Musei Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/musei/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 30 Aug 2023 14:38:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Musei Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/musei/ 32 32 La rete MAM compie tre anni: i musei festeggiano https://www.artevarese.com/la-rete-mam-compie-tre-anni-i-musei-festeggiano/ https://www.artevarese.com/la-rete-mam-compie-tre-anni-i-musei-festeggiano/#respond Wed, 30 Aug 2023 14:38:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71462 Mendrisio- 3 settembre, giornata MAM. La rete dei Musei d’Arte del Mendrisiotto compie tre anni e per l’occasione i cinque musei del Mendrisiotto offrono al pubblico l’ingresso gratuito e una serie di visite guidate. Domenica dunque saranno aperti ai visitatori: il m.a.x. di Chiasso, il Museo del Trasparente a Mendrisio, il Vincenzo Vela a Ligornetto, […]

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Mendrisio- 3 settembre, giornata MAM. La rete dei Musei d’Arte del Mendrisiotto compie tre anni e per l’occasione i cinque musei del Mendrisiotto offrono al pubblico l’ingresso gratuito e una serie di visite guidate.

Domenica dunque saranno aperti ai visitatori: il m.a.x. di Chiasso, il Museo del Trasparente a Mendrisio, il Vincenzo Vela a Ligornetto, la Pinacoteca cantonale Züst a Rancate e il Teatro dell’architettura di Mendrisio.

Per sottolineare la buona pratica della collaborazione tra le diverse istituzioni, in ciascuna delle sedi verrà proposto un breve approfondimento dedicato a un’opera, scelta tra le più significative e rappresentative della collezione o della mostra in corso. Queste presentazioni avranno luogo a orari scaglionati, in modo da permettere, a chi lo desiderasse, di seguirle tutte. In particolare alla Pinacoteca è prevista la presentazione di un’opera della collezione permanente. Domenica sarà anche l’ultimo giorno per poter visitare la mostra dedicata a Filippo Boldini.

Per agevolare lo spostamento tra un museo e l’altro, anche quest’anno sarà messo a disposizione del pubblico un bus navetta gratuito, con partenza dal museo al termine della presentazione. (il servizio è gratuito e disponibile fino ad esaurimento posti; prenotazione obbligatoria). Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@museidartemendrisiotto.ch
oppure contattare: +41 79 262 76 92

 

 

 

 

 

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La giornata del legno al Museo Bodini https://www.artevarese.com/la-giornata-del-legno-al-museo-bodini/ https://www.artevarese.com/la-giornata-del-legno-al-museo-bodini/#respond Fri, 06 May 2022 16:15:33 +0000 https://www.artevarese.com/?p=65498 Gemonio – Domenica (8 maggio) il museo Civico Bodini celebra la Giornata del legno. L’appuntamento, inserito nel Programma JEMA delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte torna, come ormai da tradizione, nel mese di maggio. Quest’anno l’attenzione è rivolta all’antico mondo del legno, dalle botteghe alle mani dell’artista, dopo le precedenti giornate dedicate alla fusione in […]

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Gemonio – Domenica (8 maggio) il museo Civico Bodini celebra la Giornata del legno. L’appuntamento, inserito nel Programma JEMA delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte torna, come ormai da tradizione, nel mese di maggio.

Quest’anno l’attenzione è rivolta all’antico mondo del legno, dalle botteghe alle mani dell’artista, dopo le precedenti giornate dedicate alla fusione in bronzo, alla stampa d’arte e incisione, al marmo e alla ceramica.  L’evento, a cura di Lara Treppiede con la collaborazione di Sara Bodini e Caroline Vezzani, ha lo scopo di indagare e recuperare il fascino del lavoro artigianale, abbinato al mondo dell’arte contemporanea con l’attenzione rivolta ad alcune realtà produttive del territorio nazionale che si trovano a dialogare con artisti e artigiani.

Durante la giornata si svolgeranno: laboratori manuali dedicati ai bambini, dai 6 ai 10 anni (dalle 14 alle 15.30) con Adelio Cicolini e Patrizia Dell’Acqua, dimostrazioni della lavorazione del legno, (dalle 14 alle 17) e performance artistiche di Samuele Arcangioli e Paolo Bianchi. Sarà anche possibile ammirare i campioni di legno del territorio, selezionati e classificati a cura di Enrico Gasparini, accanto agli attrezzi utilizzati per la lavorazione.

