Arte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 26 Apr 2024 14:51:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Arte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/ 32 32 Frammenti di… Museo Archiologico della Lomellina https://www.artevarese.com/frammenti-di-musseo-archiologico-della-lomellina/ https://www.artevarese.com/frammenti-di-musseo-archiologico-della-lomellina/#respond Sat, 27 Apr 2024 08:00:31 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74110 Come avvenivano gli scambi nell’antichità e a cosa si dava valore? Quali sono stati i momenti cruciali nella storia della Lomellina? Cosa si intende per stratigrafia archeologica e come può essere utilizzata per “leggere” le murature del castello? Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati negli incontri organizzati nell’ambito  di “Frammenti di… Museo […]

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Come avvenivano gli scambi nell’antichità e a cosa si dava valore? Quali sono stati i momenti cruciali nella storia della Lomellina? Cosa si intende per stratigrafia archeologica e come può essere utilizzata per “leggere” le murature del castello?

Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati negli incontri organizzati nell’ambito  di “Frammenti di… Museo archeologico nazionale della Lomellina”, ciclo di appuntamenti dedicati all’approfondimento di temi e reperti del Museo. Ogni mese, al sabato mattina, verrà offerta al pubblico una visita tematica condotta dal personale per scoprire, riscoprire o approfondire il ricco patrimonio conservato ed esposto nelle sale.

CALENDARIO

4 maggio: DAL BARATTO ALLA MONETA. Un viaggio alla scoperta della valuta di cambio nell’antichità. A cosa si dava valore? Come funzionavano gli scambi? A partire dal concetto di valore e dalla sua origine, durante la visita ripercorreremo i diversi sistemi di pagamento in epoca protostorica e romana. Sarà l’occasione anche per approfondire le varie funzioni svolte delle monete, oltre al comprare e accumulare.

1 giugno: CRONOLOGIA DEL CAMBIAMENTO: evidenze archeologiche dei momenti di passaggio nella storia. Esistono date più importanti di altre? Attraverso l’osservazione di alcuni dei reperti esposti, la visita si soffermerà sui momenti di transizione della storia della Lomellina, dalla neolitizzazione all’arrivo dei Romani.

6 luglio: I GRANDI ASSENTI: legno, tessuti e reperti organici. Alcuni oggetti dell’antichità non sono giunti fino a noi, perché realizzati in materiale deperibile. La visita si soffermerà sulle tracce materiali e su quelle “in negativo” di tali oggetti, dando cittadinanza alla grande mole di reperti deperibili mai giunti fino a noi (le suole delle scarpe di cui si conservano solo i chiodini, i letti funebri in legno combusti ad eccezione dei fulcra, i foderi delle spade …)

3 agosto: IL MUSEO PER ANEDDOTI: tra storia, mito e pettegolezzi. La storia sa essere una materia difficile da studiare: passa per noiosa e lontana, un insieme di date e dati. Prendendo spunto dai reperti del Museo proveremo insieme a entrare nei piccoli racconti che rendono gli avvenimenti del passato vivi, umani e, spesso, anche divertenti.

14 settembre: STRATO SU STRATO – Il metodo stratigrafico in architettura . In archeologia il metodo stratigrafico è fondamentale per condurre lo scavo, ma – più recentemente – la stratigrafia è stata applicata con successo anche sugli edifici storici. Uno studente universitario e un architetto ci aiuteranno a comprenderne le logiche e l’utilità attraverso alcuni oggetti e strutture del Museo.

5 ottobre: SCRIPTA MANENT? In epoca romana scrivere era più diffuso di quanto oggi potremmo immaginare e non sono per realizzare libri, ma anche per mandare messaggi ed apporre etichette sui prodotti commerciali e indicazioni sui monumenti. Attraverso gli oggetti esposti in Museo scopriremo come si debba proprio ai Romani l’alfabeto che ancora usiamo tutti i giorni.

 

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Domodossola centro dell’Illustrazione https://www.artevarese.com/domodossola-centro-dellillustrazione/ https://www.artevarese.com/domodossola-centro-dellillustrazione/#respond Fri, 26 Apr 2024 15:00:58 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74104 Domodossola – Parte la quarta edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se. Da sabato 27 aprile al 26 maggio torna l’appuntamento che si conferma tra i più attesi e originali del panorama nazionale. Nato nel 2021 nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”  è un festival giovane che continua a tessere una valida e […]

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Domodossola – Parte la quarta edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se. Da sabato 27 aprile al 26 maggio torna l’appuntamento che si conferma tra i più attesi e originali del panorama nazionale.

