Artisti presentazione mostraArtisti presentazione mostra

Dentro come fuori – 5 giovani ragazzi e la loro arte. Fa un certo effetto varcare la soglia di Sala Veratti e trovarsi di fronte a progetti, schizzi, veri e propri pannelli realizzati da writers varesini. Insolita la collocazione. Eppure quel sapore di contemporaneo, colori accesi, industriali, quei tratti veloci, figure fantastiche, eroi, mondi oltre l'oggi, non sembrano disturbare le figure seicentesche che animano la volta della sala.

Chi sono – Amici innanzitutto. Alcuni di loro vantano esperienze comuni non solo in Italia. Quasi tutti hanno alle spalle una formazione artistica. Liceo, Accademia di Brera o Scuola del Castello Sforzesco. Passione per l'arte, soprattutto quella grafica, quella che permette di sottolineare l'intensità del momento del gesto, del fare immediato. Un momento di incontro per proporre al pubblico le loro realizzazioni. In sala i pannelli sono accompagnati  da una video – installazione. Immagini che accompagnano a comprendere meglio e ampliare gli orizzonti su questo tipo di arte con una sfaccettatura diversa sull'operato di Miriam Secco.

Su diversi frontiMatteo Tiberio, Alessandro Tonoli, Fabio Roncato, Jacopo di Lenno, sono loro i quattro artisti che anche in passato si sono trovati a vivere esperienze simili in ambito creativo. "Chiediamo periodicamente gli spazi che sono disponibili in città per poter eseguire le nostre opere", racconta Matteo Tiberio. Molte sono le iniziative che vedono attivi questi giovani. Nel 2007 per esempio ha preso vita 'FanatixMagazine', rivista on line sul mondo dell'arte e dei graffiti. Oppure 'HDMILKDESIGN', nato nel 2004 e che si è già occupato negli anni di numerosi interventi di riqualificazione ambientale per committenze private e pubbliche. O ancora 'QUEIBRAVIRAGAZZI', realtà giovanile che ha trovato sede in Bovisa e che vede partecipi anche altri giovani artisti varesini.

Artisti in mostraArtisti in mostra

La 'diner blanche' – Si differenziano tra le altre opere quelle della giovane Miriam Secco. Un'altra tecnica, altri soggetti, altri mondi. Un richiamo forte all'arte arcaica, alle tradizioni, all'interiorità senza tempo. L'artista, formatosi al liceo artistico, alla Scuola d'arti applicate del Castello Sforzesco e infine all'Accademia di Belle Arti di Brera, corona le sue esperienze con l'erasmus a Bruxelles presso l'Accademie de Beaux Arts. E' questa l'esperienza che ha dato vita alle opere presenti in mostra. Pannelli con figure semplici, come pesci, legate alla nostra come a tante altre culture. Il pesce-Ichtys nello specifico, immagine metafora del viaggio interiore. Quello stesso viaggio che si compie da sempre con la 'diner blanche', la cena bianca, a cui sembra ricondurre il lavoro dell'artista. Struttura portante dell'esperienza singolare della cena bianca è il racconto, la narrazione, una fiaba, che coordina i sensi. Il racconto come veicolo, sempre accompagnato da una serie di video, come in questo caso. Le immagini dei pesci sono però sormontate da una struttura che richiama gli antichi telai. Una serie di fili tra cui si intravedono le figure realizzate su carte particolari. Tecnica di tessitura, quella con il telaio, che accomuna quasi tutte le culture del pianeta. Forti i rimandi tra oggi e ieri nelle opere bicromatiche bianche e beije; colori con precisi significati nel nostro tempo come nell'antichità.


Come loro – Un saluto, a modo loro, a questi giovani prima di uscire dalla sala. Una firma sulla sagoma di un treno, 'il verde nel verde e il blu nel blu'. Un pizzico di arte, per viaggiare, c'è in ognuno di noi.