'Rapsodia di una notte d'estate''Rapsodia di una notte d'estate'

Tutti presenti – Cancello, gancio, lampione, scala, orologio, ombrello, sedia. Ci sono proprio tutti. Oggetti che è bello ricercare, dopo averli conosciuti, nelle tele della pittrice Daniela Nasoni. "Per la Notte Bianca, ho pensato di trovare qualcosa di alternativo alla tradizionale mostra – anticipa l'artista – ho così deciso di proporre materialmente gli elementi che trovano poi spazio nei miei lavori". Un'installazione che non rimane però fine a sè stessa. Questo mondo, ricostruito da Daniela, con gli stessi animi, colori e bizzarria, che hanno sulla tela, diventano lo scenario per qualcosa di ancora più profondo. Addentrarsi così in quello che l'artista fa proprio e tramuta in cromie, forme e personaggi.

Rapsodia su una notte di vento – Allo scoccare di ogni ora, a partire dalle ore 18.00, verrà letta la poesia 'Rapsodia su una notte di vento' di T.S. Eliot, che riassume in termini poetici il concetto attraverso il quale le immagini diventano il 'correlativo oggettivo' delle emozioni che l'artista intende suggerire. Come per il nottambulo, protagonista dello scritto, che vaga nella notte alienato e perso, guidato solo dalla luce della luna, il tempo sarà scandito ora per ora dall'orologio appeso sulla balconata del cortile. Funzionalità, tra sogno e realtà. Oggetti che si tramutano in emozioni, diventano ciò che non sono, invertono il loro ruolo con quello dell'osservatore, forti come sono del loro esistere.

Le voci della notte – A dar voce alle parole di Eliot, a dare vita alle opere di Daniela, ora dopo ora, saranno giovani lettori accompagnati dal poeta Silvio Raffo. A partire dalle 18.00, si susseguiranno Linda Terziroli, Viviana Fraschi, Giuseppe Della Misericordia, Luca Chiarei, Riccardo Tranquillini e allo scoccare della Mezzanotte Silvio Raffo.

Tra concretezza e sogno – 'Questa rosa, vera per una notte, finta per l'eternità, è un istante rubato al mondo reale, è il punto di incontro tra il sogno e la vita', frase scelta dall'artista per raccontare quello che è la sua arte. Quello che vuole esprimere regalando ad ogni visitatore una rosa bianca: 'rose che a fine serata, al ritorno nella propria casa, ognuno potrà portare con sé, e varcata la soglia della propria camera da letto – spiega Daniela, facendo sempre riferimento ad Eliot – si sarà pronti e costretti a ritornare alla vita, ci si preparerà alla vita: è questa "l'ultima trafittura del coltello"', come l'epilogo della poesia.

Dove siamo? – Sembrerà di essere in bilico, come su quei mille fili che animano le tele della giovane. Su quei tetti che sanno di instabile, su quelle scale che sfondano il buio della notte o il calore di un tramonto. Un assaggio di quello che si prova a vivere in quei mondi, in quelle case, anche quando l'unico bagliore è quello della luna, solo a volte accompagnato da quello delle lanterne. Cancelli apparentemente inutili, che chiudono chissà quale strada, via, luogo. Scale che conducono in nessun luogo o forse là, esattamente dove stai pensando di andare o dove desideri essere, anche in una notte d'estate.