Nato nel 2021 nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”  è un festival giovane che continua a tessere una valida e vivace rete di artisti e creativi intorno al tema del disegno e dell’illustrazione portando, di volta in volta, nomi sempre più interessanti e conosciuti legati al mondo dell’arte. Quella che sta per arrivare è la prima parte di un più vasto programma che continuerà a novembre con la mostra di Hugo Pratt in dialogo con Nicola Magrin.

Al Collegio Mellerio Rosmini  sabato, alle 17, inaugura Elektricon. Portaluppi in Ossola di Gianluca Folì, mostra monografica che ruota intorno alla figura dell’Architetto Piero Portaluppi in veste di progettista delle centrali elettriche della valle Antigorio-Formazza.  Folì è un artista di punta nel panorama italiano dell’illustrazione, art-director del prestigioso calendario Epson. Per l’occasione l’artista ha realizzato una serie di cinque grandi tavole a partire da alcuni schizzi realizzati durante la sua prima visita nelle valli ossolane. Esposti anche i disegni preparatori e una raccolta di fotografie che seguono la costruzione e l’uso delle centrali, accompagnate da libri e memorabilia d’epoca. Un percorso che illustra anche l’incredibile valenza architettonica, storica e artistica delle centrali idroelettriche d’Ossola, frutto dell’ingegno di uno dei più interessanti architetti del secolo scorso.

In concomitanza lungo la centrale via Rosmini  si potrà visitare “Passare le Alpi”, percorso artistico realizzato all’aperto e dedicato alle alte vie di comunicazione, ai passi alpini, ai mezzi di trasporto e ai viaggiatori tra Val d’Ossola e Canton Vallese. 28 gli illustratori e gli artisti coinvolti che hanno lavorato su diversi temi: paesaggi dei valichi tra Italia e Svizzera, ferrovia Vigezzina, traforo del Sempione, Geo Chavez e la prima trasvolata delle Alpi, someggiatura (il trasporto di merci con muli e bestie da soma), diligenze a cavallo e postale sul Sempione, emigrazione vigezzina e spazzacamini, contrabbandieri.

L’evento centrale della quarta edizione, avrà luogo sabato 25 maggio dalle 10.30 alle 18, con la Mostra mercato “Plein Air”, nel centro storico di Domodossola, tra le piazze Chiossi e Fontana, e la via Motta. 30 artisti che hanno collaborato con il progetto Di-Se nei suoi primi tre anni tornano in Ossola per presentare dal vivo i propri lavori. Nel corso dell’evento realizzeranno per il pubblico sketch e dimostrazioni delle tecniche utilizzate. Tra gli espositori: Cristina Amodei, Sara Bernardi, Cecilia Campironi, Lorenzo Duina, Andrea Legnaioli, Sofia Maltempi, Marco Goran Romano, Gabriele Pino, Carol Rollo, Antonello Ruggieri, Federico Salis, Paola Tassetti e Ilaria Zanellato. Alle 18.30 al collegio Mellerio Rosmini, presentazione di The Milaneser Book, la prima raccolta di cover della rivista immaginaria The Milaneser. Il volume raccoglie illustrazioni datate dal 2020 al 2023 con contributi di Chiara Alessi, Gianni Biondillo, Giovanna Castiglioni, Luca Misculin e Davide Oldani. A seguire apericena con gli artisti lungo la via Rosmini.

Nel corso della rassegna molti gli appuntamenti collaterali previsti in questa prima parte del programma. Tutte le mostre sono aperte dal 27 aprile al 26 maggio con ingresso libero. Il programma completo è consultabile sulle pagine IG Associazione Musei d’Ossola FB Associazione Musei d’Ossola | Di-Se

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Voci e Ribellioni: Espressioni d’Arte al Mia Fair https://www.artevarese.com/voci-e-ribellioni-espressioni-darte-al-mia-fair/ https://www.artevarese.com/voci-e-ribellioni-espressioni-darte-al-mia-fair/#respond Fri, 26 Apr 2024 09:36:32 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74097 Milano – La 13ª edizione del Mia Fair ha chiuso i battenti domenica 14 aprile, lasciando dietro di sé un’eco di voci femminili ribelli ed espressioni d’arte che hanno scosso il panorama della fotografia internazionale. Con la partecipazione di oltre 70 gallerie provenienti da tutto il mondo, l’evento, organizzato da Fiere di Parma e curato […]

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Milano – La 13ª edizione del Mia Fair ha chiuso i battenti domenica 14 aprile, lasciando dietro di sé un’eco di voci femminili ribelli ed espressioni d’arte che hanno scosso il panorama della fotografia internazionale. Con la partecipazione di oltre 70 gallerie provenienti da tutto il mondo, l’evento, organizzato da Fiere di Parma e curato artisticamente da Francesca Malgara, ha posto al centro il tema universale del cambiamento.

