Fotografia Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/fotografia/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 26 Apr 2024 09:36:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Fotografia Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/fotografia/ 32 32 Voci e Ribellioni: Espressioni d’Arte al Mia Fair https://www.artevarese.com/voci-e-ribellioni-espressioni-darte-al-mia-fair/ https://www.artevarese.com/voci-e-ribellioni-espressioni-darte-al-mia-fair/#respond Fri, 26 Apr 2024 09:36:32 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74097 Milano – La 13ª edizione del Mia Fair ha chiuso i battenti domenica 14 aprile, lasciando dietro di sé un’eco di voci femminili ribelli ed espressioni d’arte che hanno scosso il panorama della fotografia internazionale. Con la partecipazione di oltre 70 gallerie provenienti da tutto il mondo, l’evento, organizzato da Fiere di Parma e curato […]

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Milano – La 13ª edizione del Mia Fair ha chiuso i battenti domenica 14 aprile, lasciando dietro di sé un’eco di voci femminili ribelli ed espressioni d’arte che hanno scosso il panorama della fotografia internazionale. Con la partecipazione di oltre 70 gallerie provenienti da tutto il mondo, l’evento, organizzato da Fiere di Parma e curato artisticamente da Francesca Malgara, ha posto al centro il tema universale del cambiamento.

Tra le molteplici opere esposte, grande risalto è stato dato alle fotografe, le cui creazioni hanno offerto uno sguardo profondo e coinvolgente sul loro impegno sociale e politico, conducendo gli spettatori in un viaggio attraverso le complesse sfumature della condizione femminile.

Un’opera che ha catturato particolarmente l’attenzione è stata quella dell’autrice iraniana Mehrnoosh Roshanaei, presentata dalla Red Lab Gallery di Milano. Attraverso un’animazione video intitolata “Lullaby”, Roshanaei ha saputo trasmettere con intensità l’intento del movimento “Donna, Vita, Libertà” che sfida le norme tradizionali, discriminatorie e autoritarie, rappresentando una eclissi lunare che simboleggia il sogno, che all’improvviso si trasforma in distruzione, metafora della tragica realtà vissuta dalle donne in Iran.

Il progetto di Roshanaei è un tributo alla recente storia iraniana e alla memoria di Mahsa Amini, giovane donna curda, barbaramente uccisa per non aver rispettato l’obbligo discriminatorio di indossare correttamente il velo. L’omicidio di Amini ha scatenato una fervente ondata di proteste in tutto il paese, con la conseguente esecuzione capitale per centinaia di manifestanti e il loro maltrattamento da parte delle autorità. La canzone che accompagna il video, una ninnananna cantata dalla mamma di una delle manifestanti, viene interrotta dal grido delle ultime parole della ragazza, anchessa uccisa: Non abbiate paura, siamo tutti insieme…”. Segue il suono di uno sparo . E poi la distruzione.

L’artista riesce a catturare l’essenza di una lotta per la libertà pagata a caro prezzo con il sacrificio di molte vite. Quello che si ascolta non è un fake, non è un film, ma la realtà, assurda e cruenta.

La ricerca della libertà non conosce confini nel mondo dell’arte, come testimonia la Galleria Tallulah Studio Art, fondata da Patrizia Madau, una donna brillante e visionaria che presenta un progetto intitolato “Because you are a woman”, una narrazione avvincente sull’universo femminile e sulla sua forza intrinseca.

Tra gli artisti coinvolti, spicca l’impegno politico della fotografa israeliana Dina Goldstein, che utilizza la staged photography come strumento per sfidare e decostruire gli stereotipi di genere. Le sue opere, caratterizzate da un tono ironico, affrontano tematiche sociali come la religione, gli abusi di potere e l’oppressione maschilista, offrendo una prospettiva critica e provocatoria.

Goldstein si oppone fermamente all’idea delle donne come guardiane del focolare o principesse da salvare, e attraverso i suoi Tableaux audaci e irriverenti, sfida il tradizionale processo narrativo patriarcale. Incorporando personaggi iconici come Barbie o Biancaneve, l’artista invita il pubblico a riflettere sulle convenzioni di genere e a esplorare nuove prospettive sulla femminilità.

Le fotografie di Lee Ann Olwage, esposte dalla The Bridge Gallery, raccontano le storie delle ragazze Masai in Kenya, che affrontano il duro destino del matrimonio precoce e della mancata istruzione. Attraverso il progetto “Right to Play”, Olwage trasmette un messaggio di speranza e di emancipazione, celebrando la determinazione e i sogni di queste bambine.

Il lavoro di Olwage si ispira alla storia coraggiosa della dottoressa Kakenya Ntaiya e al suo impegno associativo per porre fine alle pratiche di mutilazione genitale femminile da lei stessa subite, e ai matrimoni forzati nelle zone rurali del Kenya. Attraverso il suo obiettivo, Olwage rende omaggio alla forza e alla resilienza di queste ragazze, offrendo loro uno spazio per esprimere la propria identità e i propri desideri.

