spunta una chitarra e si assiepano gruppetti che intonano canti antichi tradizionali e brani reggae di Ziggy Marley.


L’isola di Gili Air è uno stato d’animo, un modo di essere una dimensione insperata di questa estremità d’Asia.

 

Anche qui la traccia della marea E’ ENORME e genera uno spazio sospeso occupato all’imbrunire da tanti puntini umani che osservano increduli la Bellezza della Natura.

Quando ripareranno il Vecchio Molo, forse l’anno prossimo, barche più grandi potranno attraccare ed è probabile che troveremo la piccola Gili Air lisciata sulla copertina  di qualche catalogo di una nota agenzia viaggi. DevastaTour.

Per ora facciamo-finta-di-niente e godiamoci il suo rarefatto incanto.

Lo spettacolo del tramonto si conclude, come ogni giorno, con un applauso spontaneo. Ci sediamo in un capanna-bar per bere qualcosa. Tra le altre bottiglie di liquore, inaspettata sbuca l’inconfondibile sagoma rettangolare dell’Amaretto di Saronno, forse lasciata qui da qualcuno di passaggio.

Ovviamente cominciamo a ridere indicando la bottiglia impolverata. Al ragazzo del locale, che ci guarda incredulo, cerchiamo di spiegare che questa bevanda ha fatto la nostra stessa strada e poiché insistiamo, è costretto ad assaggiarlo, forse per la prima volta. Per gentilezza fa capire che è buono, ma è evidente dalle sue smorfie che è per lui un sapore quantomeno anomalo. Poi sillabando qualcosa, mi porge una chitarra, forse basandosi sulla nota associazione di idee “italiani-pizza-mandolino”.

Sono un po’ titubante: la mia mano sinistra non funziona da mesi dopo una lesione al tendine ma complici le liquorose bicchierate o la magia dell’isola, le dita riprendono a muoversi.

Una luna immensa è come se riscaldasse l’atmosfera e irradiasse nuove buone vibrazioni a tutti i presenti. Indistintamente. Allontano così  il pensiero che tutto questo possa finire e che presto dovremo tornare al nostro presente annebbiato_

Qui l’esistenza sembra rimasta a mezz’aria: viste dall’alto di un piccolo bimotore, le tre isole Gili sembrano proprio dei puntini di sospensione (…)

Bollata Beach, Arcipelago delle Isole Gili (pron. “Ghili”)
Latitudine: 8°21’4.46″S – Longitudine: 116° 4’53.08″E
Indonesia