Le ultime opere di Matias Sanchez, nato a Tubinga in Germania nel 1972, ma di origini sivigliane, in mostra presso Costantini Art Gallery, prendono spunto da una novella popolare spagnola risalente al 1100, "El motìn de la trucha", letteralmente "L'ammutinamento della trota", anche titolo della personale in corso nella Galleria milanese.
La novella narra di una trota che pur di non essere venduta ad un ricco mercante si ammutinò dal banco del pesce sul quale era esposta, per essere poi comprata da un popolano.

Prendendo spunto dall'antica storia
, Sanchez anima scenari dove il popolo, nella sua variopinta e a volte sguaiata vitalità, risulta l'indiscusso protagonista di un mondo dove gesti, lazzi, voci, sguardi si intrecciano e fondono sino a fare emergere personaggi come l'Anarchico o il Gitano, ma anche l'avvenente Massaia oggetto di comune desiderio.
Sono affreschi senza trascendenze violente, anche quando "La gente accompagna il Re oltre la frontiera", a dire come rivoluzione e gioia possano convivere.
Nessuno si fa male e tutti preservano le loro singolari identità.
A definire la vorticosità di quelle folle concorre la convulsa animazione degli sfondi, veri e propri specchi delle pulsioni esistenziali di individui e luoghi provenienti sì da una antica leggenda, ma piroettati dall'artista nell'immaginario del suo mondo creativo.
Matias Sanchez – "El motìn de la trucha"
Fino al 21 novembre
Milano – Costantini Art Gallery, Via Crema 8
Orari: martedì-sabato 10,30-12,30/15,30-19,30