Con lopera dellegiziana Najia Said e della ivoriana Laetitia Ky, entrambe classe 1999, si delinea un quadro di resistenza e ribellione attraverso le loro storie straordinarie e la determinazione a sfidare le norme patriarcali e a rivendicare la propria identità.

La serie “Sister, Oh Sister” di Said, esposta dalla Gallery of Contemporary Art, diretta dall’intraprendente Stefania Angarano, esplora il significato di essere donna nel contesto del Cairo, creando uno spazio di libertà e autenticità per le donne arabe. In una delle fotografie del progetto si vede una ragazza che indossa una parrucca bionda, mentre prega sopra il tradizionale tappeto Sajadah, fondendo usanze religiose con elementi di una cultura liberale. Secondo l’autrice sono proprio i capelli che hanno assunto un ruolo centrare andando oltre il loro scopo biologico, diventando una componente essenziale della cosiddetta “femminilità”. Dice: “I nostri corpi sono governati, le nostre opinioni sono governate, il nostro linguaggio è governato, i nostri pensieri sono governati, le nostre decisioni sono governate, il nostro genere è governato. Essere donna al Cairo significa essere in costante rivolta.”

Similmente, l’opera di Laetitia Ky promuove la condizione femminile attraverso le sculture audaci realizzate con i propri capelli, per rivendicare lidentità africana. La Ky, trasforma i suoi capelli in sculture che rappresentano stati emotivi e la lotta delle donne. Colpisce particolarmente la scultura capillifera di serpenti. Vuole forse l’artista, come una moderna Medusa, pietrificare coloro che opprimono questa libertà?

Parallelamente, i dipinti della Ky, affrontano il tema dellinfibulazione, offrendo uno sguardo crudo e toccante sulla violenza inflitta alle giovani ragazze che inibisce la crescita del seno con la pratica dolorosa e violenta della stiratura.

Attraverso la potenza dell’arte, queste opere sollevano importanti questioni sulla discriminazione di genere e sulla necessità di proteggere i diritti e la dignità delle donne.

Infine, ma non per questo meno importante, la fotografa Johanna-Maria Fritz porta avanti il suo impegno documentario con il progetto “Like a Bird”, attraverso immagini coinvolgenti di una Palestina del 2016, che non esiste più, facendoci riflettere sulle complesse sfide e sulle speranze spezzate di questa terra martoriata dalla violenza e dalla conflittualità. Il giocoliere colorato in primo piano e i militari grigi senza volto al centro, creano un contrasto visivo e concettuale potentissimo, facendo divenire il dittico una icona dellassurdità della guerra.

Il Mia Fair del 2024 si presenta come un palcoscenico potente e vibrante per la ribellione femminile e per la ricerca di giustizia e dignità. Attraverso le voci delle artiste e le loro opere incisive, siamo chiamati a riflettere sui soprusi del mondo e ad agire per un futuro più equo e inclusivo per tutti.

Come fotografa sento il bisogno di contribuire a questo movimento di cambiamento, per farne parte attivamente e apprezzare le opere che danno voce ai molti abusi affrontati dalle donne ancora oggi.

Marzia Rizzo

 

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A forza di essere vento https://www.artevarese.com/a-forza-di-essere-vento/ https://www.artevarese.com/a-forza-di-essere-vento/#respond Fri, 05 Apr 2024 09:03:48 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73901 Milano – Nell’ambito della rassegna Storie in transito, l’Istituto Italiano di Fotografia ospita nella IIFWALL la mostra di Giorgia Dal Molin dal titolo “A forza di essere vento”, a cura di  Sanni Agostinelli. L’esposizione, organizzata dal dipartimento IIF Art Side in apertura dall’11 aprile, è parte del palinsesto ufficiale della Milano Art Week e presenta […]

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Milano – Nell’ambito della rassegna Storie in transito, l’Istituto Italiano di Fotografia ospita nella IIFWALL la mostra di Giorgia Dal Molin dal titolo A forza di essere vento”, a cura di  Sanni Agostinelli.
L’esposizione, organizzata dal dipartimento IIF Art Side in apertura dall’11 aprile, è parte del palinsesto ufficiale della Milano Art Week e presenta una selezione di scatti prodotti in occasione del Lagazuoi Photo Award New Talents 2023 durante la residenza per giovani fotografi che ha l’obiettivo di dare a studenti e studentesse la possibilità di cogliere e ridare, attraverso fotografie, video e suoni, un immaginario potente e difficile come l’esperienza in alta montagna, sulle Dolomiti.

Il Progetto di Giorgia Dal Molin racconta sentimenti personali e articolati che la legano all’ambiente montano: rispetto, timore, attaccamento, curiosità che hanno dato vita a una eredità emotiva sapientemente trasformata in immagini.
I profili bianchi delle rocce, gli scorci blu di cielo, i sentieri, la valle; attraverso gli occhi della fotografa, la montagna si trasforma in una tenera amante e noi, a forza di essere vento, siamo perdutamente innamorati di lei.
 