Il programma della giornata inoltre prevede l’inaugurazione della mostra di Agostino Pisani “La narrazione degli oggetti quotidiani” (alle 17) a cura di Fabrizia Buzio Negri, nella quale viene presenta una selezione di opere lignee realizzate negli anni Settanta e Novanta. Nel corso del vernissage, l’attrice Marta Comerio presenterà una performance sull’opera di Pisani intitolata “Il vestito del poeta”. Non mancherà anche una tavola rotonda, aperta alle testimonianze del pubblico con artigiani, esperti, artisti, docenti e studiosi.

A seguire, la presentazione del libro “Ligna Mundi”, alla presenza dell’autore Gianni Cantarutti. Tra gli ospiti, Luciano Gritti della Bottega Gritti di Bergamo (intaglio, tarsia, scultura e restauro attività attraverso cui si è sviluppata la storia di questa bottega che si tramanda da quattro generazioni).

L’antologica di Agostino Pisani proseguirà fino al 5 giugno con i seguenti orari: sabato e domenica 10.30-12.30/15-18. Per prenotazioni gruppi: lunedì-venerdì T. 3397596939; info@museobodini.it. Per i laboratori è obbligatoria l’iscrizione scrivendo a: didattica.museobodini@gmail.com o telefonando al numero segnalato.

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Un viaggio nell’universo di Wilhelm Schmid https://www.artevarese.com/un-viaggio-nelluniverso-di-wilhelm-schmid/ https://www.artevarese.com/un-viaggio-nelluniverso-di-wilhelm-schmid/#respond Wed, 27 Apr 2022 09:52:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=65340 Lugano – Il Museo Wilhelm Schmid, nel quartiere di Bré, organizza, domenica 1 maggio alle 14.30, una visita guidata alla collezione con la storica dell’arte e curatrice del nuovo allestimento, Maria Fazioli Foletti. Il museo ha sede nella casa in cui ha vissuto il pittore argoviese (1892-1971), esponente di rilievo del movimento “Nuova Oggettività”, sorto […]

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Lugano – Il Museo Wilhelm Schmid, nel quartiere di Bré, organizza, domenica 1 maggio alle 14.30, una visita guidata alla collezione con la storica dell’arte e curatrice del nuovo allestimento, Maria Fazioli Foletti.

Il museo ha sede nella casa in cui ha vissuto il pittore argoviese (1892-1971), esponente di rilievo del movimento “Nuova Oggettività”, sorto in Germania negli anni Venti. Rispetto alla feroce critica sociale espressa da altri esponenti della Neue Sachlichkeit, quali Otto Dix e Georg Grosz, l’artista sceglie invece, quali soggetti, temi tratti dalla vita quotidiana, trattati con uno stile caratterizzato da forme semplificate, da un colore appiattito e da violenti accenti luministici.

La casa, restaurata nel 1982, con una parte delle opere e la biblioteca è stata lasciata alla Città di Lugano per volontà della moglie Maria negli anni ’70. Documenti etestimonianze dirette permettono di ricostruire una storia personale e artistica complessa e multiforme, arricchita da nuovi spunti e approfondimenti ancora da esplorare e valorizzare.

Il nuovo allestimento del Museo Schmid propone un percorso espositivo interamente ripensato nel 2021 in occasione dei 50 anni dalla morte del pittore e propone un viaggio nell’universo figurativo e intimo di questo artista eclettico e internazionale, aprendo nuove piste di indagine tra arte, architettura, musica e letteratura.

Dalla casa di Bré si costruisce un ponte che condurrà il visitatore nella Berlino del primo Novecento, nella Francia degli anni Venti e Trenta, fino allaSvizzera degli anni Quaranta e Cinquanta.

Gli interessati alla visita al Museo dovranno iscriversi entro mercoledì (27 aprile) scrivendo a info@asasi.ch o a lauradamiani@sunrise.ch. Ulteriori conferme e dettagli circa la visita saranno inviati tramite posta elettronica entro venerdì 29 aprile. Per motivi logistici, il numero di partecipanti alla visita è limitato, con precedenza agli associati

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Conoscere “I celti del fiume azzurro” https://www.artevarese.com/conoscere-i-celti-del-fiume-azzurro/ https://www.artevarese.com/conoscere-i-celti-del-fiume-azzurro/#respond Wed, 01 Sep 2021 08:00:48 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62375 Sesto Calende – Fermate il mondo. Voglio scendere! Qualcuno si ricorderà questa celebre frase di Mafalda, personaggio dei fumetti creato dall’artista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, noto come Quino, scomparso lo scorso 30 settembre. Prendiamo in prestito la frase e diamogli, in un certo senso, un altro significato. Nel contesto ci occorre per dare l’idea […]

