L'artista Piazza con l'operaLe rotonde valorizzate – L'umanità di coloro che donano il sangue da cinquant'anni insieme al ricordo del fondatore della sezione dell'Avis di Carnago, Carlo Riganti, mancato nel 2002, commemorato con una targa in bronzo ai piedi della significativa scultura di Antonio Piazza, esprimono dei valori, che è bene porli simbolicamente sotto gli occhi di tutti, anche, di quelli più distratti, che primo o poi all'ennesimo passaggio si accorgeranno di quel monumento e del suo significato. La sezione dell'Avis di Carnago è stata fondata il 26 ottobre 1958 da Carlo Riganti, il quale è stato presidente per quarantaquattro anni, una vita dedicata alla donazione del sangue ed ad una sezione, che oggi conta ben duecentoquarantadue soci attivi, tra i quali si distinguono quattro soci fondatori: Zanon Italo, Colombo Leonardo, Biffi Giuseppe e Margiotta Guido.
L'opera – I cinquant'anni di esistenza di una realtà così nobile, come la sezione Avis di Carnago trova ora riconoscimento ufficiale con la dedicazione di una strada, o meglio del Largo Donatori di Sangue, arricchito dell'opera scultorea dell'artista, Antonio Piazza, che efficacemente, ha reso plasticamente l'idea fondamentale della donazione di sangue. L'opera in bronzo, è alta circa un metro e settanta centimetri, e rappresenta in modo stilizzato ed elegante un'ala aperta, che porta verso l'alto una sfera, sulla quale è incisa la parola Avis. Dalla sfera scende una goccia di bronzo dorata, lucida, brillante, preziosa come l'oro, che scende nel vuoto apparente, che simboleggia la cavità arteriosa nella quale il sangue scorre, e viene accolto da due mani aperte a calice, che la raccoglie premurosamente, in quel processo infinito di dono, che sta nel cuore, disinteressato, di tutti i donatori di sangue. Una prova artistica e umana, che Antonio Piazza ha assolto egregiamente.
La scultura a CarnagoPeccato che – Forse, esigenze viabilistiche o stradali, impediscono a quella scultura di poter manifestare appieno la sua bellezza e il suo significato: è soffocata, infatti, da cartelli stradali alquanto invadenti, che basterebbe abbassare leggermente d'altezza rimanendo pur sempre ben visibili all'automobilista di passaggio oppure alzare il basamento della stessa, affinchè possa essere ammirata e goduta liberamente. Accorgimenti, che speriamo possano essere alternativamente adottati dalla volontà e sensibilità delle autorità comunali e viabilistiche locali competenti.
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