Durante l’inaugurazione, giovedì 11 aprile alle 18.30, sarà presente in collegamento  Stefano Illing che presenterà in anteprima, agli studenti il contest Lagazuoi Photo Award New Talents 2024. L’esposizione, negli spazi di via Enrico Caviglia, sarà visitabile sino al 31 maggio da lunedì a venerdì, 9-13/14-18, sabato 10-13/14-17. Ingresso libero

Cenni Biografici

Giorgia Dal Molin nasce nel 1996 a Belluno, nelle Dolomiti. Completati gli studi classici si trasferisce a Padova dove si laurea in Tecniche di Radiologia. Nel 2019 si trasferisce a Milano dove studia presso l’Istituto Italiano di Fotografia come studentessa-tutor. Termina gli studi nel 2022 e inizia a lavorare come fotografa, assistente luci e digital per produzioni di fashion photography.
Legata alla fotografia fin dai primi anni di vita, concentra la sua produzione in progetti personali che hanno come sfondo trascorsi familiari, ambientazioni evocative e storie che incontra nel suo percorso di vita. Le foto sono spesso anticipate o seme di testi scritti che raccontano con ironia e forte punto di vista personale le storie contenute. Nel 2020 pubblica uno scatto su Internazionale. Successivamente è ospite per due anni consecutivi al Festival Tank di fotografia internazionale di Apecchio con i progetti “Serva Terra” e “Limes”. Nel 2021 espone per il collettivo Evolvere a Milano con “Limes” e nella collettiva “Viaggio al termine della luce” curata da Roberto Mutti. A settembre 2023 è presente a Cuneo al Festival “Paesaggi” di FormicaLab col progetto “Ho visto uomini(?)” che racconta la vita in Marmolada e al Lagazuoi Photo Festival con “A forza di essere vento”.
A marzo 2024 espone per il Circuito Off della Biennale di Fotografia Femminile di Mantova il progetto “Stavo pensando al mare” che racconta il viaggio nell’estate dell’infanzia per riportare in Sardegna le ceneri della madre.

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Legnano, la fotografia europea al Castello https://www.artevarese.com/legnano-la-fotografia-europea-al-castello/ https://www.artevarese.com/legnano-la-fotografia-europea-al-castello/#respond Fri, 15 Mar 2024 11:00:23 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73740 Legnano – La fotografia europea va in scena al Castello Visconteo. Da oggi,  sabato 16 marzo, alle 17, si inaugura negli spazi espositivi dell’antica dimora la dodicesima edizione del “Festival Fotografico Europeo”, rassegna ideata e curata da Claudio Argentiero dell’Archivio Fotografico Italiano e organizzato in collaborazione con il Comune. In mostra sono esposti i lavori di […]

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Legnano – La fotografia europea va in scena al Castello Visconteo. Da oggi,  sabato 16 marzo, alle 17, si inaugura negli spazi espositivi dell’antica dimora la dodicesima edizione del Festival Fotografico Europeo”, rassegna ideata e curata da Claudio Argentiero dell’Archivio Fotografico Italiano e organizzato in collaborazione con il Comune.

In mostra sono esposti i lavori di cinque autori suddivisi in altrettanti spazi: Maurizio Galimberti – “La promessa – Marcinelle: 8 agosto 1956”; Letizia Battaglia – “Le immagini la storia”; Laura Salvinelli – “Afghana” – Reportage del centro di maternità di Emergency valle del Panjshir; Joseph-Philippe Bévillard – “Mincéir” e Natela Grigalashvili – “The Doukhobors’ Land/La terra dei Doukhobor

Come ogni anno il Festival è arricchito da una serie di eventi collaterali per affrontare e approfondire temi e aspetti della fotografia con esperti. Il calendario si compone dei seguenti appuntamenti:

6 aprile alle  17.30 al Castello si terrà – “Fotoreportage il ritratto per raccontare storie di umanità”, incontro con la fotografa Laura Salvinelli. Al termine visita guidata alla mostra con l’autrice.

13 aprile 17.30 in Sala Ratti, Corso Magenta, 9,  “Afriche in esilio performing reportage” fotografie, racconti, film, musiche e suoni di e con MoniKa Bulaj

L’esposizione allestita negli spazi espositivi dell’antica dimora sarà visitabile fino 28 aprile. Orari di apertura al pubblico: sabato, domenica e festivi: 10-12.30 – 15-19. Chiuso il 31 marzo, S. Pasqua – Aperto lunedì 1 aprile. Visite guidate gratuite su prenotazione ai seguenti recapiti: T 0331-47157/578 – e-mail: ufficio.cultura@comune.legnano.mi.it

Ingresso libero.

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Pietro Bologna presenta un “Ettaro di fotografia” https://www.artevarese.com/pietro-bologna-presenta-un-ettaro-di-fotografia/ https://www.artevarese.com/pietro-bologna-presenta-un-ettaro-di-fotografia/#respond Thu, 23 Nov 2023 13:00:28 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72627 Milano – LAB 1930. Fotografia contemporanea, il nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea di via Mantova , presenta la mostra di Pietro Bologna dal titolo“Ettaro”. Si tratta di un progetto Con testi critici di Angela Madesani e Lóránd Hegyi, concepito e realizzato dal 2017 al 2022, esplorando la periferia sud di Milano, in particolare […]

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Milano – LAB 1930. Fotografia contemporanea, il nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea di via Mantova , presenta la mostra di Pietro Bologna dal titolo“Ettaro”. Si tratta di un progetto Con testi critici di Angela Madesani e Lóránd Hegyi, concepito e realizzato dal 2017 al 2022, esplorando la periferia sud di Milano, in particolare la zona della Cascina Battivacco, dove l’artista ha catturato giornalmente immagini del terreno durante le passeggiate con il suo cane, utilizzando un semplice telefono cellulare.

