Cassano MagnagoDalla chiesa al municipio e ritorno. Potrebbe essere questo il percorso cui è destinata la più che millenaria ex chiesa di San Giulio, sita nell'omonima contrada a Cassano Magnago, travolta, si potrebbe dire, da un insolito destino, costellato da difficoltà economiche e di volta in volta scaricata.

Successe la prima volta poco più di centocinquant'anni fa. Nel 1846, l'allora edificio di culto sorto sui resti di una presistente chiesa di epoca romana, venne ceduto al comune di Cassano per far fronte alle ingenti spese intraprese per la costruzione di una nuova, più capiente, "maschia" – scrive oggi Don Claudio Galimberti – parrocchia; in grado di far fronte ad una comunità di fedeli ormai fattasi più estesa.

Il vecchio e glorioso tempio, nel quale fu battezzato tra gli altri l'esimio scultore dei Papi, Giovanni Battista Maino e trovarono spazio opere di Panfilo Nuvolone, Giovanni Ambrogio Figino, pregevoli altre opere lignee da destare ammirazione anche in San Carlo Borromeo poi allocate nella nuova costruzione, di fatto passò sotto la giurisdizione laica che in fin dalla fine dell'secolo diciannovesimo ne ha ordinato campagne di scavo e infine un restauro, sotto la supervisione della soprintendenza.
L'operazione è giunta ad un punto non molto lontano dalla sua conclusione.
In tutti i sensi. Tanto che è l'amministrazione del sindaco Aldo Morniroli ora ad ammettere di avere qualche difficoltà ad immaginare di ascrivere al proprio bilancio le voci per il mantenimento della struttura e per il personale addetto.

Le ipotesi al vaglio sono dunque un ritorno alla casa madre: alla Parrocchia, che potrebbe gestire su base volontaristica l'apertura del complesso una volta fruibile dopo la fine dei lavori, così da consentire visite guidate e gestire un eventuale programma culturale-espositivo. Diverso potrebbe essere il discorso manutentivo, per il quale il comune sta indagando la possibilità di finanziamenti.

Nel merito del restauro, sono stati ultimati i lavori di recupero delle fondazioni della chiesa che saranno visibili grazie ad una copertura in cristallo accessibile e pedonabile. Già predisposti i locali di servizi e quelli igienici e verrà rintinteggiata la facciata. Il costo complessivo di questo primo intervento si aggira sul milione e cento mila euro, metà dei quali garantiti dall'8 per mille dello Stato, dalla Lindt e dalla Fondazione Cariplo.

Una volta reso accessibile il primo livello, compreso anche quello rinascimentale, incluso un dipinto raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista, il passo successivo sarà il recupero del piano superiore trasformato, come da progetto, in un locale conferenze da una cinquantina di posti.