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Sesto Calende – Fermate il mondo. Voglio scendere! Qualcuno si ricorderà questa celebre frase di Mafalda, personaggio dei fumetti creato dall’artista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, noto come Quino, scomparso lo scorso 30 settembre. Prendiamo in prestito la frase e diamogli, in un certo senso, un altro significato. Nel contesto ci occorre per dare l’idea di “una sosta”, una pausa e lasciare il caos di questi tempi per tornare al passato. Un passato remoto, un salto di secoli, per ritrovarsi magari intorno alla fine del IX – inizio del V a.C. e curiosare tra le antiche civiltà.
Sono oltre un migliaio i reperti che al Museo Civico di Sesto Calende ci accompagnano alla scoperta delle principali vicende sulla storia di Golasecca in quegli anni. Una popolazione di stirpe celtica che, nel corso della prima età del Ferro, ha occupato stabilmente i territori del basso lago Maggiore, sulle sponde del fiume Ticino, per farne un presidio a controllo di questa importante via d’acqua utilizzata per il commercio tra nord e sud Europa, e che ha dato origine a una delle maggiori concentrazioni demografiche dell’ Italia settentrionale.
Visitando il Museo, tra le testimonianze di maggior rilevanza, si trova una breve iscrizione, tra le più antiche del nord-Italia, datata alla prima metà del VI sec. a. C. e il corredo di una principesca sepoltura femminile della fine del VI-inizi V sec. a.C. Non solo. E’ infatti possibile ammirare anche reperti di epoca gallica, romana e del vico Sexto, rappresentato dai contesti architettonici di S. Vincenzo e dell’abbazia di S. Donato, cenobio benedettino che ha restituito rari esempi lapidei di scultura carolingia (seconda metà VIII – prima metà IX secolo).
Una serie di pannelli didattici, supporti multimediali come audioguide e QRCode, accompagnano i visitatori in questo suggestivo viaggio nel quotidiano e nelle usanze di un antico popolo, nella storia, nelle origini di una parte del nostro territorio e nella cultura.

Una sezione dotata di materiali tattili e testo di commento in braille
è dedicata alle persone ipovedenti.

Nel corso dei mesi di settembre e ottobre, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, il Museo ha in programma conferenze tematiche e la presentazione di Zixu (rivista biennale a cura del Civico Museo Archeologico), il quarto numero della collana di studi sulla cultura celtica di Golasecca.

Per informazioni, prenotazioni e visite guidate: contattare lo 0331.928160, oppure scrivere a  museo@comune.sesto-calende.va.it

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Il regista Kestenholz omaggia l’opera di Vincenzo Vela https://www.artevarese.com/lartista-adriano-kestenholz-fa-rivivere-lopera-di-vincenzo-vela/ https://www.artevarese.com/lartista-adriano-kestenholz-fa-rivivere-lopera-di-vincenzo-vela/#respond Tue, 31 Aug 2021 16:00:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62356 Ligornetto – L’idea è stata quella di riconsegnare l’opera di Vincenzo Vela al nostro tempo attraverso i mezzi tecnologici utilizzati oggi”. Così esordisce il regista Adriano Kestenholz, autore della videoinstallazione musicale “Il sogno della materia” presentata in occasione del bicentenario della nascita dell’artista ticinese (1820-1891), nella sede espositiva museale intitolata allo scultore. Nella videoinstallazione le […]

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Ligornetto – L’idea è stata quella di riconsegnare l’opera di Vincenzo Vela al nostro tempo attraverso i mezzi tecnologici utilizzati oggi”. Così esordisce il regista Adriano Kestenholz, autore della videoinstallazione musicale “Il sogno della materia” presentata in occasione del bicentenario della nascita dell’artista ticinese (1820-1891), nella sede espositiva museale intitolata allo scultore.

Nella videoinstallazione le opere plastiche di Vela vengono accompagnate e “accarezzate” dalle note della composizione musicale, creata per l’evento da Andreas Pflüger che si è ispirato a sette tematiche dell’opera dell’artista. Si spazia dunque dalle allegorie, alle grandi figure della storia del Risorgimento, dalla rivolta e riscatto degli eroi, ai volti, che Vela penetra attraverso gli sguardi, individuandone le pieghe dell’anima, fino alla memoria, al ricordo.

Le suggestive immagini si susseguono trascinando il visitatore in una dimensione onirica, dove le sculture, ora si stagliano tra i musicisti, ora appariono tra gli strumenti. Figure a volte eteree altre volte spettrali si muovono in uno spazio immaginario, in un luogo altro. I modelli in gesso conservati nella casa-museo dell’artista rincontrano e si sovrappongono alle rispettive opere realizzate in bronzo e marmo collocate in vari luoghi d’Italia, in Svizzera e in Francia.
“Ho voluto far sì che chi entra al museo- precisa Kestenholz – possa vedere sia i gessi sia le statue site al di fuori dei confini, e viceversa, creando uno spazio immersivo. Un luogo dove il lontano si avvicina”.