Questo processo artistico, iniziato quasi per caso, si è trasformato in una pratica rituale e temporale, sospesa nel tempo, dove ogni fotografia inviata a un gruppo ristretto di amici generava risposte diverse, creando un dialogo tra immagini e parole.

Con l’evoluzione del progetto, l’autore ha iniziato a esplorare l’idea di costruire un archivio, un ettaro di fotografia che cresce su se stesso, filtrando consapevolmente le immagini attraverso la lente di un vecchio cellulare per mettere in luce i limiti del mezzo.

Tuttavia, come sottolinea lo stesso artista, “Nel momento della trasformazione in progetto di un qualcosa che era nato libero d’aspettative e finalità, totalmente spontaneo, ho sentito la necessità di mettere a nudo il mezzo utilizzato per far fronte alla malizia dello sguardo compromesso. Ecco perché ho deciso di portare da Lab 1930 una sotto-categoria dello stesso progetto che consiste nell’aver sfuocato le immagini rendendole così ancora meno riconoscibili”.

Pietro Bologna, un outsider nell’ambiente artistico, ha sempre cercato di indagare le fragilità e le limitazioni dei mezzi fotografici, utilizzando tecniche originali e empiriche.

La sua ricerca, focalizzata sulla carta, la stampa e le riflessioni sulle dimensioni, come dimostrato nell’ampliamento delle 7 fotografie in mostra da Lab 1930 su un corpo di 18 (tutte cm 100×100), evidenzia una coerenza e un valore intrinseco nel suo approccio artistico.

La poetica attenta del suo sguardo trasmuta quella distesa di terra, in apparenza senza memoria né identità, in tante brevi e intense narrazioni, in cui ci si può davvero perdere, svelando i particolari che lui rimette in ordine, in fila uno per uno, vocaboli di una storia visionaria infinita.

Scrive Angela Madesani: “Le sue immagini sono intense, poetiche, rifinite, sia quando escono dalla sua camera oscura, luogo amatissimo, che quando vengono realizzate con un cellulare come in questo caso. Analogico, digitale: questioni marginali. I suoi lavori sono curati, mai affettati, ricercati nel senso più banale e vacuo del termine.”

Con “Ettaro”, Bologna si distacca dal concetto convenzionale di bellezza, cercando una sua autentica dimensione che possa svelare l’essenza dei fenomeni. Queste fotografie, prive di soggetti riconoscibili, ci invitano a immergerci in un viaggio iconico, in una terra di nessuno, dove il casuale e il trascurato trovano riscatto. Le opere di Bologna rappresentano una cronaca di tracce umane e naturali, in un paesaggio dove l’uomo è fisicamente assente ma la sua presenza è palpabile attraverso segni di esistenza.

La mostra è visitabile sino al 20 gennaio con ingresso libero. Orari al pubblico: sabato 15-18. Tutti i martedì e giovedì su appuntamento (elena@lab1930.com) sempre dalle 15 alle 18. La galleria rimarrà chiusa dal 22 dicembre all’8 gennaio 2024.

Cenni biografici

Nato a Milano nel maggio del ’72, Pietro Bologna è autodidatta. Nei primi anni Novanta si trasferisce in Germania e successivamente in Argentina lavorando come modellista, assistente fotografo, fotogiornalista e docente di camera oscura. Oggi affianca alla sua ricerca in ambito artistico la professione di designer.

La sua prima mostra personale risale al 1998 al centro Cultural J.L. Borges di Buenos Aires. Negli anni successivi ha esposto in Italia e all’estero in spazi pubblici e privati.

 

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“Ex Novo. Digestioni a catena” https://www.artevarese.com/ex-novo-digestioni-a-catena/ https://www.artevarese.com/ex-novo-digestioni-a-catena/#respond Mon, 13 Nov 2023 09:00:32 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72406 Milano – Con la mostra dal titolo “Ex Novo. Digestioni a catena” il dipartimento Art Side di Istituto Italiano di Fotografia propone un progetto interdisciplinare, ideato dal fotografo Giuseppe Laera e dall’artista Luigi Notarnicola inserito tra gli eventi del PhotoVogue Festival 2023 in programma dal 17 al 19 novembre. L’esposizione indaga il delicato passaggio che […]

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Milano – Con la mostra dal titolo “Ex Novo. Digestioni a catena” il dipartimento Art Side di Istituto Italiano di Fotografia propone un progetto interdisciplinare, ideato dal fotografo Giuseppe Laera e dall’artista Luigi Notarnicola inserito tra gli eventi del PhotoVogue Festival 2023 in programma dal 17 al 19 novembre.

