Sala VerattiSala Veratti

10 e lode – Pinacoteca Züst e Sala Veratti per la prima volta insieme. Varese ha oggi un motivo in più per festeggiare e ritenersi orgogliosa dell'omaggio che sta facendo alla sua storia e alla grande abilità di un artista che nella città giardino ha prodotto le sue opere più importanti. Grazie all'accordo di parternship siglato tra i Musei civici e l'incantevole Pinacoteca di Rancate in Svizzera, arrivano nel cuore della città due dipinti di indiscussa bellezza. Due opere a soggetto religioso realizzate da Francesco De' Tatti che completano l'articolato e affascinante percorso sviluppato nelle sale della Züst in occasione dell'attuale mostra: Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini aperta fino al 9 gennaio.

Due piccole meraviglie – "Nel refettorio settecentesco dell'ex convento di Sant'Antonino saranno esposte, a partire dal 16 ottobre, due tavole del più importante pittore varesino del Rinascimento: Francesco De Tatti. Ritorna per la prima volta in Italia, generosamente prestata dal Museo di Nancy dove si trova dal 1907, la Madonna con il Bambino e angeli firmata e datata 1512, commissionata da Gian Guido Orrigoni e destinata probabilmente alla chiesa di San Martino a Varese. Dalla parrocchiale di Craveggia, in Val Vigezzo, giunge un Cristo in pietà che poteva costituire l'elemento superiore del polittico da cui proviene la tavola di Nancy" scrive Giovanni Agosti, storico dell'arte e curatore insieme a Jacopo Stoppa e Marco Tanzi  della mostra di Rancate.

F. De' Tatti, Madonna con il Bambino e angeliF. De' Tatti, Madonna con
il Bambino e angeli

Ma chi era Francesco De' Tatti? – Storici e studiosi d'arte moderna hanno speso tempo e hanno avuto molta pazienza nel ricostruire la vicenda artistica del maestro lombardo. A causa di omonimie ripetute e di scarsi documenti, scoprire l'attività del De' Tatti e attribuire le opere alla sua mano non è stata cosa semplice, ma a oggi si possono definire con certezza i passi salienti della sua vita. Nato tra il 1470 e il 1480 da Giovanni Antonio De' Tatti e Bartolomea de' Bossi, Francesco aveva discendenze nobili, la madre era infatti legata a una casata con importanti parentele nella provincia varesina e a Milano. Il padre era invece un artigiano, mentre tra i suoi fratelli c'è un altro artista, Benededetto che aiuta Francesco in diverse occasioni.

Rimettiamo insieme i pezzi – Sicuramente nel 1500 Francesco aveva attiva a Varese una propria bottega dove istruiva giovani discepoli nell'arte della pittura e della decorazione di sculture e ancone lignee. Molti furono gli impegni che l'artista svolse anche come frescante. Non a caso collegate alle opere in Sala Veratti ci saranno anche dei percorsi, guidati da Simone Facchinetti, volti a riscoprire la presenza del nostro pittore nei dintorni di Varese, toccando Gemonio, Brunello, Gazzada, Venegono Superiore. L'origine varesina dell'artista è confermata dal pittore stesso che allega alla firma di un disegno – oggi nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia – la sua provenienza. La prima opera datata risale al 1512 e si tratta della Madonna in trono col Bambino, due angeli e un putto che trova ospitalità fino al 9 gennaio in Sala Veratti. E' un dipinto d'incantevole bellezza che proviene dal Musée des beux Arts de Nancy. La tavola faceva sicuramente parte di un'ancona più complessa e di quest'opera si conosce il committente: Giovanni Guido Orrigoni, riportato nei carteggi, dove però manca la collocazione originaria.

Partic. Polittico di BostoPartic. Polittico di Bosto

Continue sorprese – Gli studiosi impegnati nella mostra svizzera ipotizzano un'originaria destinazione dell'opera di Nancy collocandola nella chiesa di San Martino a Varese. Non sarebbe l'unica committenza locale, infatti sempre per la città giardino, per Sant'Imerio De' Tatti ha realizzato nel 1517 un imponente polittico – conservato oggi al Castello Sforzesco di Milano – intitolato per l'appunto Polittico di Bosto. Gli esperti aggiungono poi un altro tassello alla vicenda avvicinando alla pala francese un'altra opera: una Deposizione proveniente dalla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo di Craveggia che dovrebbe appartenere al medesimo polittico da cui è stata staccata la Madonna col Bambino e angeli.

Un maestro da seguire – Varese riscopre con questa piccola mostra uno dei maggiori esponenti locali del Rinascimento lombardo. Francesco De' Tatti ha saputo riportare nelle sue tavole gli insegnamenti del Foppa e arricchirli di naturalezza facendo sue anche le ultime novità riguardo alla prospettiva pittorica. Le figure auliche realizzate dal pittore venivano mosse da una inedita vivacità, i corpi erano dinamici e l'espressione dei volti risultavano veritiere e coinvolgenti. De' Tatti, seppur lavorando molto a livello locale, aveva inoltre ampliato le sue committenze lavorando molto in Piemonte e in un documento del 1526 – l'ultimo che attesta l'artista ancora in vita – si amplia la sua produzione riscontrando lavori dal Lago maggiore al Ceresio, al Verbano e verso l'area meridionale della provincia.

Nel periodo di mostra si svolgeranno incontri ed eventi culturali a cura di Cooperativa sull'Arte. Si tratta di visite guidate ad adesione: per adulti domenica 17 ottobre alle ore 10.30, sabato 6 novembre alle ore 16.00, domenica 5 dicembre alle ore 16.00; per i bambini sabato 23 ottobre alle ore 16.00 e sabato 20 novembre alle ore 16.00. Ogni incontro ha il costo di 5 euro. Sono in oltre in programma visite didattiche per le scuole.

Rinascimento nelle terre ticinesi
Da Bramantino a Bernardino Luini

Dal 16 ottobre al 9 gennaio 2011
Sala Veratti, via Veratti 20, Varese
Da martedì a domenica: 9.00 – 12.00/14.30 – 18.30
Ingresso libero
Per informazioni: IAT Varese 0332/281913