Lo spazio invade il tempo mentre il tempo lo spazio…La musica diventa linguaggio capace di interpretare emotivamente la forza dell’opera plastica di Vincenzo Vela. Hanno interpretato la composizione di Andreas Pflüger: Alessandro Calcagnile, direttore d’orchestra, Laura Catrani, soprano, Linda Hedlund, violino, Claude Hauri, violoncello, Giovanni Mareggini, flauto, Antonio Faillaci, tromba, Simone Beneventi, percussione, Flavio Tanzi, percussione e Marco Sitzia, percussione.

L’installazione di Kestenholz è parte integrante di un progetto transmediale che raccoglie il documentario musicale, una serie di video clip e l’installazione, ognuno declinato in diversi modi: per la televisione, il web e la visita al museo.

Sarà possibile entrare in questo mondo creato da Adriano Kestenholz fino al 12 settembre. Intanto, domenica 5 settembre, in occasione del “primo compleanno” della Rete MAM (Musei d’Arte del Mendrisiotto) i cinque musei di cui si compone, saranno accessibili gratuitamente. Al Vela, alle 17, invita i visitatori a incontrare l’artista e regista Adriano Kestenholz, autore della videoinstallazione. Orari fino alla chiusura della mostra: da martedì a domenica: 10 – 18.

E.F.

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La rete MAM festeggia il primo compleanno https://www.artevarese.com/la-rete-mam-festeggia-il-primo-compleanno/ https://www.artevarese.com/la-rete-mam-festeggia-il-primo-compleanno/#respond Mon, 30 Aug 2021 10:00:55 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62352 La Giornata MAM diventerà un appuntamento fisso ogni anno e si svolgerà nella prima domenica del mese di settembre. Per questo primo compleanno, domenica 5 settembre, i cinque musei della rete MAM (il m.a.x. museo, il Museo d’arte Mendrisio, il Museo Vincenzo Vela, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst e il Teatro dell’architettura Mendrisio) offriranno al […]

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La Giornata MAM diventerà un appuntamento fisso ogni anno e si svolgerà nella prima domenica del mese di settembre. Per questo primo compleanno, domenica 5 settembre, i cinque musei della rete MAM (il m.a.x. museo, il Museo d’arte Mendrisio, il Museo Vincenzo Vela, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst e il Teatro dell’architettura Mendrisio) offriranno al pubblico l’ingresso gratuito, una serie di visite guidate ed eventi accompagnati da momenti conviviali.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di invitare il pubblico a conoscere e visitare i diversi spazi espositivi del Mendrisiotto per sottolineare e valorizzare la loro complementarità e la comune appartenenza geografica.
Una giornata all’insegna della cultura, della storia e della bellezza dell’arte e del territorio.

Ecco il programma:

  • Si incomincerà, al Museo d’arte Mendrisio dove, dalle 10 alle 11, è prevista la visita guidata alla mostra “Aoi Huber Kono. Acqueforti, Acrilici, Arazzi”.
  • Seguiranno: alle 11.30-12.30, al Teatro dell’architettura Mendrisio, introduzione e visita guidata alle mostre “Architettura che fa Scuola”; “Progetto e Profezia. Il futuro secondo gli architetti” e “Swiss Architectural Award”.
  • Dalle 13.30-14.30, m.a.x. museo, “Alla scoperta del classico fra 1750 e 1850: dai candelabri marmorei al polyorama panoptique“, visita guidata alla mostra “La reinterpretazione del classico: dal rilievo alla veduta romantica nella grafica storica”.
  • 15-16: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst:, presentazione della collezione e visita guidata alla mostra “Le donne, l’arte e il Grand Tour. Gioielli in micromosaico e dipinti-ricamo in collezioni private svizzere”.
  • La giornata si concluderà alle 17 al  Museo Vincenzo Vela con l’incontro con l’artista Adriano Kestenholz, autore del documentario d’arte e della video installazione musicale “Vincenzo Vela. Il sogno della materia”.

Per informazioni e iscrizioni (obbligatorie) scrivere al seguente indirizzo: info@museidartemendrisiotto.ch; oppure info@museidartemendrisiotto.ch o contattare il T. +41 76 347 10 07. E’ anche possibile iscriversi direttameNte nei rispettivi musei: m.a.x. museo, Chiasso, eventi@maxmuseo.ch / T +41 (0)58 122 42 52; Museo d’arte Mendrisio, museo@mendrisio.ch / T +41 (0)58 688 33 50; Museo Vincenzo Vela, Ligornetto, booking.vela@bak.admin.ch / T +41 (0)58 481 30 44; Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate, decs-pinacoteca.zuest@ti.ch / T +41 (0)91 816 47 91; Teatro dell’architettura Mendrisio, info.tam@usi.ch / T +41 (0)58 666 5867.

