"Dalle cinque alle sette", di Claudio Borghi segna una tappa del percorso espositivo che ha visto disegni e sculture presenti in più spazi espositivi del nostro paese, sostando, per l'occasione presso Spaziotemporaneo a Milano.
Plasticità, volumi, idea spaziale sono le coordinate che tendono a fare comprendere le intenzioni fattuali e progettuali di Claudio Borghi.
Nato a Barlassina nel 1954, insegna a tutt'oggi Discipline Pittoriche e Educazione Visiva al Liceo Artistico Candiani di Busto Arsizio.
In mostra appaiono una serie di disegni, alcuni dal tratto forte e deciso, altri dal segno fermo e lieve, le cui forme rimandano alle sculture poste a pochi passi.
Si è di fronte ad un allestimento atto a creare una percorrenza composta da successioni dove pieni e vuoti si alternano.
Accanto a steli in acciaio corten che rimandano alla secolarità dei dolmen, ma anche al monolite di 2001 Odissea nello spazio, convivono strutture minimali realizzate con steli di ferro atte a sorreggere paini sui quali si ergono sottilissimi steli di fiori, come segni cristallizzati temporalmente.
Sono tali distinzioni temporali a conferire pregnanza alle opere in mostra.
Nell'equazione messa in atto dall'artista, il presente si lega al passato concedendo spiragli a proiezioni future, distinguendo il tale misura la trama creativa di Borghi.
Claudio Borghi "Dalle cinque alle sette"
Milano – Spaziotemporaneo, Via Solferino 56
Fino al 4 gennaio 2016
Orario: martedì-sabato 16,30-19