L’esposizione indaga il delicato passaggio che avviene tra l’atto creativo e la sua assimilazione da parte dei fruitori, un processo non sempre immediato e univoco che, in questa rassegna, diventa esso stesso opera.

La proposta espositiva mette in atto una vera e propria “pratica” che trasforma il fruitore di un atto creativo in trasmettitore di contenuti attraverso una elaborazione personale che arriva, in alcuni casi, a trasfigurare il messaggio prima di restituirlo al nuovo pubblico.

La partecipazione ad un evento culturale rappresenta un momento di assimilazione e arricchimento emotivo che inizia dai sensi per arrivare alla coscienza, da questa prospettiva nasce la similitudine tra il nutrimento attraverso la cultura e la digestione come processo biologico che consiste nello spezzare le catene dei principi nutritivi degli alimenti per trarne nuova energia.

Laera e Notarnicola ripropongono un’indagine sugli elementi emblematici dello spettacolo di Antonio Tagliarini “Un’andatura un po’ storta ed esuberante. Emersione n.1” proposto per la prima volta presso la Fondazione il Lazzaretto nell’ambito del Festival FOG – Triennale Teatro Milano e danno una loro interpretazione attraverso fotografia, video, installazioni e suoni in grado di elaborare una narrativa visuale che ne traccia ed esalta i nuclei simbolici.
“Ex Novo. Digestioni a catena” si inaugura nella sede dell’Istituto di via Caviglia il 17 novembre alle 18.30. L’esposizione continuerà fino alla domenica e potrà essere visitata dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Ingresso libero

Cenni biografici

Giuseppe Laera nasce nel 1992. Si Laurea in Comunicazione Lingue e Culture presso l’Università degli Studi di Siena e mostra grande interesse per l’Antropologia Visiva. Conduce le sue principali ricerche sul potere delle immagini e sulla loro capacità di trasmettere emozioni, stabilendo contatti empatici con i loro spettatori. Dopo il Master in Fotogiornalismo presso ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia) di Roma, continua la sua formazione presso IIF (Istituto Italiano di Fotografia) di Milano. Conduce progetti di fotografia documentaria su tematiche di interesse sociale, concentrandosi in particolare sull’identità di genere, mentre porta avanti la sua ricerca su fedi religiose e tradizioni. Attualmente vive e lavora a Milano.

Luigi Notarnicola nasce nel 1981. Tra il 2000 e il 2005 studia a Pescara e si laurea in Economia. Dal 2007 fino al 2011 vive a Roma e segue corsi di visual design, tipografia e fotografia. Conclusi gli studi all’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie di Roma, collabora con agenzie di comunicazione. Tornato in Puglia, per qualche anno continua a dedicarsi alla comunicazione visiva per poi abbandonare la professione e immergersi nella ricerca artistica. Nelle sue opere alterna l’arte digitale alla pittura, il mouse al pennello, la riproduzione industriale alla singola opera artigianale. Le immagini rappresentate si concretizzano nella mente come segni iconici, senza sfumature, dettagli o artifici e, dopo un lungo processo di messa a fuoco, emergono pochi elementi, tutti necessari.

Istituto Italiano di Fotografia è il centro della cultura fotografica a Milano; il dipartimento IIF Art Side nasce per divulgare la cultura fotografica, organizzando mostre, incontri ed eventi e pubblicando libri e cataloghi. Oltre ad Art Side, IIF ha altre due anime: School si occupa di formazione professionale e Production è l’agenzia fotografica che collabora con aziende, agenzie ed enti del terzo settore.www.istitutoitalianodifotografia.it

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Dittici Occasionali. Ossia la “causalità” dell’arte
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Siena – Il rapporto tra fotografia e arte figurativa nel racconto di come uno scatto possa causalmente ricordarci un’opera d’arte in un gioco di rimandi tra immagini è al centro “Dittici Occasionali” esposizione in apertura da sabato 28 ottobre al Santa Maria della Scala.

26 abbinamenti ovvero 52 fotografie costruite in dittico in grado di attirare l’attenzione e la curiosità dei visitatori, appassionati di fotografia e no, in un gioco delle somiglianze tra immagini analogiche di opere d’arte e scatti attuali catturati con macchine digitali grazie all’occhio artistico dei fotografi. “

“Dittici occasionali” non è infatti la presentazione di reinterpretazioni fotografiche di opere d’arte ma un percorso di abbinamenti che vede affiancare fotografie di scena, di sport, di eventi folcloristici, di fotografia spontanea a fotografie di opere d’arte pittorica o scultorea, custodite all’interno della Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti, dando origine proprio ai ‘dittici occasionali’.