Tra le molteplici opere esposte, grande risalto è stato dato alle fotografe, le cui creazioni hanno offerto uno sguardo profondo e coinvolgente sul loro impegno sociale e politico, conducendo gli spettatori in un viaggio attraverso le complesse sfumature della condizione femminile.

Un’opera che ha catturato particolarmente l’attenzione è stata quella dell’autrice iraniana Mehrnoosh Roshanaei, presentata dalla Red Lab Gallery di Milano. Attraverso un’animazione video intitolata “Lullaby”, Roshanaei ha saputo trasmettere con intensità l’intento del movimento “Donna, Vita, Libertà” che sfida le norme tradizionali, discriminatorie e autoritarie, rappresentando una eclissi lunare che simboleggia il sogno, che all’improvviso si trasforma in distruzione, metafora della tragica realtà vissuta dalle donne in Iran.

Il progetto di Roshanaei è un tributo alla recente storia iraniana e alla memoria di Mahsa Amini, giovane donna curda, barbaramente uccisa per non aver rispettato l’obbligo discriminatorio di indossare correttamente il velo. L’omicidio di Amini ha scatenato una fervente ondata di proteste in tutto il paese, con la conseguente esecuzione capitale per centinaia di manifestanti e il loro maltrattamento da parte delle autorità. La canzone che accompagna il video, una ninnananna cantata dalla mamma di una delle manifestanti, viene interrotta dal grido delle ultime parole della ragazza, anchessa uccisa: Non abbiate paura, siamo tutti insieme…”. Segue il suono di uno sparo . E poi la distruzione.

L’artista riesce a catturare l’essenza di una lotta per la libertà pagata a caro prezzo con il sacrificio di molte vite. Quello che si ascolta non è un fake, non è un film, ma la realtà, assurda e cruenta.

La ricerca della libertà non conosce confini nel mondo dell’arte, come testimonia la Galleria Tallulah Studio Art, fondata da Patrizia Madau, una donna brillante e visionaria che presenta un progetto intitolato “Because you are a woman”, una narrazione avvincente sull’universo femminile e sulla sua forza intrinseca.

Tra gli artisti coinvolti, spicca l’impegno politico della fotografa israeliana Dina Goldstein, che utilizza la staged photography come strumento per sfidare e decostruire gli stereotipi di genere. Le sue opere, caratterizzate da un tono ironico, affrontano tematiche sociali come la religione, gli abusi di potere e l’oppressione maschilista, offrendo una prospettiva critica e provocatoria.

Goldstein si oppone fermamente all’idea delle donne come guardiane del focolare o principesse da salvare, e attraverso i suoi Tableaux audaci e irriverenti, sfida il tradizionale processo narrativo patriarcale. Incorporando personaggi iconici come Barbie o Biancaneve, l’artista invita il pubblico a riflettere sulle convenzioni di genere e a esplorare nuove prospettive sulla femminilità.

Le fotografie di Lee Ann Olwage, esposte dalla The Bridge Gallery, raccontano le storie delle ragazze Masai in Kenya, che affrontano il duro destino del matrimonio precoce e della mancata istruzione. Attraverso il progetto “Right to Play”, Olwage trasmette un messaggio di speranza e di emancipazione, celebrando la determinazione e i sogni di queste bambine.

Il lavoro di Olwage si ispira alla storia coraggiosa della dottoressa Kakenya Ntaiya e al suo impegno associativo per porre fine alle pratiche di mutilazione genitale femminile da lei stessa subite, e ai matrimoni forzati nelle zone rurali del Kenya. Attraverso il suo obiettivo, Olwage rende omaggio alla forza e alla resilienza di queste ragazze, offrendo loro uno spazio per esprimere la propria identità e i propri desideri.

Con lopera dellegiziana Najia Said e della ivoriana Laetitia Ky, entrambe classe 1999, si delinea un quadro di resistenza e ribellione attraverso le loro storie straordinarie e la determinazione a sfidare le norme patriarcali e a rivendicare la propria identità.

La serie “Sister, Oh Sister” di Said, esposta dalla Gallery of Contemporary Art, diretta dall’intraprendente Stefania Angarano, esplora il significato di essere donna nel contesto del Cairo, creando uno spazio di libertà e autenticità per le donne arabe. In una delle fotografie del progetto si vede una ragazza che indossa una parrucca bionda, mentre prega sopra il tradizionale tappeto Sajadah, fondendo usanze religiose con elementi di una cultura liberale. Secondo l’autrice sono proprio i capelli che hanno assunto un ruolo centrare andando oltre il loro scopo biologico, diventando una componente essenziale della cosiddetta “femminilità”. Dice: “I nostri corpi sono governati, le nostre opinioni sono governate, il nostro linguaggio è governato, i nostri pensieri sono governati, le nostre decisioni sono governate, il nostro genere è governato. Essere donna al Cairo significa essere in costante rivolta.”