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Un concerto per Vela https://www.artevarese.com/un-concerto-per-vela/ https://www.artevarese.com/un-concerto-per-vela/#respond Mon, 16 Aug 2021 08:00:49 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62170 Ligornetto (CH) – “Un’apparente leggerezza prima della tempesta” è il titolo del concerto organizzato domenica 22 agosto, alle 17, al Museo Vincenzo Vela. L’appuntamento, in calendario nell’ambito delle iniziative per il bicentenario della nascita dello scultore, riporta alle atmosfere di fine Ottocento attraverso l’interpretazione del soprano Linda Campanella e del Walzertraum Trio. Un tuffo a […]

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Ligornetto (CH) – “Un’apparente leggerezza prima della tempesta” è il titolo del concerto organizzato domenica 22 agosto, alle 17, al Museo Vincenzo Vela. L’appuntamento, in calendario nell’ambito delle iniziative per il bicentenario della nascita dello scultore, riporta alle atmosfere di fine Ottocento attraverso l’interpretazione del soprano Linda Campanella e del Walzertraum Trio. Un tuffo a ritroso nel tempo, ai fasti di Vienna e della Belle Époque, al periodo storico in cui l’artista, con la sua opera e l’attenzione all’attualità storico-politica e sociale, scolpiva la materia in difesa di ideali libertari.

Ai brani, eseguiti dai quattro solisti, si alterneranno letture di cronache del periodo storico che va dal 1848 allo scoppio della prima guerra mondiale, a cura di Gianna A. Mina. Intanto prosegue, nelle sale del Museo, la mostra “Poesia del reale” allestita in occasione delle celebrazioni della ricorrenza.

Per inquadrare il periodo storico e i personaggi contemporanei di Vela occorre ricordare che, tanto per citarne alcuni, furono suoi contemporanei Gustave Courbet (1819-1877), padre del realismo pittorico, il filosofo Karl Marx (1818-1883), e Henri Dunant (1828-1910), fondatore della Croce Rossa, che in Italia vide gli orrori della guerra.
L’esposizione in corso al Museo, intesa come un’estensione della mostra permanente esposta al piano terra, presenta le due anime di Vela: quella di artista innovativo e versatile e quella di cittadino impegnato e interessato agli avvenimenti del suo tempo. La mostra pone l’accento su alcuni aspetti specifici dell’opera veliana come il metodo di lavoro innovativo, volto a rappresentare il reale in modo fedele alla natura e allo stesso tempo all’espressione interiore e alla verità. Espressioni che fanno dell’artista il capofila della scultura di stampo realista alla metà del XIX secolo.

Accanto ai gessi, provenienti dalle collezioni del museo, alcuni prestiti e materiale di studio, calchi dal vero, maschere funerarie, disegni e soprattutto fotografie, che oltre a fonti di ispirazione, hanno rappresentato la base per lo sviluppo dello stile naturalistico di Vela, meglio definito come «tradizione verismo». A tal proposito lo scultore si è distinto anche per l’uso attento e precoce del mezzo fotografico al quale è dedicata la seconda parte della mostra, che prende lo spunto dalla ricca e variegata collezione fotografica presente al Museo.

Poesia del reale” sarà visitabile sino al 5 dicembre nei seguenti giorni e orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.Per informazioni T. +41 58 481 30 64 / +41 76 391 04 44.

EF.

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Si ricomincia! https://www.artevarese.com/si-ricomincia/ https://www.artevarese.com/si-ricomincia/#respond Thu, 29 Apr 2021 20:30:22 +0000 https://www.artevarese.com/?p=60346 Mendrisio – Finalmente, dopo mesi a star lì incollati allo schermo del computer a vedere (vedere?) mostre che invece  sarebbero da gustare “in presenza” per soffermarsi su questa o quell’opera e catturarne bellezze e segreti, si torna a respirare l’aria buona dei musei e delle gallerie d’arte, a percorrere i loro bianchi corridoi e a […]

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Mendrisio – Finalmente, dopo mesi a star lì incollati allo schermo del computer a vedere (vedere?) mostre che invece  sarebbero da gustare “in presenza” per soffermarsi su questa o quell’opera e catturarne bellezze e segreti, si torna a respirare l’aria buona dei musei e delle gallerie d’arte, a percorrere i loro bianchi corridoi e a muoversi a proprio agio nelle sale vaste e luminose. Gli occhi, la mente, il cuore si schiariscono e si rasserenano. Davvero finalmente!

