Barzanò (LC) – Prosegue per tutto il mese di aprile il programma dedicato all’arte, con mostre e installazioni urbane, oltre a momenti “riversati” ai  bambini.

Alla Canonica di San Salvatore, la scultrice Antonella Gerbi, attuale vincitrice del bando annuale Residenza d’Artista del Consorzio Villa Greppi presenta la personale dal titolo “Carte d’Identità”, una selezione di opere pensate in stretta sinergia con gli spazi dell’ambiente.

Artista poliedrica, che si muove tra scultura, installazione e performance, concentra la propria ricerca attorno al concetto di provvisorietà che ci circonda, indagandolo attraverso l’osservazione quotidiana delle cose nella loro evoluzione, crescita e scomparsa. Spiega – “Sempre più mi sento immersa nel modo in cui vivo e, attraverso la mia esperienza personale, imparo e ho l’esigenza di descrivere il mondo nelle sue complessità. Nel mio fare artistico è come se sviluppassi diversi percorsi attraverso l’uso di media differenti la scultura, l’installazione, l’incisione, la fotografia, la performance. Tutto confluisce nella volontà di rendere visibile ciò che non lo è, fosse questa una sensazione, un concetto o una forma estetica”.

Gli ultimi lavori di Gerbi mostrano l’evoluzione di un percorso che fa da ponte tra passato e futuro: un materiale ipertecnologico e artificiale come il plexiglass, si innesta su materiali antichi e naturali come il marmo e il legno, a rappresentare l’ibrida epoca contemporanea e postmoderna, in cui organico e inorganico si mescolano per partorire qualcosa di nuovo e ancora sconosciuto. “Il mio – prosegue l’artista – è un gioco di incastri in cui le forme interne si stringono e si uniscono a un altro corpo esterno, l’intrusione in plexiglass, formando una geometria che soddisfi pienamente l’occhio. Inserendo tasselli di plexiglass all’interno della scultura sviluppo una meta-scultura, ovvero una scultura nella scultura: la parte di plexiglass che si vede viene lavorata come un materiale da intaglio, come se fosse un materiale antico”.

Quando lo lavoro, creo un vuoto con dell’aria all’interno che è proprio ciò che si vede. La scultura è fatta di aria e in questo modo racconto qualcosa che in realtà non esiste. Cerco di dare corpo all’assenza attraverso una presenza. Quando lavoro con la pietra, in certi casi, trovo dei pezzi che sono così belli in sé che mi viene naturale fare solo interventi minimi. Cerco di evocare forme che ricordino l’immagine della nudità più profonda e nascosta, la parte più misteriosa del corpo: le ossa, ossa dell’uomo, ossa della terra nel loro bianco splendore. Le mie opere partono da una base anatomica molto forte, soprattutto le ossa, che sono ciò che ci sorregge”.

La ricerca dell’artista vuole essere una scrittura in frammenti, senza pretese di globalità: frammenti del proprio tempo che sopravvivono alla quotidianità. “Non voglio creare una visione unitaria, completa e violenta, piuttosto creare una poesia solida e rarefatta insieme, sottile, una narrazione polisemica in cui convivono identità differenti”.

La mostra rimarrà aperta all’interno della Canonica romanica di via Castello, con ingresso libero, fino al 21 aprile con i seguenti orari: giovedì  10 – 12/ 18 – 20, venerdì 18 – 20; sabato 14– 18; domenica 10-12/14 – 18.

Altri appuntamenti nell’ambito del mese dedicato all’arte:

Sabato 20 aprile alle 17, nell’edificio ex scuole elementari di piazza Mercato, inaugurazione dell’installazione dell’opera land art “La Cura” di Gabriele Mundula

Sabato 27 aprile alle 17 alla Canonica di San Salvatore, inaugurazione della collettiva “Materia Fragile” che riunisce opere in ceramica e pezzi da collezione, con lavori realizzati in materiali affini, come creta e gesso e  porcellane. L’esposizione sarà visitabile sino al 5 maggio.

Infine, sino al  29 aprile, alla Sala Civica di via Colli è in corso “MODULOPOLI”, progetto ideato dall’artista Federico Marcoaldi, che ha scelto di raccontare la sua idea di città metropolitana modulare, coinvolgendo in una collettiva, cento artisti e cento bambi.