Similmente, l’opera di Laetitia Ky promuove la condizione femminile attraverso le sculture audaci realizzate con i propri capelli, per rivendicare lidentità africana. La Ky, trasforma i suoi capelli in sculture che rappresentano stati emotivi e la lotta delle donne. Colpisce particolarmente la scultura capillifera di serpenti. Vuole forse l’artista, come una moderna Medusa, pietrificare coloro che opprimono questa libertà?

Parallelamente, i dipinti della Ky, affrontano il tema dellinfibulazione, offrendo uno sguardo crudo e toccante sulla violenza inflitta alle giovani ragazze che inibisce la crescita del seno con la pratica dolorosa e violenta della stiratura.

Attraverso la potenza dell’arte, queste opere sollevano importanti questioni sulla discriminazione di genere e sulla necessità di proteggere i diritti e la dignità delle donne.

Infine, ma non per questo meno importante, la fotografa Johanna-Maria Fritz porta avanti il suo impegno documentario con il progetto “Like a Bird”, attraverso immagini coinvolgenti di una Palestina del 2016, che non esiste più, facendoci riflettere sulle complesse sfide e sulle speranze spezzate di questa terra martoriata dalla violenza e dalla conflittualità. Il giocoliere colorato in primo piano e i militari grigi senza volto al centro, creano un contrasto visivo e concettuale potentissimo, facendo divenire il dittico una icona dellassurdità della guerra.

Il Mia Fair del 2024 si presenta come un palcoscenico potente e vibrante per la ribellione femminile e per la ricerca di giustizia e dignità. Attraverso le voci delle artiste e le loro opere incisive, siamo chiamati a riflettere sui soprusi del mondo e ad agire per un futuro più equo e inclusivo per tutti.

Come fotografa sento il bisogno di contribuire a questo movimento di cambiamento, per farne parte attivamente e apprezzare le opere che danno voce ai molti abusi affrontati dalle donne ancora oggi.

Marzia Rizzo

 

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“Illumin-azioni” alla Fondazione Lucrezia Tangorra https://www.artevarese.com/illumin-azioni-alla-fondazione-lucrezia-tangorra/ https://www.artevarese.com/illumin-azioni-alla-fondazione-lucrezia-tangorra/#respond Tue, 23 Apr 2024 17:58:18 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74059 Novara – La chiave di lettura che caratterizza la collettiva “Illumin-azioni”, con inaugurazione sabato 27 aprile alle 17,30 alla Fondazione Lucrezia Tangorra Onlus, appare insita nel titolo. La misura del trattino posto tra le due parole distingue la percorrenza che dalla scintilla ispiratrice porta alla fattività pratica. Non procederemo pedissequamente per ordine alfabetico ad illuminare […]

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Novara – La chiave di lettura che caratterizza la collettiva “Illumin-azioni”, con inaugurazione sabato 27 aprile alle 17,30 alla Fondazione Lucrezia Tangorra Onlus, appare insita nel titolo.

La misura del trattino posto tra le due parole distingue la percorrenza che dalla scintilla ispiratrice porta alla fattività pratica. Non procederemo pedissequamente per ordine alfabetico ad illuminare i lavori dei 19 artisti presenti in mostra, proprio nel rispetto di quelle insondabili dinamiche interiori che dal kaos immaginifico portano alla razionalità del fare.

Nei mondi folli e selvaggi di Lino Molinario si sovrappongono oniriche figure distinte da variazioni genetiche mosse da istintive emotività, come in attesa che il loro creatore le conduca verso un possibile contesto narrativo.

Massimo Romani affida la sua sintesi espressiva ad un oggetto simbolo dello scrivere, contestualizzandolo in una costrizione simbolico-formale dà cosi vita a un misurato equilibrio di spazio nello spazio.

“Noi non siamo quello che crediamo di essere, siamo come gli altri ci vedono”, l’affermazione di Luigi Pirandello si attaglia ai ritratti di Fabrizio Molinario. Tale ambivalente ruolo pone alcuni quesiti sulle dinamiche che li hanno portati ad assumere stravolte fattezze.

Un doppio moto, centrifugo e centripeto, pulsa nelle opere di Pietro Lo Presti.

Il respiro cosmico di quelle braci cromatiche tende ad un ipnotismo percettivo entro il quale il senso del mistero assume cadenze avviluppanti.

Nei pulsanti mondi vividi di colori creati da Davide Ferro, sono i personaggi a conferire dinamicità agli spazi.

Ognuno di essi, con la propria personalità, si pone agli altri dando vita ad una fiabesca armonia sociale.

