Foto Graziano Perotti 'Tempio regina di Saba Yemen', 1998Foto Graziano Perotti
'Tempio regina di Saba Yemen', 1998

Il caldo autunni dell'AFi – Pausa estiva conclusa, l'Archivio Fotografico Italiano scalda i motori per una stagione autunnale decisamente bollente. L'estate dell'Afi, infatti, è stata interamente dedicata alla programmazione degli eventi che animeranno il nostro territorio nei prossimi mesi. Primo tra tutti il preannunciato Festival Fotografico Italiano che si terrà a Busto Arsizio dal 6 al 28 novembre. Domenica 26 settembre riparte l'attività espositiva, con un'importante rassegna dedicata al reportage presso Villa Pomini, a conferma dell'ormai consolidata collaborazione con il Comune di Castellanza.

Cinque mostre – Le ampie sale della storica Villa Pomini ospiteranno i lavori di numerosi fotoreporter, provenienti da differenti e significative esperienze, che condurranno il visitatore alla scoperta di culture, popoli, ambienti, fatti sociali e umanitari. La rassegna, che si intitola appunto "Storie di Fotoreporter – cronache di viaggio e di umanità", raccoglie ben cinque mostre: quattro personali (Emanuela Colombo, Graziano Perotti, Marino Porfiri, Peter Strebel) ed una mostra dal titolo "Volti di donne dalla crisi umanitarie" con le immagini di 14 prestigiosi fotografi internazionali (SebastiaoSalgado, Paolo Pellegrin, Jodi Bieber, Jonathan Boulet, Filip Claus, Cédric Gerbehaye, Ron Haviv, Benedicte Kurzen, Didier Lefevre, Fiona Lloyd Davies, Pim Ras, Clement Saccomani, Sven Torfinn, Petterik Wiggers), in collaborazione con Medici Senza Frontiere, che documentano la condizione delle donne nei diversi contesti in cui MSF lavora (Darfur, Ciad, Papua, etc), dove purtroppo l'importanza del loro ruolo di madri, assistenti, protettrici delle loro famiglie, non viene assolutamente rispettato, se non addirittura negato.   

Graziano Perotti 'Cuba. Trinidad'Graziano Perotti 'Cuba. Trinidad'

Reportage sociale – "Portraits of Hope" di Emanuela Colombo documenta il percorso di guarigione dei malati di HIV di Haiphong in Vietnam, grazie all'aiuto dell'Ong italiana Cesvi. L'assistenza offerta a questa persone è in realtà non solo sanitaria, quanto soprattutto psicologica, a causa dello stigma sociale che queste persone subiscono, costrette a nascondersi e quindi impossibilitati a curarsi e farsi riconoscere come malati dall'assistenza sanitaria nazionale. "Ormai si e' formata una comunità, in cui le persone non si sentono più sole, abbandonate a se stesse ed emarginate. Tutte le immagini sono state scattate all'interno dell'abitazione dei soggetti, cercando di catturare un po' dell'essenza stessa della persona e della sua vita, anche attraverso i suoi ambienti e le cose di cui si circonda" dichiara la fotografa.   

Immagini dal mondo – Graziano Perotti (Pavia, 1954) ha scattato foto quasi in tutto il mondo e le sue immagini sono state pubblicate in Italia e all'estero su diverse testate. Una grande passione, la sua, condivisa con coloro che ne hanno seguito il lavoro, come il fotografo e amico Francesco Cito. "Graziano Perotti è uno di quegli autori che sanno emergere grazie a una dote quasi istintiva che gli consente di osservare il mondo (l'amata India ma anche Yemen, Europa, America Latina, Estremo Oriente, tutti paesi visitati come inviato) trasformandolo in immagini di grande intensità, sia quando usa le spettacolari potenzialità del colore, sia quando si dedica al classico bianconero. Queste sue immagini conservano sempre la delicatezza e la forza espressiva tipiche del reportage di alta classe" commenta il critico Roberto Mutti.   
Foto Emanuela ColomboFoto Emanuela Colombo

L'india insolita – Il lavoro di Marino Porfiri è stato realizzato tra il 2005 e il 2008 in India occidentale e a Calcutta. Per evitare i soliti cliché e la classica iconografia, la scelta stilistica dell'autore si trasforma in una sorta di diario visivo, che racconta la strada e le tradizioni di un popolo senza scadere nella retorica e nel pietismo. Anzi, grazie all'utilizzo della pellicola infrarosso ottiene immagini di forte impatto visivo, dai vigorosi contrasti, interpretando in chiave personale la realtà quotidiana e le istanze sociali. Utilizza un obiettivo grandangolare per entrare a stretto contatto con i soggetti ripresi, con l'esplicita intenzione di creare una relazione tra ambiente, uomo e visione. Le stampe realizzate personalmente in camera oscura su carta baritata, di grande fascino, completano il lavoro.   

Una vita coi Berberi – Conclude la rassegna la mostra "A life built on hope" di Peter Strebel (Svizzera, 1950), un progetto incentrato sul Marocco che costituisce il lavoro di più ampio respiro a cui l'autore si è dedicato fino ad oggi. Nell'arco di oltre quattro anni ha trascorso più di tre mesi in Marocco, sulle montagne dell'Anti Atlante. Questo paese gli è diventato particolarmente caro, e l'ha colpito sotto tanti punti di vista: i suoi abitanti, il loro modo di vedere la vita e i caratteristici paesaggi di queste latitudini, come spiega: "Mentre lavoravo al mio progetto fotografico sull'Anti Atlante, mi sono dovuto confrontare spesso con le misere condizioni di vita dei Berberi in una terra che, nel recente passato, ha sofferto lunghi anni di siccità. L'intera vita dei Berberi è basata sulla speranza. Dalla loro pazienza e dalla profonda fede traggono la forza di sopravvivere"       



Storie di Fotoreporter – cronache di viaggio e di umanità 26 settembre – 10 ottobre 2010 
Villa Pomini – Via Don L. Testori 14 – Castellanza (Va)
Inaugurazione: domenica 26 settembre 2010, ore 21.15 con proiezione delle immagini degli autori
Orari: venerdì e sabato 15-19 / domenica 10-12 / 15-19 – Ingresso libero 
Info: Tel. 347 5902640
claudio.argentiero@alice.it
info@archiviofotografico.org
www.archiviofotografico.org