Un’occasione per mettere a confronto non soltanto immagini scattate in contesti totalmente diversi ma anche in epoche diverse. La possibilità di usufruire del vasto repertorio analogico della Fototeca Briganti che, per sua natura, è dedicato interamente alla storia dell’arte rende infatti l’esposizione un momento di incontro tra linguaggi artistici, e soprattutto fotografici molto diversi tra loro. La fotografia storica della Fototeca è prodotta nella sua concretezza di oggetto da un processo chimico, mentre quella attuale da un processo digitale, ma non solo, perché in mostra sarà possibile ammirare anche photogravure, incisioni all’acquaforte e a bulino, stampe offset, litografie, riproduzioni integrali in fac-simile, un percorso che potremmo definire un sorta di excursus tecnico dedicato all’immagine bidimensionale.

L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, nasce dalla collaborazione tra la Fototeca Giuliano Briganti e il Siena Foto Club e oltre agli artisti del club cittadino ha partecipato al progetto il collezionista e fotografo Ferruccio Malandrini.

La mostra è arricchita da un video prodotto dalla classe 3 D – indirizzo Audiovisivo e Multimediale del Liceo Artistico che sarà presentato in un incontro pubblico il 18 novembre contestualmente al workshop “La Fotografia e l’opera d’Arte” tenuto da Claudia Ioan presidente di Officine Creative Italiane e Direttrice del DID – Dipartimento Didattica FIAF.

 

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RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME https://www.artevarese.com/ri-scatti-chiamami-col-mio-nome/ https://www.artevarese.com/ri-scatti-chiamami-col-mio-nome/#respond Tue, 17 Oct 2023 08:00:03 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72093 Milano – Sono trecentoventiquattro gli scatti fotografici che danno vita a RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME (ed è quanto mai giusto che questo titolo sia stato scritto con lettere maiuscole al pari di un grido) a cura di Diego Sileo, in corso al PAC, Padiglione di Arte Contemporanea. A seguito di tre mesi di corso, […]

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Milano – Sono trecentoventiquattro gli scatti fotografici che danno vita a RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME (ed è quanto mai giusto che questo titolo sia stato scritto con lettere maiuscole al pari di un grido) a cura di Diego Sileo, in corso al PAC, Padiglione di Arte Contemporanea.

A seguito di tre mesi di corso, sedici persone tra transgender e non binary, sia AFAB (Assufned Fermale At Birth) che AMAB (Assigned Male At Birth) in età comprese tra i venti e i sessantacinque anni hanno reso espliciti i loro differenti percorsi di affermazione di genere contestualizzandoli all’interno delle distinte sfere quotidiane.

Seguiti nel percorso formativo da fotografi professionisti, i partecipanti hanno dato vita a documentazioni utili a rendere noto al grande pubblico le loro particolari condizioni in un paese dove all’interno dell’attuale governo un nutrito numero di parlamentari con regolare cadenza discrimina con piglio dittatoriale chiunque fuoriesca dalla loro miseranda visione del mondo.

Visione avvalorata da un altro esponente appartenente alle forze armate, al quale si sta dando incomprensibile attenzione, che evidentemente deve la sua ristrettezza mentale dall’avere probabilmente indossato una divisa di alcune taglie in meno.

Le foto inoltre tendono a porre l’attenzione sul difficile percorso di affermazione di genere, sulle difficoltà incontrate durante le mutazioni del corpo, sull’assunzione di medicine, sino alle differenti terapie da seguire.

La mostra a ingresso libero, è accompagnata da un catalogo il cui ricavato della vendita sarà devoluto a sostegno dell’operato dell’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgender e dello Sportello Trans di ALA Milano Onlus.

RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME – Milano – PAC, Via Palestro 14. Fino al 5 novembre
Orari: martedì-domenica 10-19,30; giovedì 10-22,30. Ingresso libero

Mauro Bianchini

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“Terre di Lombardia” in mostra a Castellanza https://www.artevarese.com/terre-di-lombardia-in-mostra-a-castellanza/ https://www.artevarese.com/terre-di-lombardia-in-mostra-a-castellanza/#respond Mon, 16 Oct 2023 08:00:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72086 Castellanza – “Terre di Lombardia” in mostra a Villa Pomini. L’esposizione, che rientra nell’ambito di “Archivi Aperti”, a cura di Afi, si apre al pubblico nella sede di via Testori dal 21 ottobre, (inaugurazione alle 17) al 12 novembre. La rassegna raccoglie tre mostre firmate rispettivamente da Stefano Barattini che presenta “Storia, Memoria Oblio”; Pietro […]

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Castellanza – “Terre di Lombardia” in mostra a Villa Pomini. L’esposizione, che rientra nell’ambito di “Archivi Aperti”, a cura di Afi, si apre al pubblico nella sede di via Testori dal 21 ottobre, (inaugurazione alle 17) al 12 novembre.

La rassegna raccoglie tre mostre firmate rispettivamente da Stefano Barattini che presenta “Storia, Memoria Oblio”; Pietro Manenti con “La mè Brèssa” e la collettiva “Paesaggi della Pianura”, di autori vari.

Durante il periodo della mostra sono in programma conferenze e incontri di approfondimento sui temi quali: linguaggi, stili, ricerche e progetti, in ambito cinematografico, editoriale e autoriale. Gli appuntamenti sono a ingresso gratuito; a coloro che si prenoteranno (afi.fotoarchivio@gmail.com oppure whatsapp: 333 3718539) sarà dato, in omaggio, un libro fotografico della collana Afi – Archivio Fotografico Italiano dedicato a un Comune del territorio.