S.Emery,Il mistero del quadro

Sollecito il Canton Ticino è stato tra i primi a riaprire. Infatti con l’usuale puntualità il Museo d’arte di Mendrisio tiene aperta fino al 4 luglio, questa volta senza essere andato a cercare lontano, l’opportunità di conoscere due artisti della sua terra da sempre fucina prolifica, operosa e variamente creativa. Anche in questa occasione il più anziano artista sembra passare il testimone ad uno più giovane, in questo caso donna, e sempre in una ricerca che lascia il segno.

S.Emery, Cactus

Dunque ecco Sergio Emery, nato a Chiasso nel 1928 e scomparso a Gentilino nel 2003. Non era persona da far passare l’esistenza in paesi a quei dì proprio tranquilli e così da giovane se ne andò dove l’arte pulsava, energica: Zurigo, Milano, Parigi, Venezia per le Biennali. Sperimentò poi la sua creatività in svariati campi (fu anche scenografo per la televisione) finchè decise di dedicarsi solo alla pittura, lasciandola poi e infine riprenderla. Per sempre. E con una forza, una febbre verrebbe da dire, incessante, che s’impone subito, sia nelle tele, sia negli incisivi fogli grafici per via di una gestualità rapida e irruente, assolutamente mai di maniera o scontata, e per i colori impetuosi e perentori (certi neri magmatici…). Nei suoi lavori, riuniti spesso in cicli, brulicano profondi impulsi interiori e un’esperienza davvero vitale; davanti a questa energia fremente ma ben salda si è proprio indotti a fermarsi, a indugiare e a pensarci su, a lungo, alla ricerca di un qualcosa che si vorrebbe diventasse anche nostra.

M.Tallone,Chiostro,installazione

Il Museo ci accoglie subito, appena entrati nel chiostro, sorprendendoci con un’altra “storia”: [ēx], di Miki Tallone, a cura di Barbara Paltenghi Malacrida. L’artista ha creato in questo spazio, un tempo luogo di meditazione e di passi solitari dei padri serviti, un’istallazione in armonia di silenzi, di luci e di forme con esso. Sono due affilati elementi tubolari di color indaco: uno slanciato verso l’alto, oltre il candido quadrato disegnato del chiostro, l’altro semicurvo, quasi a voler tornare alla terra madre. Uno studiato chiusino di lucente ottone al centro del cortile contrappone il suo rigore formale al festoso decoro dell’orologio sulla parete di fronte. Davvero non occorre di più: nella loro essenzialità, e levità, questi minimi elementi diventano tracce per segnare un percorso e un tempo. E ci guidano a seguirle.
Nel vasto salone al primo piano, là dove doveva esserci il refettorio dei padri, Miky Tallone scarta la loro presenza, ma vuol suggerirne il passaggio quotidiano, silenzioso nella consuetudine metodica e ordinata dei gesti evocati dagli oggetti d’uso.

M.Tallone, installazione, dettaglio

Essi sono posati amorevolmente su un lungo tavolo quasi da Ultima Cena e fanno sentire la voce, la vita: i piatti di vetro trasparente, i tovaglioli sfrangiati diventano testimoni del battito dell’esistenza. Come anche le briciole dei pasti frugali fissate su lastre, messe in cornice e appese alle pareti. No, non bisogna solo guardarle e passar via; occorre scovare il loro arcano linguaggio solo apparentemente così semplice e invece arduo da raggiungere. Ma, quando sarà finalmente chiarito, non si potrà non portarlo via. Anche lui, come quello altrettanto stordente di Emery.

Giuseppe Pacciarotti

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Satira e Caricatura da Museo https://www.artevarese.com/satira-e-caricatura-da-museo/ https://www.artevarese.com/satira-e-caricatura-da-museo/#respond Wed, 03 Mar 2021 11:00:08 +0000 https://www.artevarese.com/?p=59650 Forte dei Marmi – Nato nel 1997, il Museo della Satira e della Caricatura è oggi una delle più importanti realtà in ambito nazionale e internazionale. Trova sede nello storico Fortino nella piazza principale della città e raccogliendo l’eredità del Premio Satira Politica, è diventato il centro della conservazione, raccolta e studio di tutti i […]