Il movimento ascensionale retto da un impalpabile pulviscolo nero tende, nei lavori di Enzo Fiore, a definire la spazialità superiore della superficie piana.

In quel silente incedere pare di scorgere il secolare mistero delle cadenze temporali.

Una germinante disseminazione immaginifica freme nelle opere di Corrado Bonomi, dove dinamiche pulsioni palpitano di misurata e sottile ironia.

Irreale e reale tendono ad arrogarsi il potere di rivelare quali siano le alchimie che animano i distinti moti di complicità.

Mauro Ferraris, connota le sue figure femminili con l’inesausta volontà di apparire attraverso inconsce pulsioni.

Oltrepassando i confini del pudore ognuna di esse fa del desiderio il metro della propria esistenza.

Come riemerse da una memoria profonda, gli scorci urbani di Michael Rotondi rivelano una ritrosa e ispida bellezza. Quelle architetture avvolte da profondi ansiti traggono la loro valenza dalla riemersioni dei ricordi, da quella lontananza storica in cui l’autore le ha cristallizzate nobilitandole.

“Illumin-azioni” – Novara – Fondazione Lucrezia Tangorra Onlus, V.le Buonarroti 26. Inaugurazione sabato 27 aprile ore 17,30. Fino al 5 maggio 2024. Orario: venerdì- sabato e domenica 16-19

Mauro Bianchini

 

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“Siamo Acqua” https://www.artevarese.com/siamo-acqua/ https://www.artevarese.com/siamo-acqua/#respond Sun, 21 Apr 2024 08:00:01 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74049 Milano –  Durante la serata “Paper Art Party”  il 7 Maggio allo Studio Orti, (con sede in via Orti),  dalle ore 18 alle 21 avrà luogo la Presentazione del progetto “Siamo Acqua”, con opere, libri artisti e il video di Carrano, JeanSadao e Luca Ferro, con musica di Claudio Cojaniz. L’evento  prosegue anche domenica 12 […]

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Milano –  Durante la serata “Paper Art Party”  il 7 Maggio allo Studio Orti, (con sede in via Orti),  dalle ore 18 alle 21 avrà luogo la Presentazione del progetto “Siamo Acqua”, con opere, libri artisti e il video di Carrano, JeanSadao e Luca Ferro, con musica di Claudio Cojaniz.

L’evento  prosegue anche domenica 12 Maggio, dalle 15 alle 19 con l’inaugurazione, al Giardino Indro Montanelli dei “Manifesti-Opera”, realizzati in un materiale resistente all’acqua di colori diversi a seconda dello stile e identità dell’artista. Accanto verranno posizionati dei “Manifesti –bianchi” sui quali gli studenti di licei artistici saranno invitati ad intervenire artisticamente disegnando o scrivendo, come pure il pubblico dei visitatori del Parco che avrà a disposizione fogli e pennarelli per realizzare sul posto ”un’opera”.

Nel Giardino i Manifesti saranno affissi in prossimità degli ingressi principali del Parco e sui 23 Pali Luce presenti lungo il Viale interno che si snoda da Via Palestro a Piazza Oberdan.

Gli Artisti:

Manuela Carrano (materia e disegno), Angelo Caruso (scultura e installazioni), Cristiana Fioretti (pittrice e docente a Brera), Francesco Garbelli (Urban Art), Guido Locati (scrittore di aforismi), Lithian Ricci (ricamo e pittura), Cristina Ruffoni (scrittura visuale), il duo artistico Jean Sadao e Tadzia (video e disegni) e Alice Zanin (scultrice della carta).

“Siamo Acqua” prosegue l’intento di “EDEN ON DEMAND” , progetto artistico mutante che invade pacificamente luoghi pubblici della città. L’esposizione potrà essere visitata sino al 12 giugno.

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“Graphiae”, un viaggio nel tempo e nello spazio delle idee https://www.artevarese.com/graphiae-un-viaggio-nel-tempo-e-nello-spazio-delle-idee/ https://www.artevarese.com/graphiae-un-viaggio-nel-tempo-e-nello-spazio-delle-idee/#respond Sat, 20 Apr 2024 08:00:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74051 Somma Lombardo – Gianluca Cingolani porta “Graphiae” nella prestigiosa cornice della Porta di Milano dell’aeroporto di Malpensa. Si tratta di un polittico multimediale che fonde la modernità dello strumento artistico con elementi di una cultura lontana. La scrittura cinese millenaria diviene così antropomorfa,  diventando protagonista di un’affascinante narrazione visiva. Con una visione astratta ed enigmatica, […]

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Somma Lombardo – Gianluca Cingolani porta “Graphiae” nella prestigiosa cornice della Porta di Milano dell’aeroporto di Malpensa.