“Terre di Lombardia” rimarrà aperta al pubblico sino al 12 novembre, Orari al pubblico: sabato 15.30-19; domenica 10-12/15-18.30.

Calendario incontri

Sabato 28 ottobre alle 17: “Il Paesaggio e il Lavoro nel cinema di Ermanno Olmi”. Relatore Roberto della Torre docente di storia del cinema.
Sabato 4 novembre alle 17: Presentazione di libri e progetti, “Il caso della bottega fotografica Chiolini di Pavia”. Relatore Giuseppe Chiavaroli; “Andem tucc a Milan” con l’autore Caudio

Manenti; “Comuni del territorio Tra Varese e Milano. Progetti collettivi per l’archivio”. Sarà messa in visione un serie di volumi Afi pubblicati nel tempo nati per documentare il paesaggio e le città tra le province di Varese e di Milano. Esempi di progetti collettivi realizzati seguendo un metodo coerete con le finalità d’archivio che gli autori presenti illustreranno.
5 novembre: sempre alle 17, “Urbex . Fotografare l’Abbandono, dal fascino immutato”. Relatore Sefano Barattini. L’esplorazione dei luoghi dove il respiro del tempo riemerge evocando silenzi
Al termie di tutti gli incontri, visite guidate alle mostre.

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A Milano Big Event, la prima Festa della Fotografia https://www.artevarese.com/a-milano-big-event-la-prima-festa-della-fotografia/ https://www.artevarese.com/a-milano-big-event-la-prima-festa-della-fotografia/#respond Wed, 11 Oct 2023 11:00:01 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72026 Milano – Due giorni di eventi, incontri, mostre e talk con la possibilità di toccare con mano le più recenti tecnologie proposte dai più importanti brand del settore, confrontarsi con alcuni dei principali fotografi internazionali e scoprire le nuove proposte della fotografia italiana ed europea. Tutto questo con il “Big Event”, fiera-mercato della fotografia che […]

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Milano – Due giorni di eventi, incontri, mostre e talk con la possibilità di toccare con mano le più recenti tecnologie proposte dai più importanti brand del settore, confrontarsi con alcuni dei principali fotografi internazionali e scoprire le nuove proposte della fotografia italiana ed europea. Tutto questo con il “Big Event”, fiera-mercato della fotografia che si svolgerà sabato 14 e domenica 15 ottobre alle Officine del Volo (ex Officine Aereonautiche Caproni) in via Mecenate 76/5 dalle 9.30 alle 19, in una atmosfera underground, con musica live e street food.

L’iniziativa, ideata e organizzata da Fabio Prina e Giuseppe Ferraina, responsabili rispettivamente di FcF Forniture Cine Foto e di Milano Sunday Photo, si presenta come una grande Festa della Fotografia e si svolgerà con la collaborazione di Loredana De Pace / Studio CAOS in veste di Culture & Communication Manager.
Una vera e propria rivoluzione, che mette insieme non solo tutte le anime della fotografia, aziende leader, addetti ai lavori, professionisti, appassionati e amatori, ma che si rivolge anche al grande pubblico offrendo un’altra prospettiva: persone di tutte le età che si sentono sempre più protagoniste del mondo dell’immagine contemporanea, ma che spesso si affidano al proprio smartphone e non si sono mai confrontate con una vera macchina fotografica.

Accanto all’aspetto tecnico e professionale del mondo fotografico, la kermesse propone anche un taglio culturale, con mostre e incontri con alcuni fra i più importanti fotografi internazionali. 14 i talk in programma: gli autori parleranno del proprio fare e sentire l’immagine dialogando con il pubblico; si svolgerà inoltre un incontro dedicato al tema sempre delicato e attuale del ‘diritto d’autore’ e, al piano superiore, saranno allestite tre mostre fotografiche”.

AUTORI PRESENTI

Alessandro Accossato, Federica Antico, Giusy Baffi, Nicola Bertoglio, Selina Bressan, Roberta Cimadoro, Marcello Colombo, Mario Cucchi, Mauro De Bettio, Matteo De Cillis, Dalila De Luca, Flash Photo Center, Francesco Fontana, Giorgio Formenti, Fuorifuoco, Giuseppe Giudici, Stefano Germi, Giovanni Grassi, Cesare Gualdoni, Alberto Lagomaggiore, MADE4ART, Ivan Manzone, Vito Margiotta, Sonia Marschaleck, Tiziano Masciadri, Carlo Milani, Orti Fotografici, Vittoria Panerai, Alberto Ravelli, Andrea Scabini, Rocco Scattino, Marco Urso, Toby Vignati, Barbara Vittoria Vitale, Zamenhof Art.

