Francesca ConsonniFrancesca Consonni

Energia da vendere, fare deciso e parlantina sciolta in grado di affascinare grandi e piccini. Ė Francesca Marianna Consonni, responsabile del dipartimento didattico della Gam di Gallarate, caporedattore di WOK, il giornale d'arte della sezione didattica del museo, e curatrice. Da oggi anche all'"estero".

Come è nata la collaborazione con Giampaolo Di Cocco?
"Questa mostra a Milano è una conseguenza della mia collaborazione con diversi giornali come free lance. Di Cocco è un artista che viene da Firenze, ha esposto sia in Italia che all'estero e cercava un critico giovane e nuovo per presentare la sua arte per la prima volta nel nord Italia. Mi ha contattata dopo aver letto un testo che ho scritto su Hermann Nitsch per la Slow Food editore".

È la prima volta come curatore?
"No; ho curato già altre mostre prima, a Gallarate e nella nostra provincia, ma questa è la prima volta che "espatrio". Sono molto contenta perché la galleria Mudima a Milano è un grade spazio, sia fisicamente parlando sia dal punto di vista del pensiero critico. Si tratta infatti di una fondazione che ha la finalità di informare il pubblico sulle più importanti ricerche di artisti contemporanei anche internazionali, senza scopo di lucro e quindi non con una finalità immediata di vendita delle opere che espone".

Attività didattica in piazza a GallarateAttività didattica in piazza a Gallarate

Come concili il tuo lavoro con i bambini e quello di critica?
"Faccio didattica da dieci anni ormai. Quando spieghi ai bambini acquisisci le basi per spiegare e far capire l'arte anche agli adulti. Da dieci anni gioco con le opere d'arte; quello che facciamo in galleria infatti è un modo diverso dal solito di fare didattica, con orientamenti educativi più ampi che non quelli di far vedere e capire le opere per sé stesse. Utilizziamo il metodo che la Tate Gallery di Londra adotta per la curatela, cioè partire da un tema e da un pensiero e in base a quello scegliere le opere e creare un'esposizione. Noi facciamo questo per la didattica a Gallarate, scegliamo un tema ampio e lo applichiamo alle opere presenti in galleria. In questo modo la curatela e la didattica si incrociano, sono in qualche modo parenti strette. La diversità può stare nel fatto che per la didattica devi lavorare sul campo con un impegno anche fisico, mentre nella curatela si tratta di scrivere il testo critico, curare l'ordinamento (e quindi vedere il lavoro e immaginarlo nello spazio) e allestire l'esposizione, e poi presenziare all'inaugurazione".

Qual è il tuo rapporto con gli artisti?
"Venendo dalla didattica, che cerca di far capire e conoscere l'arte, difficilmente abbandono un artista se non mi piace subito; cerco invece di comprenderne il lavoro artistico e il pensiero che sta alla base. Una volta fatto questo è difficile che poi non mi piaccia. Nel caso di questa mostra l'artista, Di Cocco, è un uomo molto colto e all'inaugurazione ha parlato lungamente del suo lavoro. Ma non basta, l'artista non può presentarsi da solo. Il compito del curatore è quello di rivestire il lavoro senza per questo ricoprirlo fino al punto di nasconderlo. La stessa parola curatore ne spiega il compito: avere cura. Egli infatti non mette al mondo l'arte ma se ne deve prendere cura, metterle un vestito carino e darle da mangiare. Il curatore deve agevolare agli occhi del mondo la presenza delle cose".

 

Giampaolo Di Cocco – La Gaia Morte
Milano – dal 18 settembre al 6 ottobre 2007
FONDAZIONE MUDIMA
Via Alessandro Tadino 26 (20124)
orario: lun/ven ore 11/13 – 16/19,30
sabato 6 ottobre, giornata del Contemporaneo / Musei Aperti aperto dalle ore 11 alle 22
(possono variare, verificare sempre via telefono)
catalogo: in mostra
ingresso libero