Si tratta di un polittico multimediale che fonde la modernità dello strumento artistico con elementi di una cultura lontana. La scrittura cinese millenaria diviene così antropomorfa,  diventando protagonista di un’affascinante narrazione visiva. Con una visione astratta ed enigmatica, “Graphiae” celebra la grande invenzione della scrittura, trasportando lo spettatore in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio delle idee.

I segni diventano simboli e si trasformano in scrittura. Un omaggio alla Cina da cui partono e arrivano numerosi voli del network di Malpensa. Sono infatti 5 le compagnie che collegano lo scalo internazionale di Milano, di cui 4 cinesi e una italiana.

Un’installazione che si inserisce perfettamente nell’ambiente internazionale dell’aeroporto di Malpensa, che continua a consolidare il suo ruolo nodale per i collegamenti intercontinentali. E il 2024 è stato l’anno del ritorno dei voli a lungo raggio, soprattutto verso l’Asia, confermando Malpensa quale porta d’accesso del Nord Italia del continente asiatico.

Tornando all’opera di Cingolani, “Graphiae” rappresenta un’opportunità unica per i passeggeri e gli appassionati d’arte di immergersi in un’esperienza visiva e concettuale straordinaria, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale e artistica dell’aeroporto di Milano Malpensa. Contestualmente rende omaggio a tutti i passeggeri provenienti dalla Cina.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 26 giugno. (Ph: ufficio stampa Sea).

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Dal Congo a Varese: arte, religione e spiritualità in mostra https://www.artevarese.com/dal-congo-a-varese-arte-religione-e-spiritualita-in-mostra/ https://www.artevarese.com/dal-congo-a-varese-arte-religione-e-spiritualita-in-mostra/#respond Fri, 19 Apr 2024 07:00:06 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74026 Varese – Entrare nel «Nel cuore del Congo» attraverso la mostra allestita dal 19 aprile  in sala Veratti.  L’esposizione, organizzata dalle docenti Katia Visconti e Maria Francesca del corso di laurea in Storia e storie del mondo contemporaneo dell’università dell’Insubria si aprirà al pubblico alle 17 alla presenza di Padre Pietro Ciuciulla, assistente generale dei […]

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Varese – Entrare nel «Nel cuore del Congo» attraverso la mostra allestita dal 19 aprile  in sala Veratti.  L’esposizione, organizzata dalle docenti Katia Visconti e Maria Francesca del corso di laurea in Storia e storie del mondo contemporaneo dell’università dell’Insubria si aprirà al pubblico alle 17 alla presenza di Padre Pietro Ciuciulla, assistente generale dei Missionari comboniani e coordinatore di Fondazione «Nigrizia». Obiettivo dell’evento è far conoscere l’arte e la storia congolese, in particolare la ricerca del mondo spirituale, le religioni, la comunicazione e la preghiera degli spiriti, la magia, la potenza di certe evocazioni, il contatto con la natura e con il mondo degli antenati.

Sono esposte oltre 60 sculture e oggetti d’arte tradizionale, maschere e una ricca selezione di feticci, tessuti e altri oggetti rappresentativi dei diversi stili, che provengono da 27 villaggi congolesi e rappresentano 12 gruppi culturali.

L’esposizione sarà visitabile sino al 5 maggio nei giorni di venerdì, sabato, domenica e festivi 10-13 e 14.30-18.30, ingresso gratuito; prenotazioni per scolaresche T. 347.0034534 e 328.0564628. Durante la mostra gli studenti del corso di laurea in Storia e storie del mondo contemporaneo guideranno le scolaresche nelle visite. Sono previsti alcuni eventi di approfondimento che si terranno  a Villa Mirabello, dalle 18.15, nelle seguenti date:

 Giovedì 9 maggio: «Sapienze tradizionali ed eredità filosofica europea. forme di coesistenza nella cultura africana», con Florinda Cambria, Università dell’Insubria.

 Mercoledì 5 giugno: «L’Africa e le sue guerre che non fanno notizia. L’Etiopia e la sfida del “dopoguerra”», con Katia Visconti, Università dell’Insubria, Uoldelul Chelati Dirar, Università di Macerata, e Padre Giuseppe Cavallini, Fondazione «Nigrizia».

 Giovedì 12 settembre: «Il cinema in missione: storia e caratteristiche del “cinema missionario”», con Maria Francesca Piredda, Università dell’Insubria.

 Giovedì 3 ottobre: «Sguardi africani: il ruolo dei film festival nella promozione del continente africano», con Maria Francesca Piredda, Università dell’Insubria, Stefano Gaiga, Festival del Cinema africano e oltre di Verona, e Alessandra Speciale, Festival del Cinema africano, d’Asia e America Latina di Milano.

