Forte dei Marmi – Nato nel 1997, il Museo della Satira e della Caricatura è oggi una delle più importanti realtà in ambito nazionale e internazionale. Trova sede nello storico Fortino nella piazza principale della città e raccogliendo l’eredità del Premio Satira Politica, è diventato il centro della conservazione, raccolta e studio di tutti i materiali concernenti la storia e l’evoluzione di entrambe le espressioni artistiche.
Il patrimonio museale è costituito da oltre quattromila disegni originali, contemporanei e del passato, da una biblioteca con oltre 2500 volumi di settore e molte testate satiriche del 1800 e del 1900, oltre a una videoteca e un archivio multimediale. Il materiale a disposizione del pubblico proviene da acquisti e donazioni.
Da oltre quarant’anni, per precisione dal 1973, ogni anno nel mese di settembre viene organizzato il Premio Satira Politica, manifestazione ormai conosciuta a livello internazionale, testimoniata da celebri partecipazioni, firme come David Levine, Jules Feiffer, Garry Trudeau, Gore Vidal, Ralph Steadman, Pancho. Molti dei nomi più famosi della satira mondiale sono passati per questo premio che, all’inizio rappresentava in particolare lo stile anarchico e irriverente degli abitanti della zona. Sempre con cadenza annuale il Museo organizza anche un concorso di disegno umoristico e satirico aperto agli studenti delle scuole medie di Forte dei Marmi.
Oltre  alle esposizioni permanenti nelle sale è possibile ammirare, quando organizzate, mostre di satira contemporanea, di maestri del passato, ispirate a temi particolari, dedicate a specifici artisti o a filoni culturali.
Tra i maestri caricaturisti del passato è doveroso ricordare Honoré Daumier (1808-1879) che con Gustave Coubert e Jean Francoise Millet, fu tra i padri del Realismo, il movimento culturale, erede del positivismo, nato in Francia nel secondo ventennio dell’Ottocento. Non solo. Daumier fu artista a tutto tondo e non si limitò al disegno e alla litografia ma si dedicò anche alla pittura e alla scultura. Nella sua lunga carriera fu soprannominato, durante la sua collaborazione con “Chronique de Paris“, il giornale di Honoré de Balzac, il “Michelangelo della caricatura”. Circa quattromila le vignette create dall’artista con la tecnica litografica; una delle più celebri è “Gargantua“, dedicata a Luigi Filippo dove la dissacrazione del re che rasenta l’insulto gli costò sei mesi di carcere ed una pesante multa.
Lasciando Daumier e tornando alla realtà se, in tempi migliori ci si troverà in Versiglia, non dimenticate una tappa al Fortino, interessante e curioso luogo, per un divertente excursus nell’arte del disegno satirico e umoristico, quell’ espressione capace di raccontare la realtà, spesso “senza nulla risparmiare”. Anzi… Attraverso sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, la satira sceglie e colpisce passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità. Penne e matite pungenti che fanno riflettere e sorridere… amaramente.

E.F.