LE MOSTRE

Spiriti della foresta di Juan Borja, in collaborazione con la Fcf Gallery
Volare! di Massimo Sestini con Canon
Volare! con immagini degli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano con Fujifilm

Biglietto di ingresso: Intero € 9.  È possibile acquistarlo in anteprima al costo di € 5,80  su
https://tinyurl.com/3nh8kuwm.  Informazioni nfo@milanosundayphoto.it | www.milanosundayphotobigevent.it

 

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Portrait Experience. Fotoritratti illustrati di AION artstudio https://www.artevarese.com/portrait-experience-fotoritratti-illustrati-di-aion-artstudio/ https://www.artevarese.com/portrait-experience-fotoritratti-illustrati-di-aion-artstudio/#respond Thu, 05 Oct 2023 08:00:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71923 Milano – “Portrait Experience. Fotoritratti illustrati”, in programma dal 10 al 26 ottobre da Lab 1930 in via Mantova, è la nuova mostra firmata AION artstudio, il duo formato da Douglas Andreetti e Giada Negri: lui affermato ritrattista e lei nota illustratrice, che dal 2020 lavorano insieme. Il filo invisibile che unisce fotografia e illustrazione, […]

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Milano – “Portrait Experience. Fotoritratti illustrati”, in programma dal 10 al 26 ottobre da Lab 1930 in via Mantova, è la nuova mostra firmata AION artstudio, il duo formato da Douglas Andreetti e Giada Negri: lui affermato ritrattista e lei nota illustratrice, che dal 2020 lavorano insieme.

Il filo invisibile che unisce fotografia e illustrazione, realtà e finzione narrativa, testimonianza e interpretazione è il cuore della loro produzione artistica, che fissano l’attimo indelebile dal momento dello scatto e che si trasforma, con estrema perizia tecnica e comunicativa, in una visione illustrata, realtà decorata che rinvia a volte alle fiabe della migliore tradizione europea.

“Portrait Experience” vuole essere una mostra work in progress che ha bisogno della partecipazione del pubblico per sbocciare e prendere poco alla volta forma sulle pareti della galleria, arricchendosi giorno dopo giorno di nuovi ritratti.

La rassegna si presenta infatti come un happening che inizierà il giorno dell’inaugurazione (martedì 10 ottobre, dalle 16 alle 20) e si concluderà con il giorno del finissage (giovedì 26 ottobre, 18-20), quando i partecipanti alle sessioni fotografiche potranno finalmente prendere il proprio ritratto incorniciato e portarselo a casa.

Durante le due settimane di apertura, sabato 14 e sabato 21 ottobre (fasce orarie 10-13 e 15-19) il pubblico potrà prenotarsi per uno shooting illustrato a pagamento e al quale potranno partecipare tutti: bambini, genitori, nonni, soli oppure insieme, anche in compagnia dei propri amici a quattro zampe. (Per poter prenotare il proprio photo-shooting inviare una mail a elena@lab1930.com specificando data e orario in cui si desidera l’ appuntamento.

La mostra,  inserita nel programma della 18ª edizione di Photofestival, sarà visitabile nei seguenti orari:15 e 22 ottobre dalle 15 alle 18; i martedì e i giovedì solo su appuntamento sempre dalle 15 alle 18.

Cenni biografici

Giada Negri Nasce a Como nel 1982, attualmente vive e lavora a Laglio, un paese sul lago di Como. illustratrice e docente di illustrazione presso il gruppo IED, collabora con case editrici nazionali e internazionali come Electa, Giunti, Erickson, Eli-La Spiga, Logos, Miles Kelly, Buttercup Publishing, Dogan Egmont, con enti come Unicef, WWF e Save the Children e per giornali e riviste quali “La Naciòn de Costa Rica”, “la Repubblica”, “Corriere della Sera” e “Brightness Magazine”. Le sue immagini sono state utilizzate anche da marchi come Bulgari, Toyota e Roberto Cavalli, sono state pubblicate in diverse nazioni tra cui il Canada, l’Iran, la Germania e la Russia e sono state esposte in varie mostre tra cui al PalaEXpo di Roma nel 2009 in occasione della mostra “Deredia a Roma”. È rappresentata come illustratrice da Farina Art Group. Dal 2020 con Douglas Andreetti forma il duo AION artstudio.

Douglas Andreetti nasce a Milano nel 1970, attualmente vive e lavora a Como. Fotografo ritrattista, collabora da oltre venti anni con le più importanti agenzie pubblicitarie e testate giornalistiche nazionali e internazionali. Con il duo max&douglas realizza numerose copertine per riviste quali “Sportweek”, “GQ”, “Rolling Stone”, “Vanityfair” e “Wired”. Risale al 2002 la personale di max&douglas MTV stills in collaborazione con MTV Italia (Milano) seguita nel novembre 2005 da Sport’s, una raccolta di innumerevoli ritratti di sportivi italiani e stranieri presso l’hotel Hilton Milan. Nel 2014 la Triennale di Milano dedica al duo la mostra personale b/reflected patrocinata dalle Nazioni Unite: 50 ritratti allo specchio di volti noti della musica, del cinema, dello sport e della televisione. Attualmente collabora a campagne di comunicazione per aziende, redazioni e gallerie d’arte. Dal 2020 collabora con Giada Negri formando il duo AION artstudio.

 

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