 Giovedì 7 novembre: «Learning from Maputo. lezioni per una riflessione sull’approccio post-coloniale», con Florinda Cambria, Università dell’Insubria, Alice Buoli, Gabriele Pasqui e Laura Montedoro, Politecnico di Milano.

 

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ArteVagando, puntata del 18 aprile 2024 https://www.artevarese.com/artevagando-puntata-del-18-aprile-2024/ https://www.artevarese.com/artevagando-puntata-del-18-aprile-2024/#respond Thu, 18 Apr 2024 21:14:14 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74069 “Festival Fotografico Europeo, è record di visitatori FFE, visitatori da tutta Italia e dall’Estero, Claudio Argentiero “L’hanno paragonato alle manifestazioni internazionali più blasonate” Eccoci a un nuovo appuntamento con Artevagando che questa settimana ha come protagonista la fotografia. In particolare ci occuperemo del Festival Fotografico Europeo, giunto alla 12^ edizione, iniziato dallo scorso mese di […]

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“Festival Fotografico Europeo, è record di visitatori

FFE, visitatori da tutta Italia e dall’Estero, Claudio Argentiero “L’hanno paragonato alle manifestazioni internazionali più blasonate”

Eccoci a un nuovo appuntamento con Artevagando che questa settimana ha come protagonista la fotografia. In particolare ci occuperemo del Festival Fotografico Europeo, giunto alla 12^ edizione, iniziato dallo scorso mese di marzo e che concluderà a fine aprile. Venti le mostre organizzate nei comuni Busto, Castellanza, Legnano, Olgiate e Cairate, alcune delle quali si stanno piano piano avviando alla conclusione. Un’edizione che fin qui ha già visto migliaia di visitatori provenienti da tutte le Regioni d’Italia e dall’estero. Una manifestazione di successo, paragonata alle rassegne internazionali del settore, più blasonate, come ci spiega il Curatore Claudio Argentiero.

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“Vuote promesse”… Axel Lieber espone a Milano https://www.artevarese.com/vuote-promesse-axel-lieber-espone-a-milano/ https://www.artevarese.com/vuote-promesse-axel-lieber-espone-a-milano/#respond Thu, 18 Apr 2024 06:44:02 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74016 Milano -Suona di ironica attualità il titolo “Empty Promises” riferito alla personale di Axel Lieber, per la seconda volta presente alla maab gallery. Lascia intendere l’idea di vuoto presente non solo in più settori sociali, ma anche in quei personaggi politici che pur di accaparrarsi qualche voto in più, propongono soluzioni che fanno dell’inattuabilità il […]

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Milano -Suona di ironica attualità il titolo “Empty Promises” riferito alla personale di Axel Lieber, per la seconda volta presente alla maab gallery.

Lascia intendere l’idea di vuoto presente non solo in più settori sociali, ma anche in quei personaggi politici che pur di accaparrarsi qualche voto in più, propongono soluzioni che fanno dell’inattuabilità il loro punto cardine.

Il vuoto di Lieber si manifesta nell’installazione posta al centro della prima sala della galleria, quale diretto rimando alle impalcature usate per i manifesti pubblicitari, pervasa da oggetti d’uso comune come tappi multicolorI di distinte dimensioni e occhielli metallici lì sospesi al termine della loro pratica funzione.

A definire l’impossibilità di un nuovo uso alimentare concorrono una serie di pantofole di differenti calzate da utenza famigliare, inutilizzabili in pratica in quanto scavate in forme di pane.

Nelle opere di Axel Lieber (Düsseldorf 1960) la dicotomia tra il pieno e il vuoto assume la forma di scatole, anch’esse lontane dal loro reale utilizzo, divenute tra le mani dell’artista, lillipuziane architetture abitative.

L’assenza dell’individuo è data da una felpa sorretta da fili come in un teatro di burattini, con un paio di scarpe vuote posate a terra a dire di un involucro privo del suo abitante.

Immaginifiche costellazioni composte, anche in questo caso, da una serie di bottoni collocati sulla pagina 17 di un noto fumetto, annerita da un buio notturno, danno vita a percorrenze spaziali di improbabili quanto ingegnosi arcipelaghi celesti.

