Torino – Che giudizio date di una persona che fa una promessa e poi non la mantiene ? Muoversi per andare a visitare una mostra ha un costo, in maggior misura se ci si sposta con un mezzo proprio, in alcuni casi va aggiunto il pedaggio autostradale, il costo del parcheggio e della metropolitana. A tale proposito stiamo aspettando che la “Presidenta” del Consiglio tolga, come aveva pubblicamente promesso, le accise sui carburanti.

Partiamo dal titolo: “Car Crash. Piero Gilardi e l’arte povera”, a cura di Marco Scotini in corso al PAV Parco Arte Vivente a Torino, dove appare chiara l’idea di incidente traumatico con conseguente passaggio da una condizione a un’altra, nel caso specifico, prima e dopo l’arte povera.

La mostra rende omaggio a uno dei protagonisti del movimento poverista concentrando la produzione dell’artista all’interno degli anni ’60.

Piero Gilardi (Torino 1942-2023) ha operato in ambiti tecnologici intesi come interazione tra arte e essere umano, sperimentando anche design radicale, sino all’idea di “arte micro-emotiva”. Tale fase è testimoniata dalle corrispondenze per la rivista Flash Art inviate da New York e da altre città europee.

Radicale la scelta di abbandonare la scena artistica nazionale e internazionale per dedicarsi all’attivismo politico in assonanza con i movimenti del ’68. La mostra si apre con l’esposizione dei tappeti- natura, opera allestita al Piper Pluriclub a Torino nel 1967, realizzati in poliuretano espanso percorribili dai visitatori. La disumanizzazione degli individui è rappresentata da anonime fisionomie di alcuni manichini dove la sagoma femminile è rivestita da un primordiale panno costellato di sassi.

A fare da corollario all’intera esposizione, una serie di foto e documenti testimoniano l’impegno artistico e sociale dell’artista.

“Car Crash. Piero Gilardi e l’arte povera” – Torino PAV Parco Arte Vivente, Via Giordano Bruno 31. Fino al 28 aprile. Orari: venerdì 15-19. Sabato e domenica 12-19. Biglietti: intero Euro 4, ridotto Euro 3.

Mauro Bianchini