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Forte dei Marmi – Nato nel 1997, il Museo della Satira e della Caricatura è oggi una delle più importanti realtà in ambito nazionale e internazionale. Trova sede nello storico Fortino nella piazza principale della città e raccogliendo l’eredità del Premio Satira Politica, è diventato il centro della conservazione, raccolta e studio di tutti i materiali concernenti la storia e l’evoluzione di entrambe le espressioni artistiche.
Il patrimonio museale è costituito da oltre quattromila disegni originali, contemporanei e del passato, da una biblioteca con oltre 2500 volumi di settore e molte testate satiriche del 1800 e del 1900, oltre a una videoteca e un archivio multimediale. Il materiale a disposizione del pubblico proviene da acquisti e donazioni.
Da oltre quarant’anni, per precisione dal 1973, ogni anno nel mese di settembre viene organizzato il Premio Satira Politica, manifestazione ormai conosciuta a livello internazionale, testimoniata da celebri partecipazioni, firme come David Levine, Jules Feiffer, Garry Trudeau, Gore Vidal, Ralph Steadman, Pancho. Molti dei nomi più famosi della satira mondiale sono passati per questo premio che, all’inizio rappresentava in particolare lo stile anarchico e irriverente degli abitanti della zona. Sempre con cadenza annuale il Museo organizza anche un concorso di disegno umoristico e satirico aperto agli studenti delle scuole medie di Forte dei Marmi.
Oltre  alle esposizioni permanenti nelle sale è possibile ammirare, quando organizzate, mostre di satira contemporanea, di maestri del passato, ispirate a temi particolari, dedicate a specifici artisti o a filoni culturali.
Tra i maestri caricaturisti del passato è doveroso ricordare Honoré Daumier (1808-1879) che con Gustave Coubert e Jean Francoise Millet, fu tra i padri del Realismo, il movimento culturale, erede del positivismo, nato in Francia nel secondo ventennio dell’Ottocento. Non solo. Daumier fu artista a tutto tondo e non si limitò al disegno e alla litografia ma si dedicò anche alla pittura e alla scultura. Nella sua lunga carriera fu soprannominato, durante la sua collaborazione con “Chronique de Paris“, il giornale di Honoré de Balzac, il “Michelangelo della caricatura”. Circa quattromila le vignette create dall’artista con la tecnica litografica; una delle più celebri è “Gargantua“, dedicata a Luigi Filippo dove la dissacrazione del re che rasenta l’insulto gli costò sei mesi di carcere ed una pesante multa.
Lasciando Daumier e tornando alla realtà se, in tempi migliori ci si troverà in Versiglia, non dimenticate una tappa al Fortino, interessante e curioso luogo, per un divertente excursus nell’arte del disegno satirico e umoristico, quell’ espressione capace di raccontare la realtà, spesso “senza nulla risparmiare”. Anzi… Attraverso sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, la satira sceglie e colpisce passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità. Penne e matite pungenti che fanno riflettere e sorridere… amaramente.

E.F.

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I capolavori dei collezionisti al Castello di Masnago https://www.artevarese.com/i-capolavori-dei-collezionisti-al-castello-di-masnago/ https://www.artevarese.com/i-capolavori-dei-collezionisti-al-castello-di-masnago/#respond Fri, 16 Oct 2020 09:50:26 +0000 https://www.artevarese.com/?p=57596 Ebbene sì dopo il periodo del lockdown e mesi di incertezza ai Musei Civici di Varese, si riparte alla grande con “Nel salotto del collezionista. Arte e mecenatismo tra Otto e Novecento” che comprende grandi capolavori che fanno parte della collezione cittadina stessa ma anche del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, […]

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Ebbene sì dopo il periodo del lockdown e mesi di incertezza ai Musei Civici di Varese, si riparte alla grande con “Nel salotto del collezionista. Arte e mecenatismo tra Otto e Novecento” che comprende grandi capolavori che fanno parte della collezione cittadina stessa ma anche del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, del Museo Poldi Pezzoli di Milano, della Casa Museo Lodovico Pogliaghi al Sacro Monte di Varese, della Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri di Gallarate e della Collezione della Fondazione Cariplo. Quest’ultima ha anche promosso la mostra insieme alla Fondazione Comunitaria del Varesotto e al Comune di Varese.

Spirito imprenditoriale, lungimirante mecenatismo e profonda visione filantropica dell’alta borghesia dell’epoca sono le parole chiave di questa esposizione che è viva testimonianza di un impegno collettivo a favore della cultura e della più ampia valorizzazione del patrimonio locale di competenze, eccellenze e tradizioni.

Varese e il suo territorio tra fine Ottocento e inizio Novecento– come sottolinea il curatore Sergio Reboraha avuto uno straordinario sviluppo economico, sociale e culturale. Tale sviluppo ha fatto leva sulla spiccata vocazione all’attività artigianale e manifatturiera legata ai Ponti, i Borghi e i Cantoni di Gallarate, i Turati e i Crespi di Busto Arsizio. Gli esponenti di queste famiglie operarono da protagonisti a Milano, dove nel 1823 fu fondata la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.