Axel Lieber, “Empty Promises”,  Milano maab gallery, Via Nerino 3. Fino al 10 maggio. Orari: da martedì a venerdì 10.30-18

Mauro Bianchini

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Sara Montani inaugura “Caleidoscopio” https://www.artevarese.com/sara-montani-inaugura-caleidoscopio/ https://www.artevarese.com/sara-montani-inaugura-caleidoscopio/#respond Wed, 17 Apr 2024 16:30:07 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74009 Bellagio – Si presenta come una vera e propria retrospettiva, da scoprire come se si stesse guardando attraverso un caleidoscopio, dove ogni angolo offre una nuova prospettiva e una visione unica… E’ la nuova mostra dell’artista milanese Sara Montani in apertura dal 24 aprile al Centro espositivo Torre delle Arti con inaugurazione in programma alle […]

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Bellagio – Si presenta come una vera e propria retrospettiva, da scoprire come se si stesse guardando attraverso un caleidoscopio, dove ogni angolo offre una nuova prospettiva e una visione unica… E’ la nuova mostra dell’artista milanese Sara Montani in apertura dal 24 aprile al Centro espositivo Torre delle Arti con inaugurazione in programma alle 17.

Ed è proprio “Caleidoscopio”  il titolo di questa personale caratterizzata da una ricerca che da sempre unisce materiali e linguaggi differenti. L’arte di Sara Montani è come un viaggio tra passato e presente, attenta esplorazione della memoria collettiva attraverso il linguaggio di oggetti d’un tempo che diventano magicamente simboli di una ricerca personale di significato e appartenenza.

Partendo da questo assunto, all’interno della suggestiva Torre delle Arti costruita nel XIII secolo come avamposto di avvistamento, l’artista ha pensato a un allestimento site specific che si adattasse a uno spazio espositivo che si sviluppa in verticale e non in orizzontale, come accade canonicamente, presentando una serie di opere appartenenti a diversi periodi, dai differenti linguaggi espressivi e dalle varie dimensioni.

Nella parte alta della torre, sono collocate due imponenti installazioni, Textum (una grande camicia ospedaliera trasparente con motivi floreali cristallizzata in resina) e In ragione di un filo sottile. Itinerari (due stampe di grandi dimensioni affiancate, il fronte e il retro di una tavola di legno, a suggerire la forma di un albero, con alla base cinque stampe strette e lunghe di diverse misure).

Proseguendo, negli ambienti ai primi due piani, invece, si possono ammirare opere dai formati più piccoli: acquerelli, chine, incisioni, monotipi e monoprint, libri d’artista, selezionati per affascinare e coinvolgere un pubblico internazionale.

La mostra di Bellagio ripropone come la caleidoscopica creatività di Sara Montani trovi fondamento nella riorganizzazione di oggetti archeologici e antropologici, portavoci di memorie perdute, che si trasformano in opere d’arte variegate: dall’incisione alla stampa, dalla scultura alle installazioni.

Una ricerca poetica che nel tempo si è concentrata in particolare sugli indumenti, custodi tangibili di esistenza, intimità e valori umani, rendendoli di volta in volta protagonisti della sua arte attraverso nuove forme espressive che ne esaltano il valore simbolico e narrativo: opere uniche che dialogano con il presente pur rimanendo profondamente radicate nella memoria storica e culturale.

Caleidoscopio è dunque un racconto a specchi e frammenti di vetro colorati che vuole ribadire il bisogno dell’artista di andare oltre alla rielaborazione estetica, volendo instaurare un dialogo profondo con lo spettatore, per lasciare un’impronta e stimolare una riflessione sulla continuità dell’esperienza umana e sul ruolo dell’arte come ponte tra le epoche.

L’esposizione sarà visitabile sino al 6 maggio. Orari al pubblico: tutti i giorni 10.30-13 / 15.30-18.30; venerdì e sabato apertura anche serale dalle 21 alle 22.30. Tutti i giorni alle 11 visita guidata gratuita con l’artista. Per prenotazioni: 339-1052214

 

Cenni biografici

Artista impegnata nell’indagine della realtà sociale, la produzione artistica di Sara Montani abbraccia più linguaggi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’incisione, alle installazioni e ai libri d’artista, impiegando materiali e tecniche varie.

La sua ricerca affonda le radici nella memoria, individuale e collettiva e nella trasmissione della conoscenza, di generazione in generazione. Predilige progetti tematici, trasferendo il vissuto personale all’interno dell’opera d’arte.

Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Brera con Tito B. Varisco e Guido Ballo, Sara Montani espone dal 1970 ed è stata invitata a prestigiose manifestazioni conseguendo premi e segnalazioni. Le sue opere figurano in collezioni e raccolte di enti pubblici e privati in Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, Romania, Svizzera, Egitto, Germania, Cina, Giappone, Stati Uniti, Polonia, Repubblica Dominicana.

Già membro della Commissione Artistica del Museo della Permanente di Milano, dal 2022 Sara Montani fa parte del Consiglio direttivo del Museo della Permanente di Milano e continua a contribuire attivamente al panorama artistico milanese ed italiano.

Sara Montani vive e lavora a Milano.

 

 

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