Imprenditori e commercianti diedero così vita a tante collezioni d’arte, grandi e piccole, concentrate sull’Ottocento o sul contemporaneo ma anche allargate alle arti decorative, all’archeologia, ai reperti naturalistici, alla fotografia: alcune di esse sono state disperse, altre sono state consegnate alla collettività mediante donazioni e lasciti testamentari alle istituzioni pubbliche e così sono nati e cresciuti i musei e le case–museo organizzate dal collezionista stesso”.

L’allestimento della mostra riunisce le opere delle collezioni originali e riflette sulla vita dei mecenati che le composero. Per quanto riguarda i Musei civici di Varese sono presenti importantissimi dipinti, giunti prima da esponenti della borghesia locale come il notaio Giuseppe Bonazzola o Amelia Bolchini, moglie dell’imprenditore edile Luigi De Grandi, poi per il tramite di Silvano Colombo, già direttore dei musei e ora personaggio di spicco della cultura varesina. Basti nominare la Tamar di Giuda di Hayez proveniente dalla collezione Sai Vita, la Bambina coi fiori di Giacomo Balla dei Bolchini – De Grandi, del lascito del medico Luigi Villa comprendente opere di Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona e di quello di Jeanne Brambilla con Pellizza da Volpedo.

Senza dimenticare le meravigliose sculture di Lodovico Pogliaghi che arrivano dalla sua omonima Casa-Museo al Sacro Monte, così come la collezione costituita da Guido Rossi- imprenditore tessile originario di Gallarate che arricchisce il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano ed è qui presente con la splendida Processione di Giuseppe Pellizza da Volpedo o quella di Alessandro Maino, altro industriale gallaratese di cui è esposto il tondo di Adolfo Wildt dalla Società Gallaratese per gli Studi Patri.

Lucia Molino di Fondazione Cariplo prosegue: “Nata da una visione filantropica della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, non dal gusto di un collezionista, questa raccolta d’arte, certo non unitaria nella sua fisionomia, esprime, con la sua ricchezza e varietà, la sintesi di visioni e valori di un’epoca. La Collezione fu avviata nel primo dopoguerra, in occasione del primo centenario (1923) della Cassa di Risparmio. Il merito fu del presidente Cesare Sarfatti. E così, la Banca procedette con i primi acquisti di opere d’arte, dipinti e sculture di autori contemporanei esposti alle molteplici rassegne d’arte milanesi, come la Madre di Giuseppe Montanari, con l’obiettivo di promuovere e incoraggiare il lavoro degli artisti operanti sul territorio lombardo, specialmente i giovani.

In seguito venne seguita l’impronta novecentista di Margherita Sarfatti con l’acquisizione della Danza delle ore di Gaetano Previati, uno dei capolavori della collezione.

Negli anni ’90 del secolo scorso si assiste alla nascita delle fondazioni di origine bancaria e con essa della Fondazione Cariplo la quale eredita la collezione nata nel 1923 dalla Cassa di Risparmio, avvia un’attenta attività di conservazione, valorizzazione e la incrementa a mezzo di acquisizioni (Non potendo aspettare o La lettera di Telemaco Signorini). Questo importante patrimonio artistico è principalmente custodito presso le sedi milanesi di Palazzo Melzi d’Eril, sede di Fondazione Cariplo, Palazzo Confalonieri, sede del Centro Congressi Cariplo e il santuario di San Giuseppe.

Cristina Pesaro

NEL SALOTTO DEL COLLEZIONISTA. ARTE E MECENATISMO TRA OTTO E NOVECENTO – INFORMAZIONI GENERALI

SEDE
Castello di Masnago, Musei Civici di Varese
Via Monguelfo (Ingresso Parco)

Parcheggi:
Via Monguelfo (ingresso parco)
Villa Baragiola ingresso di via Borghi; Stadio

QUANDO
Dal 3 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021

INGRESSO GRATUITO

ORARI
Da martedì a domenica ore 9.30 – 12.30 / 14-18

Catalogo Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (MI)

VISITE GUIDATE
Visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione con “Archeologistics”, da contattare ai seguenti recapiti: telefono 39 328.8377206; mail:info@archeologistics.it

INFORMAZIONI
Castello di Masnago
Tel.: 0332.820409
Fondazione Comunitaria del Varesotto
Tel.: 0332 287721
Mail: mostra@fondazionevaresotto.it

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